martedì 16 novembre 2010

21 Novembre: PREPARIAMOCI A FESTEGGIARE CRISTO RE!

Quella di Cristo Re è una festività introdotta l'11 dicembre 1925 dal Santo Padre, Pio XI, con l'enciclica "Quas primas", con il precipuo obiettivo di consolidare "...un rimedio efficacissimo a quella peste, che pervade l'umana società. La peste dell'età nostra è il così detto laicismo, coi suoi errori e i suoi empi incentivi...". Si tratta, in ogni caso, di una solennità che dovrebbe indurci a sviluppare una seria riflessione sul Mistero che celebreremo il 21 novembre: il Mistero della regalità di Cristo.


Sarà un giorno di festa, in cui ci ritroveremo a riconoscere e a proclamare Gesù Re dell'universo, Re di tutto e di tutti...Eppure il brano di Vangelo che la Chiesa ci proporrà (Lc 23, 35-43) sembrerebbe portarci in tutt'altra direzione, in un contesto assolutamente inaspettato ed inconsueto per un re: quello della Sua Passione e Crocifissione.
Ci troveremo ad osannare un Re profondamente diverso dai classici stereotipi, da quello che i canoni del mondo ci hanno sempre proposto: Egli non si trova su un trono maestoso, ma su una croce; non indossa lussuosi abiti di pregevole fattura, ma viene pubblicamente spogliato delle Sue vesti; non porta una corona aurea con le pietre più preziose incastonate, ma sul Suo capo è stata impietosamente conficcata una corona di spine; tra le mani non tiene uno scettro perché le Sue mani sono state barbaramente inchiodate sul legno di una croce; non è circondato da uno stuolo di cortigiani e servitori, ma da persone inferocite, che Lo umiliano, Lo flagellano, Lo insultano, Lo scherniscono, Gli sputano addosso.
Ma allora che razza di re è mai questo? Certamente non è uno dei tanti re che la storia ci ha fatto conoscere, non è "un re": Lui è il Re, il Re dei re, è il Redentore del mondo, il Re dell'umanità nuova. Se è vero che il Vangelo ci porta a guardare un Re sui generis, che ha scelto la croce come trono, è altrettanto vero che esistono due modi diversi di guardare il Re Crocifisso: c'è quello dei soldati, dei capi del popolo e di uno dei malfattori appeso alla croce, ma c'è anche quello dell'altro malfattore, il buon ladrone.
I primi, infatti, seguono pienamente la logica del mondo: per loro un re, per essere tale, deve dominare, deve prevalere, deve farsi valere schiacciando l'avversario, e lo provocano: "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso! Se tu sei il Figlio di Dio, scendi dalla croce e ti crederemo!" Per loro, se Gesù non dimostra di manifestare in maniera portentosa e clamorosa il proprio potere, altro non è che un fallito, un millantatore, un impotente dai vacui propositi.
E Gesù, in quanto Dio e Seconda Persona della Ss.Trinità, avrebbe potuto farlo: avrebbe potuto manifestare la Sua divinità con modalità sbalorditive, ma sceglie di portare a compimento il disegno del Padre, decide di mostrare quanto è grande la misericordia di Dio, quanto il Suo amore sia senza limiti! L'evangelista Luca, però, ci mostra anche un altro modo di guardare il Crocifisso, ed è quello del buon ladrone: "Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!".
Egli è così sicuro che Colui che sta morendo accanto a sé sia un vero Re e presto entrerà nel Suo Regno, da chiedere di poter essere accolto anche lui, dimostrando una fede grande, cristallina. Il buon ladrone parla come se fosse stato presente al colloquio intercorso precedentemente tra Gesù e Pilato, in cui alla domanda "Tu sei il re dei Giudei?" Gesù risponde: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei, ma il mio regno non è di quaggiù".
E all'implorazione del buon ladrone, Gesù risponde: "In verità ti dico, oggi sarai con me in Paradiso"; quale altro re è in grado di offrire ciò? Solo il Re dei re ha il potere di promettere il Paradiso! Gli altri, al massimo, possono elargire onorificenze, ricchezze terrene e soddisfazioni effimere; Lui dà la vita eterna! Attraverso la croce, l'uomo scopre Dio: Egli è misericordia, è amore puro, è grazia, Egli muore perché io possa vivere.

Che la Madonna ci aiuti a comprendere ciò e a capire che il vero programma di ogni cristiano è proprio quello di seguire Gesù, unica Via, Verità e Vita, per possedere il Regno da Lui promesso e dato.




GESU' CRISTO
il Leone di Giuda
l'Agnello di Dio
nostro Signore
IL RE DEI RE

domenica 14 novembre 2010

"CONSACRATEVI AL MIO CUORE IMMACOLATO" - Quinta tappa

In questa quinta tappa del nostro cammino verso la Consacrazione a Maria vogliamo rivestirci di Dio.
Rivestirsi di Dio significa rinunciare al potere e alla gloria umana: umiltà.

QUINTA TAPPA
UMILTA'

Leggiamo il Vangelo di San Matteo, capitolo 11, versetti dal 25 al 30.
Gesù ci dice che il Padre rivela le cose ai piccoli e ci invita a seguirlo per trovare il ristoro per la nostra anima: la Pace.
Lo stesso Gesù ha fatto un cammino di umiltà e si è spogliato di tutto. Lui che è Dio, il Signore, l'Onnipotente ha assunto anche la natura umana. È venuto in mezzo a noi come un bambino.
A chi può far paura un bambino?!?
Pensate alla delicatezza del Signore nei nostri confronti!
Paragoniamo la sua attenzione a quella che noi diamo ad amici e conoscenti.
Quanta poca dolcezza, attenzione, premura... e purtroppo ne abbiamo ancora meno per Dio!
Al Padre piace la nostra tenerezza. Pensate che non si commuove per tutte le preghiere che gli facciamo noi suoi figli?!?
Pensate che non senta il nostro dolore?!?
Ci ama così tanto ma così tanto che per aprirci le porte del Paradiso ha permesso che Gesù morisse sulla Croce.
Le nostri croci sono frammento di quella Croce: riprendiamo la Lettera ai Filippesi 2,5-11; 3,7-8 e facciamoci un esame di coscienza alla luce della Parola di Dio.
Ma Gesù ha fatto ancora di più: si è racchiuso in pezzetti di pane e un sorso di vino che nel Miracolo Eucaristico diventano entrambe le sostanze corpo e sangue.
Pur di stare sempre con noi, fisicamente con noi, con la sua natura umana e divina... Grande è la Misericordia di nostro Signore!
Così, lo sapete, per seguire Gesù è essenziale annullare il nostro io ma non nel senso che ci dobbiamo spersonalizzare: Dio non vuole questo. Dio ci ha creati tutti diversi e ogni porta in sé un Suo progetto perchè Dio ama ciascuno di noi come se fosse il suo unico figlio.
Annullare il proprio “io” significa lasciar fare a Gesù!
Signore pensa tu con il mio cervello.
Signore ama tu con il mio cuore.
Signore parla tu con la mia bocca.

Il cammino dell'umiltà richiede impegno e molta perseveranza: tutti possiamo diventare miti e umili di cuore.
Ecco che abbiamo bisogno della Mamma!
Lei ci dice: “Fate quello che Lui vi dirà”.

Il cammino dell'umiltà diventa semplice se stiamo attaccati alla gonna di Maria senza vergogna.
Chiediamo a Maria, dobbiamo obbedire a Lei. Lei che ha umanamente formato Gesù, formerà Gesù dentro di noi.
Maria ci porterà ad essere in completa sintonia con lo Spirito Santo e non con “alti e bassi”
Maria è la Mediatrice di tutte le grazie, nono scordiamolo mai! Maria è la Regina delle Vittorie.
Esercitiamo la fede, la carità, la speranza stando attaccati a Maria: i miracoli esistono e li vedrete nella vostra vita!
E' necessario ricorrere sempre all'aiuto di Maria. Lei è il trono del Dio Vivente.

Imitazione di Cristo: Libro 3, c.4
Studiamo il Catechismo della Chiesa Cattolica: Art. 525, 526, 725 (utili per prepararci all'inizio dell'Avvento)
Preghiamo: Salmo 84


Maria, Regina della Pace e Madre del Movimento: Totus Tuus!

martedì 9 novembre 2010

L'Omelia del nostro Santo Padre Benedetto XVI - Basilica Sagrada Familia - Barcellona, 7 novembre 2010


Amatissimi fratelli e sorelle nel Signore.
"Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete… La gioia del Signore è la vostra forza" (Ne 8,9-11). Con queste parole della prima lettura che abbiamo proclamato desidero salutare tutti voi che siete qui presenti per partecipare a questa celebrazione. Rivolgo un affettuoso saluto alle Loro Maestà i Reali di Spagna, che hanno voluto cordialmente unirsi a noi. Il mio grato saluto va al Signor Cardinale Lluís Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcellona, per le parole di benvenuto e il suo invito per la dedicazione di questa chiesa della Sacra Famiglia, meravigliosa sintesi di tecnica, di arte e di fede. Saluto anche il Cardinale Ricardo María Carles Gordó, Arcivescovo emerito di Barcellona, gli altri Signori Cardinali e Fratelli nell’Episcopato, specialmente il Vescovo ausiliare di questa Chiesa particolare, così come i numerosi sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e fedeli che partecipano a questa solenne celebrazione. Nello stesso tempo, rivolgo il mio deferente saluto alle Autorità Nazionali, Regionali e Locali, così come ai membri di altre comunità cristiane, che si uniscono alla nostra gioia e lode grata a Dio.
In spagnolo:
Questo giorno è un punto significativo in una lunga storia di aspirazioni, di lavoro e di generosità, che dura da più di un secolo. In questi momenti, vorrei ricordare ciascuna delle persone che hanno reso possibile la gioia che oggi pervade tutti noi: dai promotori fino agli esecutori di quest’opera; dagli architetti e muratori della stessa, a tutti quelli che hanno offerto, in un modo o nell’altro, il loro insostituibile contributo per rendere possibile la progressiva costruzione di questo edificio. E ricordiamo, soprattutto, colui che fu anima e artefice di questo progetto: Antoni Gaudí, architetto geniale e cristiano coerente, la cui fiaccola della fede arse fino al termine della sua vita, vissuta con dignità e austerità assoluta. Quest’evento è anche, in qualche modo, il punto culminante e lo sbocco di una storia di questa terra catalana che, soprattutto a partire dalla fine del XIX secolo, diede una moltitudine di santi e di fondatori, di martiri e di poeti cristiani. Storia di santità, di creazioni artistiche e poetiche, nate dalla fede, che oggi raccogliamo e presentiamo come offerta a Dio in questa Eucaristia.
La gioia che provo nel poter presiedere questa celebrazione si è accresciuta quando ho saputo che questo edificio sacro, fin dalle sue origini, è strettamente legato alla figura di san Giuseppe. Mi ha commosso specialmente la sicurezza con la quale Gaudí, di fronte alle innumerevoli difficoltà che dovette affrontare, esclamava pieno di fiducia nella divina Provvidenza: "San Giuseppe completerà il tempio". Per questo ora non è privo di significato il fatto che sia un Papa il cui nome di battesimo è Giuseppe a dedicarlo.
Cosa significa dedicare questa chiesa? Nel cuore del mondo, di fronte allo sguardo di Dio e degli uomini, in un umile e gioioso atto di fede, abbiamo innalzato un’immensa mole di materia, frutto della natura e di un incalcolabile sforzo dell’intelligenza umana, costruttrice di quest’opera d’arte. Essa è un segno visibile del Dio invisibile, alla cui gloria svettano queste torri, frecce che indicano l’assoluto della luce e di colui che è la Luce, l’Altezza e la Bellezza medesime.
In questo ambiente, Gaudí volle unire l’ispirazione che gli veniva dai tre grandi libri dei quali si nutriva come uomo, come credente e come architetto: il libro della natura, il libro della Sacra Scrittura e il libro della Liturgia. Così unì la realtà del mondo e la storia della salvezza, come ci è narrata nella Bibbia e resa presente nella Liturgia. Introdusse dentro l’edificio sacro pietre, alberi e vita umana, affinché tutta la creazione convergesse nella lode divina, ma, allo stesso tempo, portò fuori i "retabli", per porre davanti agli uomini il mistero di Dio rivelato nella nascita, passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. In questo modo, collaborò in maniera geniale all’edificazione di una coscienza umana ancorata nel mondo, aperta a Dio, illuminata e santificata da Cristo. E realizzò ciò che oggi è uno dei compiti più importanti: superare la scissione tra coscienza umana e coscienza cristiana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna, tra la bellezza delle cose e Dio come Bellezza. Antoni Gaudí non realizzò tutto questo con parole, ma con pietre, linee, superfici e vertici. In realtà, la bellezza è la grande necessità dell’uomo; è la radice dalla quale sorgono il tronco della nostra pace e i frutti della nostra speranza. La bellezza è anche rivelatrice di Dio perché, come Lui, l’opera bella è pura gratuità, invita alla libertà e strappa dall’egoismo.
Abbiamo dedicato questo spazio sacro a Dio, che si è rivelato e donato a noi in Cristo per essere definitivamente Dio con gli uomini. La Parola rivelata, l’umanità di Cristo e la sua Chiesa sono le tre espressioni massime della sua manifestazione e del suo dono agli uomini. "Ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo" (1Cor 3, 10-11), dice san Paolo nella seconda lettura. Il Signore Gesù è la pietra che sostiene il peso del mondo, che mantiene la coesione della Chiesa e che raccoglie in ultima unità tutte le conquiste dell’umanità. In Lui abbiamo la Parola e la Presenza di Dio, e da Lui la Chiesa riceve la propria vita, la propria dottrina e la propria missione. La Chiesa non ha consistenza da se stessa; è chiamata ad essere segno e strumento di Cristo, in pura docilità alla sua autorità e in totale servizio al suo mandato. L’unico Cristo fonda l’unica Chiesa; Egli è la roccia sulla quale si fonda la nostra fede. Basati su questa fede, cerchiamo insieme di mostrare al mondo il volto di Dio, che è amore ed è l’unico che può rispondere all’anelito di pienezza dell’uomo. Questo è il grande compito, mostrare a tutti che Dio è Dio di pace e non di violenza, di libertà e non di costrizione, di concordia e non di discordia. In questo senso, credo che la dedicazione di questa chiesa della Sacra Famiglia, in un’epoca nella quale l’uomo pretende di edificare la sua vita alle spalle di Dio, come se non avesse più niente da dirgli, è un avvenimento di grande significato. Gaudí, con la sua opera, ci mostra che Dio è la vera misura dell’uomo, che il segreto della vera originalità consiste, come egli diceva, nel tornare all’origine che è Dio. Lui stesso, aprendo in questo modo il suo spirito a Dio, è stato capace di creare in questa città uno spazio di bellezza, di fede e di speranza, che conduce l’uomo all’incontro con colui che è la verità e la bellezza stessa. Così l’architetto esprimeva i suoi sentimenti: "Una chiesa [è] l’unica cosa degna di rappresentare il sentire di un popolo, poiché la religione è la cosa più elevata nell’uomo".
Quest’affermare Dio porta con sé la suprema affermazione e tutela della dignità di ogni uomo e di tutti gli uomini: "Non sapete che siete tempio di Dio?... Santo è il tempio di Dio, che siete voi" (1Cor 3, 16-17). Ecco qui unite la verità e la dignità di Dio con la verità e la dignità dell’uomo. Nel consacrare l’altare di questa chiesa, tenendo presente che Cristo è il suo fondamento, noi presentiamo al mondo Dio che è amico degli uomini, e invitiamo gli uomini ad essere amici di Dio. Come insegna l’episodio di Zaccheo, di cui parla il Vangelo odierno (cfr Lc 19,1-10), se l’uomo lascia entrare Dio nella sua vita e nel suo mondo, se lascia che Cristo viva nel suo cuore, non si pentirà, ma anzi sperimenterà la gioia di condividere la sua stessa vita, essendo destinatario del suo amore infinito.
L’iniziativa della costruzione di questa chiesa si deve all’Associazione degli Amici di san Giuseppe, che vollero dedicarla alla Sacra Famiglia di Nazaret. Da sempre, il focolare formato da Gesù, Maria e Giuseppe è stato considerato una scuola di amore, preghiera e lavoro. I patrocinatori di questa chiesa volevano mostrare al mondo l’amore, il lavoro e il servizio vissuti davanti a Dio, così come li visse la Sacra Famiglia di Nazaret. Le condizioni di vita sono profondamente cambiate e con esse si è progredito enormemente in ambiti tecnici, sociali e culturali. Non possiamo accontentarci di questi progressi. Con essi devono essere sempre presenti i progressi morali, come l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia, poiché l’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna è il quadro efficace e il fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e nel suo termine naturale. Solo laddove esistono l’amore e la fedeltà, nasce e perdura la vera libertà. Perciò, la Chiesa invoca adeguate misure economiche e sociali affinché la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro, affinché l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato, affinché si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento, affinché la natalità sia stimata, valorizzata e sostenuta sul piano giuridico, sociale e legislativo. Per questo, la Chiesa si oppone a qualsiasi forma di negazione della vita umana e sostiene ciò che promuove l’ordine naturale nell’ambito dell’istituzione familiare.
Contemplando ammirato questo ambiente santo di incantevole bellezza, con tanta storia di fede, chiedo a Dio che in questa terra catalana si moltiplichino e consolidino nuovi testimoni di santità, che offrano al mondo il grande servizio che la Chiesa può e deve prestare all’umanità: essere icona della bellezza divina, fiamma ardente di carità, canale perché il mondo creda in Colui che Dio ha mandato (cfr Gv 6,29).
Cari fratelli, nel dedicare questa splendida chiesa, supplico, al tempo stesso, il Signore delle nostre vite che da questo altare, che ora verrà unto con olio santo e sopra il quale si consumerà il sacrificio d’amore di Cristo, sgorghi un fiume continuo di grazia e di carità su questa città di Barcellona e sui suoi abitanti, e sul mondo intero. Che queste acque feconde riempiano di fede e di vitalità apostolica questa Chiesa arcidiocesana, i suoi Pastori e fedeli.
In catalano:
Desidero, infine, affidare all’amorosa protezione della Madre di Dio, Maria Santissima, "Rosa di aprile", "Madre della Mercede", tutti voi qui presenti e tutti coloro che con parole e opere, con il silenzio o la preghiera, hanno reso possibile questo miracolo architettonico. Che Ella presenti al suo divin Figlio anche le gioie e le sofferenze di coloro che giungeranno in futuro in questo luogo sacro, perché, come prega la Liturgia della dedicazione delle chiese, i poveri possano trovare misericordia, gli oppressi conseguire la vera libertà e tutti gli uomini rivestirsi della dignità di figli di Dio.
Amen

giovedì 4 novembre 2010

"CONSACRATEVI AL MIO CUORE IMMACOLATO" - Quarta tappa


Torniamo al nostro cammino di preparazione alla Consacrazione.
Dopo la festa dei Santi e dei Defunti e l'ennesimo massacro di cattolici in Iraq, siamo ancora più coscienti di essere nel mondo ma non del mondo.
Con l'occasione ringraziamo subito S. Ecc. Mons. Negri per la sua lettera e riflessione che appoggiamo e condividiamo senza se e senza ma.
Una domanda sorge spontanea: siamo pronti a dare la vita per Cristo? Siamo pronti ora?... Consacrarsi a Maria significa questo.

QUARTA TAPPA:
LA SAPIENZA

Leggiamo con attenzione il Vangelo di Matteo, capitolo 6 versetti dal 19 al 33.
Da questo brano comprendiamo come soltanto quando mettiamo Gesù al posto della nostra volontà e del nostro giudizio, ci apriamo alla vita interiore, alla vita della grazia.
Per leggere e capire “i segni dei tempi”, per essere profeti in virtù del nostro Battesimo per la salvezza della nostra anima e delle anime abbiamo bisogno della sapienza. Il salmo dice che l'inizio della sapienza è il timor di Dio.
Timor di Dio non significa aver paura di Dio, Padre di Gesù, Padre mio, Padre nostro ma riconoscerlo come PADRE e quindi rispettare la sua volontà.
Per accettare la sua volontà occorre l'umiltà.
A volte, a dire il vero troppo spesso, ci comportiamo come bambini che vogliono sapere più del papà, che rispondono e vogliono fare di testa loro...
Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio” (Rm 8,8). I desideri della carne sono rivolta contro Dio (Rm 8,7). Lo Spirito del Signore non resterà sempre nell'uomo, perchè egli è carne (Gn 6,3).
Quelli che sono di Cristo Gesù, Sapienza incarnata, hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri (Gal 5,24), portano sempre e dovunque nel corpo la morte di Gesù (2 Cor 4,10); si fanno continua violenza (Mt 11,12); portano la croce tutti i giorni (Lc 9,23).
Per ottenere la Sapienza, occorre praticare la mortificazione, la rinuncia al mondo e a se stessi.
Ora, dato che non tutti di noi sono preti o suore o frati... ma lavoratori, padri e madri.... come è possibile rinunciare al mondo e distaccarsi?
Ce lo ricorda Sant'Agostino: occorre il cuore.
La nostra testa deve pensare e porre attenzione, le mani sono per lavorare ma il cuore è di Dio e quindi distaccato da tutto il resto: la rinuncia al mondo... la sapienza... diventare uomini e donne di Dio... essere in Lui, per Lui, con Lui. Davvero capiremo meglio San Francesco e vivremo anche noi le sue parole: “Ogni pena mi è diletto, tanto è grande il bene che mi aspetto”.
Pensate che cosa grande e fantastica se anche a noi fosse dato l'onore di morire per amore e per amore del nostro Dio! Bruciare d'amore e bruciare tutto il mondo: Vieni Signore Gesù!
Occorre non conformarsi alla mentalità di questo mondo (cfr Rm 12,2): non conformarsi alle maniere esteriori, agli abiti, ai mobili, alle abitazioni, ai pasti... è una pratica più necessaria di quanto si creda.
Bisogna non credere né seguire le false massime del mondo.
Guardatevi attorno: in troppi pensano e parlano male di tutte le più grandi verità. È vero che non mentono apertamente, ma mascherano la menzogna sotto le apparenze della verità; non credono di mentire, tuttavia mentono.
Oggi più che mai “il mondo giace sotto il potere del maligno” (1 Gv 5,19).



Imitazione di Cristo: Libro 3 par 31
Preghiamo: Salmo 63
Studiamo il Catechismo della Chiesa Cattolica: Art. 2002


Maria, Regina della Pace, Avvocata – Corredentrice – Mediatrice di tutte le grazie, Madre mia: TOTUS TUUS

domenica 31 ottobre 2010

HALLOWEEN? MA STIAMO SCHERZANDO?!?

Purtroppo il 31 ottobre, “la notte di Halloween” è entrata a far parte della nostra cultura mascherandosi dietro ad una “festa” come tante, con la finalità di essere un momento di socializzazione e divertimento.
In realtà è ben altro!
È una festa magica, pagana, legata al mondo dell'occulto, tanto che in questa famigerata e pubblicizzata data si festeggia “il Capodanno del mondo occulto”.
In questa notte sono molte le sette sataniche che si riuniscono, dedite a sacrifici di animali e sacrifici umani, sedute spiritiche, orge rituali e omicidi rituali...
A questo punto starai pensando: “Ma io non sono un satanista! Non credo in queste cose! Per me Halloween è solo una festa, un gioco”.
È opportuno che tu sappia che per aprire le porte all'occulto non è necessario avere una piena consapevolezza e, soprattutto, ha delle conseguenze devastanti per la tua salute spirituale.
Pertanto evita di comprare zucche per questo scopo, evita di mandare i tuoi figli a festeggiare, e se sei giovane, evita di diventare preda di questa cultura della morte dove si eleva un omaggio a satana!
Immagino la tua faccia, ed in questo momento ti starai chiedendo: “Ma cosa può fare una semplice zucca o perchè mai non posso mandare i miei figli in giro?”

Credo che conosci la leggenda legata ad Halloween, se non è così, te la racconto.
Si tratta di un incontro tra un uomo e il diavolo, in cui l'uomo vende la propria anima ottendendo di non essere mai mandato all'inferno, e quindi condannato a girovagare sulla terra con una lanterna a forma di zucca.
Ebbene caro amico, questa leggenda rievoca i sacrifici dei Druidi (antichi sacerdoti della religione dei Celti vissuti nelle popolazioni dell'Europa Centrale), che per tenere lontani gli spiriti cattivi, celebravano una festa in onore del dio della morte, Samhain, andando in giro con questa lampada zucca chiedendo offerte per il loro dio e mandando maledizioni in caso di rifiuto: ti dice niente “dolcetto o scherzetto?”, o sarebbe il caso di dire: “offerta o maledizione?”, famoso detto in inglese “trick or treat”... dietro al dolcetto-scherzetto, dietro alla zucca, dietro queste cose apparentemente innocue si nasconde una vera evocazione dei demoni!
Ora comprendi che è meglio per te e i tuoi cari non avere niente a che fare con Halloween, visto che le sue origini sono strettamente legate al mondo dell'occulto, della stregoneria e del satanismo... e sappi che tutto questo è stato scritto perchè TU venissi a conoscenza di queste cose e che possa tu stesso diffondere questo messaggio

mercoledì 27 ottobre 2010

Mercoledì e Venerdì siamo chiamati a fare digiuno e penitenza

Su cosa sia il digiuno lo sappiamo.
La Mamma a Medjugorje ci chiede digiuno a pane ed acqua al mercoledì e al venerdì. Chi ha problemi di salute può, ovviamente, fare altri sacrifici.
Maria ci ha anche sottolineato in più messaggi che, come ricorda San Paolo, il primo digiuno è quello dal peccato.
A volte, però, si possono avere le idee confuse sul termine PENITENZA.
Ecco che ci viene in aiuto ancora il CCC, il Catechismo della Chiesa Cattolica, la nostra miniera d'oro, il manuale che "non ci fa sbagliare strada"!

Leggiamo l'ART. 1431.
Da questo, capiamo che la penitenza interiore è:
1) radicale riorientamento di tutta la vita
2) un ritorno
3) una conversione a Dio
4) una rottura con il peccato
5) un'avversione per il male
Questa converione del cuore è accompagnata da un dolore e da una tristezza salutari che i Padri hanno chiamato "animi cruciatis" (afflizione dello spirito) e "compunctio cordis" (contrizione del cuore)

In questa giornata restiamo sempre uniti nella preghiera e con gioia, anche se viviamo in situazioni dolorose, offriamo tutto a Maria che tutto porta a Gesù, nostro Dio, il Dio che salva!!!
Rallegriamoci e gioiamo!

domenica 24 ottobre 2010

"CONSACRATEVI AL MIO CUORE IMMACOLATO" - Terza Tappa


TERZA TAPPA
CORAGGIO



Amici e amiche,
Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15)!
La nostra adesione a Gesù, nostro Signore Dio, sia totale.
Sia vita vissuta e urlata fino all'estremo: ogni cellula del nostro corpo deve vibrare per il nostro Dio, le nostre corde vocali mai si devono stancare di BENE-DIRE e di invocare.
Figlio di Davide, abbi pietà di me... molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: Figlio di Davide abbi pietà di me!... Allora, Gesù disse: Che vuoi che io ti faccia?...” (Cf Mc 10,46-52).
In virtù del Battesimo siamo un popolo regale, sacerdotale e profetico.
Siamo strumenti poveri, certo... ma se Dio vuole usare strumenti poveri, lasciamolo fare: non ostacoliamolo. E' affare suo e meraviglia nostra!
Chi siamo noi? Chi è Lui?
Chi non è con me è contro di me e chi non raccoglie con me disperde” (Mt 12,30).
Leggiamo insieme la Lettera ai Galati capitolo 5.
Da questo brano impariamo quali sono le opere della carne e quelle dello Spirito.
Il nostro Dio e Maestro quando si è messo davanti a tutti? Quando era a piedi nudi, carico della Croce e con il capo conficcato di spine e la sua voce era tenue.
Noi abbiamo il compito di essere il suo megafono. Lui si fida di noi. Vuole fare le cose con noi perchè siamo le sue creature amate da sempre. Ci ha dato il Suo Corpo e il Suo Sangue e pure sua Madre.

Dio, Padre di Gesù e Padre Nostro, ci ama oltre la nostra più bella immaginazione. Appartenere seriamente e liberamente a lui, completamente... significa anche che nulla è impossibile.

Nulla.

Tutto dipende dalla nostra fede. Guardiamo Maria!
Seguire Gesù vuol dire accettare di portare le nostre croci con lui tutti i giorni della vita, nella povertà (anawim, poveri di spirito e completamente abbandonati a Dio perchè tutto dipende da Lui), nel dolore, nella umiliazione.
Se Dio è per noi, in noi, e davanti a noi: chi sarà contro di noi?

CORAGGIO!

Solo i coraggiosi e i violenti conquistano il cielo a viva forza (Mt 11,12) e non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole (2Tim 2,5) del Vangelo e non secondo quelle del mondo.

Imitazione di Cristo: 2/11
PREGHIAMO: Salmo 1
STUDIAMO IL CATECHISMO: Art. 1431 (Penitenza Interiore: Cosa è e i Suoi frutti)



Maria, Regina della Pace e del Movimento, Madre Mia: TOTUS TUUS!

sabato 16 ottobre 2010

"CONSACRATEVI AL MIO CUORE IMMACOLATO" - Seconda tappa


SECONDA TAPPA
DECISIONE


Voler consacrarsi a Maria significa dare a lei tutto e far disporre tutto da lei.
Per arrivare a questo dobbiamo chiederci, ora, se abbiamo scelto Gesù, perchè essere in Maria, con Maria, per Maria è solo voler servire il nostro Dio nel modo più umanamente perfetto e possibile.
In una parola: DECISIONE.
La cara Madre Teresa di Calcutta nel 1997 disse a Dario, e tramite lui a tutti noi, che la santità non è un lusso per pochi ma un nostro dovere.
Queste sono certamente parole molto forti e radicali ma è Gesù che ci insegna a essere uomini semplici, decisi e chiari senza le mezze misure intese come perbenismo, buonismo, relativismo o compresso della verità.
Ecco che dobbiamo pregare il Signore che aumenti la nostra fede e nel frattempo stare vigili nel non commettere almeno i peccati mortali. Si sa, la prudenza non è mai troppa!
Se amiamo il Signore dobbiamo essere santi.
Giovanni Paolo II, ce lo ricordiamo, diceva che la santità è cadere e rialzarsi ogni volta e santa Teresina ci rincuora perchè ci dice col sorriso che non dobbiamo essere turbati o preoccupati: la santità è il fare con amore e nel modo migliore possibile le cose di ogni giorno.
Vogliamo diventare santi perchè la santità, canta il Salmo, si addice alla Sua Casa.
Già la vita sulla terra ha tante difficoltà e ci impegna in una lotta quotidiana contro il male: che almeno appena morti possiamo andare subito tutti in Paradiso a pregare, lodare, festeggiare, danzare, gioire in eterno senza avere ancora del Purgatorio!
Che cosa terribile deve essere il Purgatorio per quanto essere lì significa essere salvati.
Terribile... vivere in un “luogo”, dove Dio per la sua misericordia ci purifica completamente, che non ha tempo, con la nostalgia di Gesù e Maria appena visti e incontrati nel momento del giudizio personale. Purgatorio... per quanto ti fa vedere le porte del Paradiso... è un posto dove si soffre ancora...
Dobbiamo impegnarci nel cammino della santità anche perchè santissima è la nostra amata Mamma e lei ci può usare pienamente solo se siamo puri. Il Signore che è Dio, perfino Lui, ci può usare pienamente - anche per la salvezza di tanti altri fratelli e sorelle sparsi nel mondo - solo se in noi non c'è il peccato mortale. La Grazia e i doni dello Spirito Santo sono inermi se non ci decidiamo seriamente: questi non sono pii discorsi ma realtà di fatto spiegate e declinate perfettamente dal Catechismo.
Essere santi non è essere “bigottoni” ma uomini e donne veri e vere capaci non solo di dare l'altra guancia ma anche la vita per amore.


Il Montfort chiama la santità con PERFEZIONE CRISTIANA.
Leggiamo Matteo capitolo 16 versetti dal 24 al 27.


Bene, capiamo da questo brano che la Perfezione Cristiana si attua in 4 punti.
1) Nella volontà di farsi santi: se qualcuno vuol venire dietro a me...
2) Nella conversione: rinneghi se stesso...
3) Nella mortificazione: prenda la sua croce...
4) Nell'azione: e mi segua.


Se qualcuno vuol venire dietro a me
Sappiamo che Dio rivolge lo sguardo ai cuori umili e contriti. Sappiamo che Dio tramite ciascuno di noi scrive il vangelo per l'uomo d'oggi. Sappiamo che siamo Tempio dello Spirito Santo e che in noi regna la Trinità.
Sappiamo che con la confessione e la preghiera possiamo cancellare ogni offesa recata a Dio.
Sappiamo... sappiamo... sappiamo... ma cosa facciamo?
Gesù si accontenta dei piccoli sforzi!
Ci impegniamo a distruggere l'orgoglio serpeggiante nel nostro cuore?
Siamo fedeli alla preghiera quotidiana? Ai nostri buoni propositi?
Facciamo fioretti?
Cosa offriamo al Signore?
Siamo pronti a soffrire per il Signore?
Rinneghi se stesso
Ci sentiamo “in gamba” e furbi secondo il mondo? Siamo degli intellettuali arroganti? Quanto ascoltiamo gli altri? Quanto facciamo nostre le sofferenze degli altri? Ci piacciono le nostre opinioni e talenti tanto da imporci?
Dio ci ha dato due orecchie per ascoltare molto e una sola bocca per parlare poco.
Cerchiamo sempre di giustificarci? Dopo un'umiliazione ci “rifacciamo” subito? Ci lamentiamo spesso? Vogliamo essere gratificati?
Prenda la sua croce
Devi prendere la tua croce, non quella di altri: prendi la tua croce, quella che la Sapienza ga disposto per te “con misura, calcolo e peso” (Sap. 11,20). Prendi la tua croce, se soffri... offri! Stai nella gioia: la tua croce è un pezzettino di quella di Gesù sul Calvario.
Sei, sono. Siamo con Lui: uniti a Lui.
Prendi la croce ben in mano, non devi trascinarla, né scrollartela, né ridurla. Non essere impaziente o triste. Non vergognarti della tua croce e non sentirti solo: sei con Lui.
Tieni la tua croce bene sulle spalle: è la tua arma (Is 9,6-7) di difesa e conquista!
Tieni la tua croce nel cuore: con l'amore essa diventa il tuo roveto ardente che brucia giorno e notte senza mai consumarsi (Es 3,2).


PREGHIAMO: SALMO 20


STUDIAMO il CATECHISMO: Art. 1694
Per chi ha l'Imitazione di Cristo legga: Il disprezzo delle vanità, Cap. I, 1


Ps. Nella vita spirituale, vince chi perde...


Maria, Regina della Pace, Madre nostra e del Movimento, TOTUS TUUS

giovedì 14 ottobre 2010

Ottobre: mese del rosario e delle missioni

Ottobre è il mese del Rosario ed è anche il mese missionario!
Come sapete Santa Teresina che abbiamo festeggiato e San Domenico sono i patroni delle missioni.
É importante pregare per le missioni: non possiamo ricordarci dei fratelli e delle sorelle in terre di missione solo nell'ultima domenica di questo mese!!
Preghiamo per la nostra conversione: che il Signore aumenti la nostra fede e preghiamo per chi ancora non conosce l'amore di Dio!
Vi rendete conto che nel nostro pianeta siamo in 6 miliardi e poco più di 1 miliardo è cristiano... e poi in che modo?!? Con quali divisioni?!?
Amici e amiche nelle ultime settimane alla Santa Messa abbiamo ascoltato la Parola di Dio dataci dal profeta Amos che ci ha detto che la ricreazione è finita e finirà l'orgia di “buon temponi”!
Missione è anche la nostra famiglia, il nostro lavoro, il nostro piccolo mondo.
Gesù ci ha insegnato che se con lui non seminiamo, non raccoglieremo... anzi, peggio ancora, disperderemo!
Signore aumenta la nostra fede!
Quando manca la fede – basta guardarci attorno – manca la morale.
Ci sono mamme o papà che non fanno vedere i propri figli ai nonni e quali sono le conseguenze?
Ci sono figli che si chiudono in camera, impediscono ai genitori di entrarvi, e quali sono le conseguenze?
Ci sono religiosi e religiose che si costruiscono il loro piccolo universo nelle loro stanze o tradiscono la comunità con malelingue, e quali sono le conseguenze?
Ci sono sacerdoti e vescovi che dicono la loro sulle linee guida del Santo Padre, e quali sono le conseguenze?
I peccati si "pagano" tutti e se si dice in vino varitas, perchè quando uno è un po' brillo dice tutto quello che pensa senza riuscire a trattenere, possiamo notare che anche in dolore veritas!
Missione... mettiamo al primo posto il Signore nella nostra vita, nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti e nelle nostre occupazioni.
Quando andiamo in macchina da qualche parte e notiamo la spia della benzina accesa, subito ci preoccupiamo di “fare il pieno” per non rimanere a piedi e se siamo in autostrada ci preoccupiamo ancora di più perchè è pericoloso fermarsi in corsia d'emergenza e perchè costa molti soldi chiamare il soccorso: come viviamo la DOMENICA? Facciamo il pieno? Come ci prepariamo? Quanto preghiamo? La domenica è il giorno per eccellenza del Signore! Ci confessiamo?
In parole povere e per capirci: STARE CON IL SIGNORE PRIMA EVITA I DISPIACERI DOPO!
Abbiamo sentito dal Vangelo di domenica scorsa e di ieri che Gesù guarì 10 lebbrosi ma solo 1 tornò per ringraziarlo.
Quanto siamo riconoscenti al Signore?!?
Gesù aiutami... ho un esame, ho un'operazione, sono senza lavoro, sono in depressione, sono solo...
Il Signore aiuta e perdona sempre. Non c'è peccato che non possa essere bruciato dalla sua misericordia ma poi... che fine fa la nostra riconoscenza?!?
C'è stata la festa degli angeli custodi: quanti di noi hanno ringraziato il proprio angelo custode?
Pensiamo... Appena lo spermatozoo è entrato nell'ovulo, Dio subito dona anche l'Angelo Custode!
Ringraziando e lodando Dio, otteniamo le grazie che salvano! Pensiamo ai Salmi, pensiamo a nostra Madre: “L'anima mia magnifica il Signore”!
La nostra vita è nelle mani di Dio. Siamo suoi, siamo cristiani quindi di Cristo prima di ogni altra cosa.
Fioriamo dove Dio ci ha posto e non dove noi ci vogliamo trapiantare!!!
La Regina della Pace ci custodisca faccia di noi quello che vuole per la maggior gloria di Dio e il trionfo del suo cuore immacolato.

martedì 12 ottobre 2010

La Vergine del Pilar

A Saragozza vi è un'imponente basilica dedicata a Nostra Signora del Pilar.
All'interno di questa, vi è una piccola chiesetta: la Cappella della Virgen dove su un pilastro vi è posta una statuina della Mamma.
Proprio in quel punto preciso e su quella colonnina, verso l'anno 40, apparve la Madonna, mentre era ancora in vita e si trovava a Gerusalemme, all'apostolo Giacomo (fratello di Giovanni, quello che stava sotto la croce).
L'apostolo e altri testimoni gettarono le fondamenta di quella che oggi ammiriamo come grande Basilica. Quella che sorse dalla terra è la prima Chiesa dedicata alla Vergine Santissima.

Nostra Madre, forse per sottilineare il primato di questo santuario, ha donato qui un miracolo di Dio assolutamente unico.

Si tratta del miracolo di cui è stato beneficiato Miguel-Juan Pellicer di Calanda, al quale, essendo caduto da cavallo ed essendo finito sotto la ruota di un carro, avevano amputato una gamba a quattro dita dalla rotula. Prima dell'operazione si era recato al santuario del Pilar per ricevere i sacramenti e dopo l'operazione vi era tornato per ringraziare la Madonna per averlo conservato in vita. Non potendo più lavorare, domandava l'elemosina all'ingresso della basilica ed ungeva con devozione il suo moncherino con l'olio delle 77 lampade della Cappella della Vergine.
La sera del 29 marzo si addormentò e al risveglio, al posto della gamba di legno, si ritrovò la sua gamba di carne amputata due anni prima.

Chissà che non ci sia qualche coincidenza con la scoperta delle Americhe per opera di Cristoforo Colombo e la Madonna del Pilar... entrambe le ricorrenze sono oggi: 12 ottobre.

I "segni dei tempi"...

Papa Benedetto XVI : Angelus 10/10/2010

sabato 9 ottobre 2010

"CONSACRATEVI AL MIO CUORE IMMACOLATO" - Prima tappa

AVE MARIA



Iniziamo da questo mese di ottobre 2010 a preparci alla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
L'appuntamento è qui in internet ogni sabato, mentre fisicamente è al Santuario della Bozzola Garlasco PV) ogni venerdì ore 21.
Nel fare questo cammino insieme, innanzitutto, serve procurarsi i testi principali ai quali faremo riferimento di volta in volta e che saranno indispensabili:
1) La Sacra Bibbia
2) Catechismo della Chiesa Cattolica
3) Trattato della Vera Devozione alla SantaVergine di San Luigi Maria Grignon de Montfort



PRIMA TAPPA

PERCHE' CONSACRARSI a MARIA?



Consacrarsi a Maria non è la Consacrazione che fanno i sacerdoti, i religiosi o i laici in ordini secolari ma non è meno impegnativa e vincolante.

Da sempre la Chiesa si affida a Maria, basti pensare alla più antica preghiera mariana: "Sub tuum presidium" del III secolo e ancor prima alla nostra Mamma con gli apostoli nel Cenacolo in attesa dello Spirito Santo.

E' Gesù stesso che vuole che stiamo con Maria quando ci unì a Lei sotto la croce: "Figlio ecco tua madre".

E' da un secolo, in particolare, che la Madonna chiede di consacrarsi al suo Cuore Immacolato perchè ci vuole mettere al sicuro!

Ultimamente è da trent'anni che a Medjugorje continua a chiamarci perchè ci vuole legare a sè e proteggerci.

Se Paolo VI arrivò a dire che "il fumo di s... è entrato nella Chiesa", la Mamma nel gennaio di dieci anni fa ci ribadì che l'ingannatore è sciolto dalle catene.

Questi sono i "tempi".

Non vogliamo dire che è la fine del mondo, ma che stiamo vivendo i tempi della Donna vestita di sole descritta nell'Apocalisse.

Un profeta di questi tempi che noi stiamo vivendo (rendiamocene conto!) fu proprio San Luigi Maria Grignon de Montfort.

Pensate... la nostra Mamma a Fatima chiese per la prima volta di consacrarsi al suo Cuore: eravamo nel 1917, ricordate?!?

Per la prima volta si parlava di Consacrazione al Cuore Immacolato...

Ma 200 anni prima, tra la fine del 1600 e i primi del 1700, proprio San Luigi preannunciava l'importanza della devozione a Maria della pietas mariana e di consacrarsi a Lei!

Ma la storia ha ancora dell'incredibile!!!

Appena il nostro Santo scrisse il Trattato della Vera Devozione a Maria dovette custodirlo senza subito divulgarlo per le eresie presenti in Francia, poi scoppiò la Rivoluzione Francese e questo prezioso scritto non sarebbe mai giunto a noi in quanto in quel periodo sarebbe stata usata la carta per avvolgere il pesce in quanto non considerata buona neanche per bruciare (si diceva così di testi di teologia e similari)... Eppure la Provvidenza...

Successe che tra la morte di San Luigi e la Rivoluzione Francese, il nostro libro fu nascosto e riscoperto più di cento anni dopo in un baule... e arriviamo a metà del 1800: il 1917 è ancora lontano.

Grazie alla Provvidenza, il Trattato è oggi nelle nostre mani e a un costo accessibile a tutte le tasche.

Ma... aspettate un momento...

Prendiamolo in mano.

Andiamo a leggere l'art. 114: "Il cuore mi dice che molte bestie frementi si lanceranno per dilaniare, con i loro denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è servito per prepararlo. Tenteranno almeno di seppellirlo nelle tenebre e nel silenzio di un cofano, perchè non venga pubblicato".

... Proprio quello che è successo. La visione che ebbe San Luigi e che scrisse si avverò. Noi lo possiamo confermare grazie alla storia.

San Luigi preparò le strade a Maria che invitò tutti a Fatima a consacrarsi a Lei. San Luigi ci disse che la consacrazione era la strada per far parte della legione di Maria nel momento in cui i tempi sarebbero diventati bui, la Madonna a Medjugorje ci ha confermato che queste sarebbero state le sue ultime apparizioni e che era venuta a portare a compimento il messaggio di Fatima... Ciascuno tragga le proprie conclusioni: tutti decidiamoci per Dio prendendo "la via più sicura e veloce" (cf San M.M. Kolbe) che porta al Cielo, Maria.

Da Fatima in poi, le consacrazioni personali e collettive a Maria non si contano più.

Sarà Pio XII nel 1942 a consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria; sarà Paolo VI a rinnovare tale consacrazione alla fine del Concilio Vaticano II e ad esclamare: "Si può forse essere cristiani se non si è mariani?" e sarà Giovanni Paolo II a presentarsi, fin dall'inizio, come "Totus tuus", tutto di Maria consacrando a lei ogni nazione in cui si reca alla Madonna, oltre che a rinnovare la solenne consacrazione al Mondo.

La consacrazione a Maria è un rinnovo totale di vita: è il cammino autentico del Vangelo.

La consacrazione significa:

1) Riconoscere la divina maternità di Maria e accogliere da lei Gesù

2) Guardare a lei come al modello da imitare nella fedeltà al Signore

3) Riconoscere e accogliere Maria come nostra madre nella nostra vita

4) L'azione di Maria è quella di conformarmi a Cristo e portarmi alla salvezza

5) Maria può contare su di me come io su di lei: il servizio

Maria è la Mediatrice Universale di grazie: la consacrazione a Maria è anche richiesta d'aiuto per le grazie spirituali e per quelle temporali. Una mamma pensa a tutto.

La Devozione a Maria, sia dagli individui sia dai popoli, si manifesta più viva nei tempi difficili.

Non lo vediamo che siamo alla vigilia di grandi sconvolgimenti?

La Madonna ha a cuore la salvezza di tutti e ha bisogno di ogni nostra offerta e piccolo anche insignificante - per noi! - sacrificio o fioretto. Ha bisogno di noi e "prega per noi peccatori" sempre anche quando noi non preghiamo.

Incominciamo, quindi, questo cammino per arrivare a consacrarci a Maria.
La preparazione è indispensabile.

Fino all'appuntamento di sabato prossimo invochiamo più che possiamo o Spirito Santo con questa giaculatoria:

VIENI SANTO SPIRITO, VIENI PER MEZZO DI MARIA





Maria, Regina della Pace e Madre del Movimento, TOTUS TUUS

mercoledì 6 ottobre 2010

Sacro Cuore di Gesù e Dolce Cuore di Maria: LA MISERICORDIA DI DIO E NOI

É ricorsa la memoria di Santa Faustina.
Questo mese di ottobre, mese della Mamma nostra, è davvero ricco!
La nostra cara santa di oggi è quella che ci ha dato il dipinto di Gesù Misericordioso e, grazie alle rivelazioni e alle apparizioni che ha ricevuto, la preghiera della Coroncina della Divina Misericordia.
Il Signore, attraverso questa recita, ha promesso di salvare anime, la nostra anima!
Ora riflettiamo insieme e cominciamo a leggere i “segni dei tempi”.
Nostro Signore Gesù Cristo a varie anime mistiche ha frequentemente chiesto riparazione e consolazione per ciò che soffre attualmente a causa dei peccati degli uomini.

L'Uomo-Dio, nella gloria, può soffrire ancora?
Egli soffre e continua a soffrire in noi, oggi.

Cristo soffre ancora oggi nel Suo corpo Mistico, che è la Chiesa: e può essere consolato.
A santa Margherita Maria Alacoque, Cristo indicò il suo cuore trafitto, sanguinante, sofferente.
A La Salette la Madonna si mostrò piangente ai bambini, motivandone la causa nel rifiuto degli uomini di sottomettersi a suo Figlio Gesù Cristo, al quale Dio ha sottoposto ogni cosa. A Fatima la Madonna mostrò il suo Cuore Immacolato trafitto dalle spine... a Medjugorje chiedendo la preghiera per la Pace.
Nei cuori sofferenti di Cristo e di Maria sono rappresentati nel medesimo tempo le sofferenze che essi offrono al Padre per noi durante la loro vita terrena, ma anche le nostre.
Offriamo al Padre i nostri cuori nei cuori di Gesù e Maria per la salvezza del mondo.
Evitiamo il peccato con tutte le nostre forze.
Le nostre azioni sono una gioia o una ferita al Cuore di Cristo.
Noi che apparteniamo alla Chiesa Cattolica siamo una sola cosa, e le azioni di ognuno di noi influiscono sull'intero Corpo Mistico.
Maria, la nostra mamma, continua a soffrire.
E' un mistero profondissimo che ci permette di intuire la sofferenza di Dio per il male che noi compiamo.
Con parole umane la chiamiamo “sofferenza” ma meglio sarebbe dire passione d'amore, amore appassionato e colmo di tenerezza, di compassione appunto.
Teologicamente è difficile giusticare la sofferenza di Dio e di Maria, ma il cuore capisce...
Grande, enorme, smisurata è la misericordia di Dio e le lacrime della Regina del Cielo ne sono solo un piccolissimo segno.
“Pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, molte anime vanno all'Inferno perchè non c'è chi si sacrifichi e interceda per loro”, diceva la nostra Mamma a suor Lucia di Fatima per ricordarci le parole del nostro amato Gesù quando ci invita a pregare e a digiunare, chiedere al Padre qualunque cosa nel suo nome.






Padre,
per la Sua dolorosa passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero!
Sacro Cuore di Gesù, fa' che io t'ami sempre più!
Dolce Cuore di Maria, sii la salvezza dell'anima mia.

lunedì 4 ottobre 2010

San Francesco d'Assisi, prega per noi e per la nostra Italia!

La fretta... che grande fregatura.

Eppure la Bibbia e la natura ci insegnano l'aspettare e il prepararsi: l'uso del tempo.
Il saper usare il tempo è una delle cose che il mondo proprio non ci aiuta ad attuare.

Se non siamo capaci di essere protagonisti del "tempo" che Dio ci dona non possiamo essere in grado di leggere i "segni dei tempi" di cui tanto parlano le Sacre Scritture, la Tradizione della Chiesa e i tanti messaggi della Vergine Santissima, nostra dolce mamma.

Guardiamo alle nostre città. Guardiamo, per esempio, a Milano.

Ci sono sempre tanti battezzati e sempre meno giovani che aderiscono all'ora di religione nelle scuole. Sono gli stessi giovani, figli nostri, che poi passano le ore della notte fino all'alba davanti a videogiochi o in discoteche per divertirsi e fare amicizie... per poi ritrovarsi stanchi, frastornati, alticci... soli davanti a un pc per parlare di amore con Facebook.


Abbiamo partecipato a un incontro-dibattito con importanti teologi dell'Italia, della Svizzera, della Germania e del Belgio e, a quanto pare, è ormai sicura una completa islamizzazione dell'Europa.

Di un'Europa che vuole accettare la Turchia come stato membro (immaginate cosa succederebbe...) e che - come sapete - sta discutendo per vietare il suono delle campane delle Chiese.


"Il mondo oggi si trova terribilmente inghiottito nella palude di un secolarismo che vuole creare un mondo senza Dio; di un relativismo che soffoca i valori permanenti e immutabili del Vangelo; e di una indifferenza religiosa che resta imperturbabile di fronte al bene superiore delle cose che riguardano Dio e la Chiesa. Questa battaglia fa numerose vittime nelle nostre famiglie, tra i nostri giovani" (S. Em. Card. Ivan Dias), "siamo di fronte al più grande combattimento che l'umanità abbia mai visto. Non penso che la comunità cristiana l'abbia totalmente compreso. Siamo, oggi, di fronte alla lotta finale fra Chiesa e l'Anti-Chiesa, tra il Vangelo e l'Anti-Vangelo" (S.S. Giovanni Paolo II).

Cominciamo da capo e impariamo dagli altri per essere semplici come le colombe e astuti come i serpenti al fine di dare gloria a Dio e far trionfare il Cuore immacolato di Maria. Parliamo di Gesù senza falsi timori con la vita e con le parole e non vergognamoci: siamo tutti strumenti indegni.

Se camminiamo per strada riconosciamo subito chi è ebreo dal suo modo di vestire come chi è testimone di Geova o musulmano...

Noi siamo il piccolo esercito di Maria: leghiamoci al polso un bel rosario... la Santa Catena! E non vergnamoci di usarlo mentre siamo in coda a un ufficio postale, in macchina o su un mezzo pubblico... Il tempo sia preghiera! Questo sia non per ostentare ma per richiamare tutti a Dio e vedrete che anche la nostra fede ne avrà giovamento perchè essa cresce con la testimonianza (cf San Paolo).



San Francesco, prega per noi!
Prega con la nostra Madre dolcissima
e intercedete per l'Italia e la nuova evangelizzazione!

Padre Pio, come sappiamo, si faceva aiutare nell'esercizio del Sacro Ministero della Confessione da San Francesco d'Assisi e dalla Madonna. "Senza loro due che combinerei?" (Padre Marcellino, Padre Pio parla della Madonna, p. 283).
... Allora, noi facciamoci aiutare da loro tre!!!

Rapisca, ti prego o Signore,
l'ardente e dolce forza del tuo Amore
la mente mia
da tutte le cose che sono sotto il Cielo
perchè io muoia per amore dell'amor tuo
come Tu ti sei degnato di morire
per amore dell'amor mio!

sabato 2 ottobre 2010

Priorità suprema e fondamentale di ogni cristiano cattolico

«Il vero problema in questo nostro momento della storia é che Dio sparisce dall´orizzonte degli uomini e che con lo spegnersi della luce proveniente da Dio l´umanità viene colta dalla mancanza di orientamento, i cui effetti distruttivi ci si manifestano sempre di più.
Condurre gli uomini verso Dio, verso il Dio che parla nella Bibbia: questa è la priorità suprema e fondamentale della Chiesa e del Successore di Pietro in questo tempo»
(Benedetto XVI nella Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei 4 vescovi consacrati dall’Arcivescovo Lefebvre)

Cuore Immacolato di Maria - La devozione dei Primi 5 Sabati di ogni Mese

Nell'ottobre 1925 Lucia entrava nella casa delle Suore Dorotee a Pontevedra, in Spagna.
Il 10 Dicembre 1925 nella sua cella le apparve la Santa Vergine con a fianco Gesù bambino.
La Madonna le mostrò su una mano un Cuore intrecciato di spine e il bambino disse:"Abbi pietà del Cuore della tua Santissima Madre, che è coperto di spine che gli uomini ingrati gli configgono ad ogni momento, e non c'è nessuno che faccia un atto di riparazione per togliergliele. "

Poi la Madre di Dio disse: "Guarda figlia mia, il mio Cuore coronato di spine, che gli uomini ingrati ad ogni momento mi infliggono con bestemmie e ingratitudini.
Tu, almeno, cerca di consolarmi e assicura a tutti che se per 5 mesi consecutivi, nel primo sabato del mese si confesseranno con l'intenzione di riparare le offese al Cuore Immacolato,riceveranno la Santa Comunione con la stessa intenzione, sempre nel primo sabato del mese,reciteranno il Rosario, almeno una terza parte con la stessa intenzione, e mi faranno compagnia per un quarto d'ora meditando i 15 misteri del Rosario con lo scopo di offrirmi riparazione, Io prometto di assisterli nell'ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza delle loro anime"

La confessione può essere fatta anche entro otto giorni il primo sabato o anche di più, purché ci si comunichi in grazia, con l'intenzione di offrire riparazione al Cuore Immacolato di Maria. Se si dimenticasse di formulare questa intenzione nella confessione allora essa può essere formulata nella confessione seguente. La confessione e la comunione devono ripetersi per 5 mesi consecutivi senza interruzione altrimenti si deve ricominciare da capo.

Gesù rivelò a Lucia la ragione dei 5 sabati di riparazione: si tratta di 5 classi di offese e bestemmie contro il Cuore Immacolato di Maria.

1. bestemmie contro la Immacolata Concezione.
2. contro la Sua Verginità.
3. contro la Sua Maternità Divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini.
4. L'opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l'indifferenza, il disprezzo e perfino l'odio contro questa Madre Immacolata.
5. L'opera di coloro che La offendono direttamente nelle sue immagini sacre.

La grande gioia è vedere il Cuore Immacolato della nostra tenera Madre conosciuto, amato e consolato per mezzo di questa devozione

"Cari figli,
vi invito ad essere in tutto modello per gli altri specialmente nella preghiera e nella testimonianza. Cari figli, io non posso senza di voi aiutare il mondo. Desidero che voi collaboriate con me in tutto, anche nelle cose più piccole. Per questo, cari figli, fate in modo che la vostra preghiera venga dal cuore e che voi vi abbandoniate totalmente a me. Così potrò istruirvi e guidarvi sulla strada che io ho incominciato con voi.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata".
(Medjugorje 28 agosto 1986)

NON POSSIAMO DIRE DI AMARE DIO SE NON GLORIFICHIAMO IL SUO NOME: NO ALLA BESTEMMIA

venerdì 1 ottobre 2010

Ottobre: mese del Santo Rosario + esempi tratti da esorcismi

Pio XII, nel 1951, scriveva: "Non esitiamo di affermare di nuovo pubblicamente che grande è la speranza che noi poniamo nel Santo Rosario per risanare i mali che affliggono i nostri tempi. Non con la forza, non con le armi, non con l'umana potenza, ma con l'aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera la Chiesa potrà affrontare impavida il nemico infernale" .




Giovanni Paolo II, nel 2002: "A questa preghiera la Chiesa ha riconosciuto sempre una particolare efficacia, affidando ad essa, alla sua recita corale, alla sua pratica costante, le cause più difficili".
Nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, Giovanni Paolo II si dilunga a mostrare che il Rosario è insieme contemplazione - meditazione e supplica.
L'aspetto contemplativo-meditativo, lo possiamo così sintetizzare: la contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile.
Maria viveva con gli occhi su Cristo e faceva tesoro di ogni sua parola.
Recitare il Rosario non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo e i momenti della sua vita che sprigionano una forza salvifica!
Nel percorso del Rosario, Maria ci immette in modo naturale nella vita di Cristo e ci fa come respirare i suoi sentimenti, conformandoci gradualmente a lui, fino a che egli non sia formato pienamente in noi.
In tal modo, il Rosario diventa per noi via attraverso la quale, lasciandoci educare e plasmare dall'azione materna della Vergine Santa, ella persegue il suo fine principale che è quello di generarci come figli al Corpo mistico del Figlio e incrementare la sua vita divina in noi.
Maria nel Rosario, mentre è supplicata da noi, si pone davanti al Padre, che l'ha colmata di grazia,e al Figlio, nato dal suo grembo, pregando con noi e per noi.
Questo è il motivo per cui, mediante il Rosario, il credente attinge abbondanza di grazia, quasi ricevendola dalle mani stesse della Madre del Redentore.

IL DEMONIO E IL ROSARIO
(da esperienze di esorcismi)
Nessuna preghiera extraliturgica è così odiata, temuta e osteggiata dal demonio come il Santo Rosario.
1. "E' una cosa che non sopporto! Quello stupido vecchio la chiamava bene, gli aveva dato il nome giusto: la chiamava arma perchè è una vera arma. Pio... Pio da Pietralcina... che lavora insieme a quella Donna che sta lassù".
2. "Il Rosario mi fa schifo: descrive tutto il tragitto di dolore che Lui ha offerto per voi e che è costato tanto dolore non solo a Lui, ma anche a sua Madre, per salvare tutti voi. Lei ha sofferto tanto, tanto quanto il Figlio, e ha espiato insieme a Lui i vostri peccati. Ogni granellino è una lacrima di quella Donna che ha sofferto tutti i tre anni che Lui ha patito per voi, ha evangelizzato e guarito, si è manifestato. Tutto ha fatto in quei tre anni, compreso quello che ha operato in quella cinquantina che ha fatto consacrare il Papa prima di questo, compreso quello (si riferisce evidentemente ai "misteri della Luce" che Giovanni Paolo II aggiunse ai misteri del Rosario). Quando voi pregate quella corona maledetta, tutto ci fa male, perchè contemplate tutto quello che fa Lui contro di noi. Tutto. In quei tre anni, Lui ha lottato solo ed esclusivamente per farci del male e per allontanare le anime da noi, perchè prima non era possibile. Con i misteri del Rosario ci ammazzate perchè noi riviviamo gli avvenimenti della sua vita"
3. "Sempre c'è qualcuno che lo recita: per noi è un sottofondo mortale... fa male"
4. "Con quei granellini mi date botte: fatela finita! Non ve ne do abbastanza io?"
5. "Mi schiaccia, è pesante, mi schiaccia... Lei ci frusta con quella catena... mi soffoca, brucia"
6. "Chi si attacca a quella catena non si perde"
7. "Se voi tutti diceste il Rosario, questa cosa bastarda con fede! Lo sai Lei che fa quando voi dite questa catena? Lei prende la vostra mano, si allunga verso il Cielo e prende quella del vostro Dio, e attraverso questa preghiera, questa catena di ... , avvicina le due mani e le avvicina per farle toccare. Quando queste due mani si incontrano, Lei esulta, esulta, esulta, s'inginocchia e prega. Solo pochi uomini raggiungono quella mano, perchè molte volte la strappano via dalla mano di Quella... ma quelli che ci riescono, ne hanno piena coscienza e Lei esulta. La vedi che s'inginocchia e bacia i piedi bucati del Figlio, e Lei dice che ha fatto la grazia a questo (cioè a qualche persona), perchè ha toccato quella mano e in mezzo a quelli (gli abitanti del Paradiso), quando succede, tutto il Paradiso esulta. Che schifo, che schifo!"



Iniziamo con santi propositi il mese di Ottobre... mese del Rosario!
La nostra mamma vuole stare con noi e riempirci di grazie, di pace e gioia.
Cerchiamo in questo week end di confessarci e di prepararci bene per la festa del Rosario.








MARIA REGINA DELLA PACE PREGA PER NOI





Santa Teresa del Bambino Gesù - Viver d'Amore!

giovedì 30 settembre 2010

INFO: Corso di Formazione per CONSACRARSI ALLA MADONNA e PREGHIERA DI GUARIGIONE E LIBERAZIONE

Santuario della Bozzola


Cari Amici e care Amiche,
Gloria a Gesù che salva e a Maria, nostra Madre, che a Lui ci porta!
Ci teniamo a ricordare a tutti due importanti appuntamenti settimanali per chi vive nel Nord Italia presso il Santuario Madonna della Bozzola (Garlasco - Pavia)

ogni mercoledì: ore 20.00 Rosario, 20.45 Santa Messa e a seguire Adorazione Eucaristica con Preghiera di Guarigione e Liberazione

ogni venerdì: ore 21 Santa Messa e a seguire corso di formazione e catechesi per preparsi alla Consacrazione alla Madonna secondo il Totus Tuus del Monfort (con data da definire)

Venite a gustare lo stare con Gesù e Maria, passate parola!



Qui i miei figli sperimenteranno la misericordia...






mercoledì 29 settembre 2010

Preghiera di Consacrazione a San Michele Arcangelo

Principe nobilissimo delle angeliche gerarchie,
valoroso guerriero dell'Altissimo, amatore zelante della gloria del Signore, terrore degli angeli ribelli, amore e delizia di tutti gli Angeli giusti,

Arcangelo San Michele,

desiderando io di essere nel numero dei tuoi devoti a te oggi mi offro e mi dono.
Pongo me stesso, il mio lavoro, la mia famiglia, gli amici e quanto a me appartiene sotto la tua vigile protezione. E’ piccola la mia offerta essendo io un misero peccatore, ma tu gradisci l'affetto del mio cuore. Ricordati che se da quest'oggi sono sotto il tuo patrocinio, Tu devi assistermi in tutta la mia vita.
Procurami il perdono dei miei molti e gravi peccati, la grazia di amare dì cuore il mio Dio, il mio caro Salvatore Gesù, la mia dolce Madre Maria, e tutti gli uomini miei Fratelli amati dal Padre e redenti dal Figlio.
Impétrami quegli aiuti che sono necessari per arrivare alla corona della gloria.
Difendimi sempre dai nemici dell'anima mia, specialmente nell'ultimo istante della mia vita. Vieni in quell'ora o glorioso Arcangelo, assistimi nella lotta e respingi lontano da me, negli abissi dell'inferno, quell'angelo prevaricatore e superbo che già prostrasti nel combattimento in Cielo. Presentami, allora, al trono di Dio per cantare con te, Arcangelo San Michele, e con tutti gli Angeli lode, onore e gloria a Colui che regna nei secoli eterni.
Amen.

lunedì 27 settembre 2010

Un profeta e un maestro è tornato a Casa: Padre Andrea Gasparino

Un pezzo di storia, quella che conta, è arrivato alla fine. Resterà per sempre.
Domani (martedì 28 settembre) ci saranno i funerali di don Andrea Gasparino, morto sabato notte all'età di 87 anni nella Comunità Missionaria di San Rocco Castagnaretta a Cuneo.

Fondatore del Movimento “P. De Foucauld”, ha fatto della Missione la sua vita.


Una spiritualità che conciliava l'anima e il corpo, la contemplazione e l'azione.


Uno stile di vita che ha permesso di fondare oltre 50 scuole di preghiera e di fare tanto bene al prossimo, sempre senza urlare, sempre nel silenzio. Dalla “Città dei Ragazzi”, dove don Andrea raccoglieva nel dopoguerra i giovani dalla strada, si è passati ai paesi più poveri dove il suo pensiero è arrivato e si è radicato: Brasile, Asia, Africa, Europa dell'Est, un'espansione pacifica a macchia d'olio che resterà per sempre.


Don Andrea ha scritto molti libri di preghiera, con i quali insegna ad avere un rapporto chiaro e profondo con Dio.


Negli anni '90 la Santa Sede ha riconosciuto ufficialmente il suo movimento: è stato un grande uomo di Chiesa, un Missionario dell'anima che continua a vivere nelle preghiere di tutti i suoi consacrati, in Italia e nel mondo. “La gioia è il più bel grazie che si può dare a Dio”, diceva don Andrea. Grazie a te per averci insegnato la gioia di guardare a Dio.

CREDO NELLA PREGHIERA





Credo che la preghiera non è tutto, ma che tutto deve cominciare dalla preghiera: perché l’intelligenza umana è troppo corta la volontà dell’uomo è troppo debole; perché l’uomo che agisce senza Dio non dà mai il meglio di sé stesso. Credo che Gesù Cristo, dandoci il “ Padre nostro” ci ha voluto insegnare che la preghiera è amore. Credo che la preghiera non ha bisogno di parole, perché l’amore non ha bisogno di parole. Credo che si può pregare tacendo, soffrendo, lavorando, ma il silenzio è preghiera solo se si ama, la sofferenza è preghiera solo se si ama, il lavoro è preghiera solo se si ama. Credo che non sapremo mai con esattezza se la nostra è preghiera o non lo è, ma esiste un test infallibile della preghiera: se cresciamo nell’amore, se cresciamo nel distacco dal male, se cresciamo nella fedeltà alla volontà di Dio. Credo che impara a pregare solo chi impara a tacere davanti a Dio. Credo che impara a pregare solo chi impara a resistere al silenzio di Dio. Credo che tutti i giorni dobbiamo chiedere al Signore il dono della preghiera, perché chi impara a pregare impara a vivere
(Padre Gasparino)

Grazie Padre Andrea di tutto quello che ci hai insegnato e umanamente ci mancherai davvero tanto.
Sei stato una luce per Suor Elvira e la comunità cenacolo di Saluzzo quando era agli inizi, hai animato le prime catechesi di Radio Maria, hai seminato l'amore del Signore in tanti giovani che a Lui volevano tornare facendo gustare la profondità della preghiera e la gioia dell'unione con Dio.
La tua testimonianza di sacerdote innamorato di Gesù, che vive nel silenzio e nel nascondimento accogliendo tutti fa piangere l'intimo del nostro cuore.
Ora sei nella gioia piena, sei con chi ci hai insegnato ad amare nel giusto modo senza "se" e senza "ma", sei dove vorremmo essere presto anche noi con te.
Preghiamo per te, tu prega per noi. Hai lasciato la terra il 25, giorno caro alla Regina della Pace, niente è un caso.
Mentre attendiamo il giudizio della Chiesa, per noi sei santo.
Prega per noi padre Andrea. Prega per i sacerdoti in crisi, prega per i giovani che non conoscono l'amore di Dio, per chi si sente solo e abbandonato, per le famiglie separate o irregolari, per chi è nella sofferenza o nella malattia, per il Santo Padre e i continui attacchi che riceve... per il Movimento Gospa e grazie per averci fatto pregustare il Paradiso in terra... tanto da avere una continua nostalgia del Cielo.
Grazie p. Andre Gasparino e a presto!

ECCOCI MADRE, GUIDACI!


Mentre invitiamo a mantenere gli impegni quotidiani personali già presi, esortiamo per diventare “un cuor solo e un'anima sola” a mettersi in unione spirituale col Movimento in uno o più appuntamenti in modo costante.

Ore 7.30 Santo Rosario
Ore 12.00 Angelus (da Pasqua a Pentecoste Regina Coeli)
Ore 15.00 Coroncina della Divina Misericordia
Ore 17.20 Santo Rosario
Ore 17.40 * 18.40 (ora solare-ora legale) Apparizione della Vergine Santissima a Medjugorje
Ore 20.30 Santo Rosario
Ore 24.00 Santo Rosario
Ore 3.00 Coroncina della Divina Misericordia

Mercoledì e Venerdì: Digiuno a pane ed acqua. Per chi non può non un fioretto ma un "fiorone"... e comunque sempre digiuno dal peccato!

Terminiamo ripetendo sempre:
Maria, Regina della Pace e del Movimento, Madre mia: totus tuus!