venerdì 31 luglio 2015

EUROINOMANI

E’ giusto cedere la propria sovranità alle banche o alla finanza? 
I greci con un referendum hanno dichiarato di preferire uno Stato nazionale e democratico con tutti i suoi limiti e aporie ma che può decidere di fare politiche sociali.
La politica deve determinare l’economia. Al contrario, si prevaricheranno i diritti sociali e aumenterà la precarietà. Un lavoratore, per esempio, è sempre più dipendente dal suo datore di lavoro perché vive nell’incertezza e continuamente è sottoposto al ricatto del possibile licenziamento con l’impossibilità di costruire progettualmente un futuro.
Siamo euroinomani. La Germania si è autoproclamata da tempo “paese d’ordine dell’Europa” e la crisi greca con il suo referendum hanno rivelato l’allergia di un popolo alla democrazia degli altri. “Il vero rischio per Berlino è che la Grecia dimostri che ci sia vita fuori dall’euro” ha affermato il premio Nobel per l’economia Paul Krugman e sappiamo, per motivi storici, che il pusher tedesco non si fida degli “euroinomani” italiani.
Ormai il mondo della cosiddetta democrazia vomita su se stessoriconoscendo di fatto il fallimento della stessa, e lo fa celebrando tale fallimento ovviamente in suo nome. Siamo ormai nel trionfo pieno di quel nominalismo tanto condannato dalla retta teologia medievale.
E gli italiani, savi e moderati, approvano come prova di serietà politica e moderazione il fatto paradossale che in nome della democrazia si eviti la democrazia per salvare la democrazia.
A nessuno viene in mente che siamo centinaia di milioni di pecoreguidate da un gruppetto di “camerieri” spudorati al servizio della più spaventosa tirannia che la storia abbia mai conosciuto e che si fregia per di più del nome di democrazia? No, e chi lo dice è un estremista pericoloso. Perché non è nominalista: è realista.
Nel frattempo, ci teniamo l’euro, la UE e il disastro generale del nostro mondo e dei nostri portafogli, contenti di essere savi e moderati. E democratici. Risulta evidente che l’attuale status istituzionale dell’Unione non è adatto ad avere una politica economica e monetaria unitaria quale richiesta dalla moneta unica, e sarà necessario rendere gli Stati sovrani delle provincie e pian piano centralizzare tutto.
Se non si cambierà rotta, se non si farà una Carta Costituzionale Europeaavremo nelle migliori delle ipotesi, che sarebbe pure la peggiore delle possibili realtà, un super-Stato mostro “Europa” che imporrà i propri principi a tutti.
Non credo sia apocalittico sperare che l’Italia abbia pronto un piano per il futuro sulla possibile fine dell’euro o di uscita dallo stesso. Gli accordi costruiti male o firmati da Paesi con intenti egemoni non hanno lunga vita. Le politiche di austerità, dati alla mano, continuano a dimostrarsi fallimentari. Una vera riforma potrebbe essere nazionalizzare la banca centrale, riassoggettarla al Tesoro… ma non si può. La UE veglia.
C’è chi si chiede se all’Europa convenga salvare la Grecia: ma alla Grecia conviene essere salvata dall’Europa? Poi, a chi toccherà? L’alta finanza parla non di un’uscita dalla crisi ma di un crollo finanziario globale imminente e i segni sono stati proprio la crisi greca e le conseguenze che potrebbero ripercuotersi per l’eurozona fino all’improvviso aumento dell’oro.
Oltre oceano, intanto, il governatore del Texas Greg Abbott ha recentemente esternato la sua diffidenza verso il sistema monetario della Federal Reserve e con una mossa a sorpresa ha chiesto di rimpatriare 1 miliardo di dollari in oro.
Dario Maria Minotta 
In Terris 
http://www.interris.it/2015/07/24/67250/intervento/euroinomani.html

Perdono di Assisi

Dal primo agosto abbiamo una chance da non farci scappare per la troppa superficialità che spesso ci avvolge o scegliamo perchè presi da cose... come dire... più "importanti": il perdono di Assisi.

Basta entrare in una chiesa francescana o in una parrocchia, pregare per il Santo Padre, fare la Santa Confessione e la Santa Comunione per ricevere un'onda di misericordia immensa che ha la forza e il potere di regalarci l'indulgenza piena di tutti i peccati che abbiamo commesso.
La Chiesa ci offre questa grande possibilità. San Francesco d'Assisi, a suo tempo, fece tutto il possibile per ottenere per tutti noi questa grazia particolare.
Gesù che camminava sulle acque, Gesù che ha sfamato una moltitudine dando pane e pesce, Gesù che ha trasformato l'acqua nel vino migliore, Gesù che ha resuscitato Lazzaro dalla morte, Gesù che ha portato il ladrone in Paradiso, Gesù che ha ridato la vista e ha perdonato Pietro dandogli le chiavi del Regno dei Cieli e quindi la più grande fiducia in terra, Gesù... il Figlio di Dio che si fa servo e ci lava i piedi...
Dio osa trascendere ancora di più per stare con noi usando le mani di un sacerdote per trasformare ogni giorno e più volte al giorno pane e vino in corpo e sangue.
Il Suo corpo. Il Suo sangue.
Il nostro Dio ha un cuore di carne. Ha voluto avere un cuore di carne.
Non dimentichiamolo mai.
Conosce i nostri istinti e le nostre debolezze. Conosce la tentazione. Conosce la solitudine e il dolore. Conosce le nostre pulsioni. Le invidie, i rancori, le incomprensioni...
Lui si è fatto uomo. Dio con noi in tutto.
Non siamo soli. Non lo saremo mai.
Con la Santa Comunione, Dio - molto più grande di tutto l'Universo del quale spesso guardiamo con meraviglia qualche foto - si fonde con noi. Immane con noi.
La trascendenza di Dio e l'immanenza di Dio donate completamente all'uomo.
Ce ne rendiamo conto?!?
Dio ci dona tutto!! Quindi tutto è possibile: anche i miracoli.
C'è bisogno di più fede amici.
Perchè è così difficile donare a Lui la nostra vita?
Non vogliamo un mondo migliore? Non vogliamo una famiglia dove regni la concordia? Un lavoro che frutti bene? Non vogliamo più amore e passione dai nostri mariti, dalle nostre mogli, dai nostri fidanzati, dalle nostre fidanzate, dai nostri figli e figlie, dai nostri amici...?
Tutto sta nel quanto noi ci diamo a LUI.
Lui solo è la Via. Lui è la Vita. Lui è la Verità!
Lui è libertà e speranza certa.
Solo con Lui si può stare bene e solo attraverso Lui possiamo far star bene.
Preghiamo gli uni per gli altri. Anche se non ci conosciamo, stiamo uniti. Vogliamoci bene.
Allora festeggeremo il Perdono d'Assisi perchè lo staremo vivendo e non solo per una data...
Conquistiamoci il Paradiso!+
La nostra Mamma, la Vergine Santissima, nelle apparizioni di Bonate quando la gente chiedeva miracoli e prodigi rispose che sì ci sarebbero stati dei grandi miracoli... le conversioni!
Se si vive per Dio non si può non avere a cuore l'uomo. Pensate come tutto sarebbe diverso se ciascuno si impegnasse nel cammino di conversione e nel vivere le Beatitudini...
Pensare a questo, lo sapete, non è utopia ma possibilità: noi crediamo in Gesù.


lunedì 20 luglio 2015

Dio Mammona e la Teologia dell'Economia


* riflessione filosofica e teologica *

La salvezza e la felicità non vengono da un mercato ma da Dio. Siamo schiavi di un debito. Un'entità resa metafisica. Le merci diventano divinità che obbediscono a Mammona. "Non vi sono alternative, ce lo chiede il mercato, ce lo chiede l'Europa". Il mercato è divinizzato e l'economia ha perso un disciplinamento da parte della politica. Le scelte della politica sono ininfluenti rispetto al mercato. L'uomo ha creato Dio... un dio che lo sta risucchiando. Uomo ricordati che il mercato lo hai creato tu... non è un'entità autonoma. L'economia è divenuta scienza dominante e di dominio e ha occupato il posto assente del teologo. Gli egoismi individuali sono sporchi di lacrime e sangue e non hanno portato benessere. Non vi è più teodicea. In borsa vi sono ebrei, cristiani, musulmani... che negoziano pacificamente come se appartenenti a un'unica religione attribuendo il titolo di "infedele" solo a chi fa bancarotta. Dipendiamo dalla produzione del nostro cervello e della nostra mano. Abbiamo creato regole sbagliate. Religione... religio è ciò che religat, tiene insieme, con la forma "merce" come prerogativa di fede del mercato: unico valore che tiene insieme la società disgregata in singoli atomi di consumo. Il mercato ha colonizzato il nostro immaginario e non riusciamo a trascenderci e ad avere la capacità di vedere oltre... paura. Siamo colonizzati da parole come "debiti", "crediti", "capitale", "prestazione" usate ovunque e abbiamo perso la capacità critica di comprendere come siano in realtà abusate. Fiducia verso le banche, le istituzioni... norme del mercato. Un furor teologico. Il dogma: bisogna crescere. Dissoluzione di ogni istanza religiosa ed etica. Cosa accade? I giovani lo sono fino a 60 anni, la famiglia viene demolita, sei precario e flessibile, non hai stabilità come lavoro e come affetti... stabilità etica. Distruzione programmata anche della scuola, quindi. Spesso sei sfruttato ma non ne sei consapevole... Il dio mercato che si è creato, solo il teologo e il filosofo portando applicazioni concrete lo possono distruggere, liberando l'uomo. Il linguaggio è logoro e la fede dei maestri debole e claudicante. Niente è intoccabile e si può entrare negli intermundia. Avidità, egoismo, brama... sono le virtù che la teologia condannava. Ci si affida a marchi e prodotti delle pubblicità. In "God we trust" è diventato "in brand we trust". Siamo diventati gadget di decisioni altrui e del parlare di altri. Anzi, per primi accumuliamo "gadget" invece di acquisire indulgenze. Abbiamo fatto perdere al mondo l'anima. Fortunatamente, Dio non vuole perdere il mondo. E non vuole che noi viviamo in colpe e debiti... e che continuiamo a fare sacrifici umani senza perchè, per una folle fede nel mercato. Viviamo in un'epoca dove forse per la prima volta si dice che vi è un solo DIO ma a quel Dio non si crede in quanto non creato... da noi... capre.
Torniamo a pensare all'esistente come possibilità, prassi. Il fatalismo dello spettatore rende fatale il mondo. Il mondo si può trasformare. Riprendiamoci la nostra anima che abbiamo svenduto prima del nostro corpo. L'essere come risultato dell'agire e non solo dell'essere di per sé, non come un dato di fatto inemendabile ma come l'esito di un porre sempre di nuovo trasformabile. Il mondo è un "porre" di un soggetto. Il mondo è dato da Dio a noi e deve essere trasformato e assumere sempre più forme razionali. Solo se ciò che c'è si lascia pensare come trasformabile, ciò che c'è non è tutto.

Dario Maria Minotta

Un caro saluto a ELIO FIORUCCI ... e un "arrivederci in Paradiso"!!!

A nome mio e del Movimento Gospa desidero esprimere la gioia per un amico che oggi ha lasciato questa terra: lo stilista Elio Fiorucci.
Come cristiani e cattolici si soffre certo per un amico che non possiamo più "toccare" ma viviamo la certezza che è vicino a noi, che può intercedere per noi e che è entrato nella vita piena, definitiva, eterna quella a cui aspiriamo ogni giorno e ci prepariamo in ogni istante.
Questo è il momento della preghiera e di una sofferenza che è pure gioia.
Così sia anche per i suoi cari.
Ciao Elio, a presto!!! Hai fatto tanto bene di nascosto e ora avrai scoperto come la carità copre una moltitudine di peccati (cfr San Paolo). Nel Cielo un unico abbraccio ci unisce!

Dario Maria Minotta


mercoledì 8 luglio 2015

20 giugno 2015: FAMILY DAY - 1.000.000 e più persone a ROMA

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Chi sono io per giudicare gli omosessuali? Ma chi sono io per non giudicare le leggi, venendo meno al mio dovere di cittadino prima ancora che di cristiano?
I fondamentalisti sono dunque stati a casa, così come i clericali e i sostenitori della scelta religiosa. Ma allora in piazza chi c'era? La risposta è semplice. I cattolici normali, fedeli al Papa e al Magistero, che non sono né fondamentalisti né proni al laicismo, che non vogliono confusioni fra religione e politica ma nemmeno separazioni assolute, e trovano nella dottrina sociale della Chiesa la via media della collaborazione nella distinzione e nel rispetto delle rispettive autonomie delle due sfere. Non ci sono due Chiese, quella che sta con Papa Francesco è quella che è andata, con tanti non cattolici, a Piazza San Giovanni. Sono la stessa Chiesa, dove naturalmente convivono sensibilità diverse. I nemici fondamentalisti di Papa Francesco esistono: ma sono quelli che a Piazza San Giovanni avevano invitato a non andare.
Se per timore di essere chiamati fondamentalisti rinunciamo a fare politica cediamo al laicismo. Se per timore di cedere al laicismo ci lasciamo sedurre da slogan massimalisti che deducono la politica dalla religione torniamo al fondamentalismo.
Un milione di persone... preghiera e azione.



lunedì 6 luglio 2015

Le giornate dell'ORGOGLIO DEL PECCATO

Nutriamo l'anima e approfondiamo la conoscenza


Sempre più spesso un sacerdote che condanna alcuni peccati gravi-soprattutto nella sfera sessuale e in modo particolare in merito all’omosessualità – si sente rispondere: fate pulizia prima in casa vostra. Vorrei chiarire una volta per tutte a questi fratelli e sorelle che un peccato di qualsiasi natura resta tale sia che sia fatto “in casa” che “ fuori casa”. Coloro che si fanno paladini di una certa coerenza moralistica per giustificare in fine qualsiasi pratica come lecita e giusta davanti a Dio e davanti agli uomini volendo in questo modo far tacere la Chiesa, sono totalmente fuori strada. Come sono fuori strada coloro che vorrebbero che il vangelo, la dottrina della fede, si adeguasse al mondo nel nome dell accoglienza delle diversità del rispetto dei diritti di tutti o addirittura- come affermato ieri su tg3 delle 14 dal Vendola- dalla democrazia e dalla civiltà.
Che l’esercizio dell’omosessualità sia un peccato grave resta tale per chiunque lo commette, ancora più grave se questi peccati e qualsiasi altro peccato viene commesso da anime consacrate. E che uomini di Chiesa si siano macchiati di tali gravi delitti non dispensa la Chiesa Una Santa Cattolica a dover gridare ancor più forte la perversità di un tale peccato che offende Dio e rovina l’anima redenta dal Sangue di Cristo e da Lui amata e chiamata a conversione.
Premesso ciò, come indegno ministro della Chiesa ho il dovere di gridare e annunciare la Verità e guai a me se non lo facessi; consapevole che la Fede della Chiesa è più grande della fede del singolo credente (CCC 181).
Tutte le volte che ci troviamo di fronte a un’infrazione, più o meno grave, della legge di Dio, dobbiamo fare una netta distinzione tra il peccato e il peccatore: il primo va condannato a differenza del secondo. Noi infatti non conosciamo quale grado di responsabilità ha colui che infrange la legge. Ma grave errore sarebbe se per rispetto umano si giustificasse anche il peccato!
La stessa distinzione dobbiamo tenere nel valutare il comportamento omosessuale o, come scriveva il Catechismo di Pio X, il peccato impuro contro natura. In questo caso noi dobbiamo sempre stabilire una netta e doverosa differenza tra il giudizio di un’azione cattiva in se stessa, da condannare, e il giudizio morale sulla persona che la commette, giudizio che deve essere molto cauto, perché nessuno può valutare il grado di responsabilità della persona che ha compiuto quell’azione. Gesù ordina senza mezzi termini: non giudicate e non condannate, perdonate, la stessa misura che usate con gli altri, sarà usata con voi. Ma ciò non vuol dire che la misericordia si dimentichi che il peccatore va aiutato a liberarsi dal peccato. Anzi bisogna sostenerlo nel “va e non peccare più”.
Certo l’inclinazione omosessuale costituisce per la persona umana una dura prova. Essi vanno accolti con rispetto, con delicatezza, senza ingiusta discriminazione, dice il Catechismo della Chiesa Cattolica (2358). Per conservarsi casti essi devono attingere con fede alla preghiera e alla grazia sacramentale. Per questo il vero rispetto verso chi cade nell’errore, in un qualsiasi peccato, è quello che denuncia il peccato ma abbraccia il peccatore pentito e lo sostiene lo accompagna nel cammino di conversione con la preghiera e la carità fraterna.
Pertanto il mio compito è ricordare a tutti i credenti e non su questo argomento quali sono gli insegnamenti delle Sacre Scritture,del Magistero e della Dottrina della Chiesa, e per coloro che non credono l’oggettività della legge naturale che non può essere violata.
In sintesi, nella creazione dell’uomo, il libro della Genesi, primo libro della Bibbia, nelle primissime battute afferma: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi”».
La volontà di Dio è chiara: i due formeranno una carne sola per la contentezza dell’unità e per la gioia di dar vita a nuove creature. Splendida l’esclamazione di Adamo quando si vide davanti la sua donna: “Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa” (cf Gn 2-3).
Un episodio narrato in questo stesso, Dio colpisce l’abominio le due città, Sodoma e Gomorra, perché i suoi abitanti si erano pervertiti seguendo l’unione tra persone dello stesso sesso (Gn 18-19).
II peccato di Sodomia viene descritto come omosessualità (Gn 19,5), come autogiustificazione (Is 3,9) e anche come orgoglio e comportamento poco sociale (Ez 16,49).
Scrive l’Apostolo delle genti: “Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che si addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa di una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d`invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa” (Rm 1,24-32).
Possiamo dunque affermare che secondo la Sacra Scrittura l’atto omosessuale è decisamente un abominio davanti a Dio, perché contrario alla legge naturale, infatti sbarra la via alla vita e al vero profondo amore.
Pertanto il Magistero della Chiesa cattolica ha sempre dichiarato che gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso sono intrinsecamente disordinati, cioè contrari alla legge naturale. Comportamenti che violano direttamente la legge naturale, dando vita ad una serie di vere e proprie aberrazioni sommamente invise all’Altissimo. Il catechismo tradizionale ha unificato questa fattispecie nella categoria del “peccato impuro contro natura”, che per la sua straordinaria gravità rientra nei quattro peccati che “gridano vendetta al cospetto di Dio” (insieme all’omicidio volontario - in cui ovviamente è da comprendere l’aborto - all’oppressione dei poveri e alla frode della giusta mercede agli operai). Il fatto che gridino vendetta al cospetto di Dio significa che essi rappresentano una sorta di “provocazione” della divina giustizia che, pur essendo ordinariamente lenta a punire e incline alla clemenza, non può tuttavia non intervenire assai severamente contro questi crimini, non solo con punizioni esemplari nell’altra vita, ma anche con gravi castighi in questa presente. Spesso mi sento dire che oggi il Catechismo non è più quello di San Pio X, quindi sarebbe cambiato, assolutamente falso! Infatti anche il Catechismo della Chiesa Cattolica attuale parla di questi peccati. Ne cambia solo la dizione. Anziché chiamarli “peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”, li chiama” peccati che gridano verso il cielo”, ma la sostanza è la stessa.
Ecco il testo: “La tradizione catechistica ricorda pure che esistono «peccati che gridano verso il cielo».
Gridano verso il cielo: il sangue di Abele (Cf Gen 4,10); il peccato dei Sodomiti (Cf Gen 18,20; Gen 19,13); il lamento del popolo oppresso in Egitto (Cf Es 3,7-10): il lamento del forestiero, della vedova e dell'orfano (Cf Es 22,20-22); l'ingiustizia verso il salariato (Cf Dt 24,14-15; Gc 5,4)” (CCC 1867).
Pertanto amici carissimi non possiamo certamente gioire se sempre più si tende a far diventare addirittura oggetto di “orgoglio” ciò che in natura stesso è “disordinato”.
Preghiamo la Vergine Santa perché disperda i pensieri dei superbi , e metta nei cuori di tutti noi un vero amore. Per Dio e per la verità che salva l’uomo Gesù Cristo Signore Nostro!

VADEMECUM PER UNA VACANZA CATTOLICA di Don Matteo


Arriva l'estate e per tutti l’atteso tempo delle vacanze è finalmente giunto!
Ormai maglioni, sciarpe, cappotti, guanti e quant’altro sono ben chiusi e ordinati nei loro bauli. Ma attenzione ! Non avrai fatto lo stesso con la tua fede cattolica!
Seppur disteso sotto l’ombrellone non puoi certamente mettere in stand by il tuo cammino di santificazione! Peggio ancora se mettendo fra parentesi precetti e comandi divini ti tuffassi fino ad annegarvi nella “movida” brulicante e attraente di paesi e città!
Si proprio così, il cattolico si riconosce anche dalla e vacanze che fa! Qualcuno starà già storcendo il muso: caro Don adesso esageri….passo e chiudo…! Ma se mi darai un po’ di fiducia e continuerai a leggere le restanti righe , forse alla fine, dirai grazie! Non a me , ma a Colui che anche nel tempo di vacanza è sempre presente e ti accompagna con la sua grazia e misericordia!!!
Ovviamente, ognuno sceglierà più o meno luoghi e modi, dal mare alla montagna, o anche a casa sua!!!
Ma anche attraverso le più svariate possibilità di scelte e di modalità con cui vivere le nostre ferie permettetemi di ricordarvi-dopo averlo per primo ricordato a me stesso- alcuni punti fermi utili per non disperderci e andare alla deriva con il rischio di annegare!!! La vacanza se vissuta bene diventa un tempo di grazia e di crescita, se vissuta male allora diventa, secondo un classico andante ormai non più in uso, ”la vendemmia del diavolo”.
Pertanto insieme al costume da mare (al mare bisogna ancora usarloooo), “pinne, fucile e occhiali”, scarponi e quant’altro non dimenticate di mettere nello zaino alcuni accessori di vitale necessità per una sana vacanza cattolica!!!
1. Identità cattolica
Se progetti di andare in vacanza in un isola Hawaiana, o di fare una lunga crociera tra i fiordi Norvegesi, o un semplice soggiorno in un camping nelle vicinanze, o il semplice pendolare non più di lavoro ma per recarmi alla spiaggia più vicina va benissimo. Ma non puoi dimenticarti nell’organizzazione più o meno impegnativa di porti la domanda : e la messa? Essa è l’essenziale per la vita di fede. In essa si incontra Gesù Cristo! E almeno la domenica e nelle feste di precetto non puoi venirvi meno!|Pertanto nell’organizzazione, già fatta o da fare “last minut” oltre a chiedere la tipologia di svago che offre il luogo chiedi pure: come fare per una Chiesa cattolica o quale è la chiesa più vicina?
2. Sano riposo
Vacanza non vuol dire lasciarsi cullare dal “dolce far nulla” da mattino a sera. Non dimentichiamo l’antico adagio sempre valido che “l’ozio è il padre dei vizi” e quindi del peccato! Pertanto anche una giornata di vacanza richiede un minimo di programma, di gestione del tempo nel quale certo ci sia tanto riposo e sano divertimento, per gli altri, amici, e soprattutto in famiglia con la moglie, il marito, i figli recuperando tutto quel tempo che ordinariamente si dedica al lavoro e agli impegni!
3. Divertitevi ma non peccate
“…mi raccomando divertitevi ma non peccateee…”. Era uno dei consigli fondamentali di don Bosco che il mio vecchio padre spirituale ci ricordava sempre salutandoci prima di partire per le vacanze estive. Non dimentichiamoci che non tutti vanno in vacanza che esse sono per noi un privilegio. Guai a considerarli una sorta di “dritto”! Basta pensare che forse i nostri padri o nonni neanche sapevano cosa fossero.! Pertanto impariamo a considerarli una sorta di dono, e anche una grande possibilità di sani incontri e perché no di sano apostolato. Un tempo di rigenerazione e di sano riposo. Certo bisogna anche divertirsi, ma attenzione, divertirsi non vuol dire dissiparsi! Pensateci, che razza di rigenerazione e di riposo vivremmo se se ci abbandonassimo solo alla confusione: folle assordanti, rumori e notti bianche, trangugiare e mangiare -Dio solo sa cosa- fino alle prime luci dell’alba!!.! Magari alzarsi al mattino con mal di testa e nevrotici per la notte trascorsa e iniziare a mandare a quel paese moglie o figli o mariti perché ridotti a brandelli!!! Certo ci sono ambienti e modalità di divertimento che in sé non sono illeciti ma diventano l’anticamera per gravi peccati! Si, mi sto riferendo alle “famose occasioni prossime di peccato” che se non fuggiamo diventano esse stesse una colpa grave!
4. Datti una minima regola
Lo sappiamo che nel periodo di vacanza saltano tutti gli schemi e gli orari ordinari. È inevitabile! Ma il rischio è che in questo modo possono saltare anche tutti quegli appuntamenti necessari per una vita di fede che non prevede vacanze!!! Certo durante l’anno è più facile con gli orari scanditi dalla giornata o dal lavoro inserire anche la messa o le pratiche di pietà il rosario l’orazione, la meditazione, ma in vacanza!!! Ma proprio ora che potremmo avere più tempo per il Signore rischiamo di dimenticarcelo proprio del tutto!! Peggio ancora se siamo in vacanza con amici o con altre famiglie e magari iniziare a sentirci a soggezione o addirittura vergognarci di mostrarci agli altri: scusate è l’orario della messa, e magari non è domenica oppure ritirarsi per la recita del rosario o cercare un po’ di silenzio per l’orazione!
Tenendo sotto controllo l'eccesso opposto – l'ostentazione – dobbiamo invece difendere questi spazi sacri, senza essere d'ostacolo ai legittimi progetti di svago della nostra compagnia.
5. Fai una vacanza sobria
Qui si tratta di semplice buon senso cristiano! Innanzitutto non investire soldi per una vacanza superiore alle proprie possibilità Ovvero bisogna che tutto sia proporzionato al tenore di vita che ho quotidianamente. Evitare gli eccessi, le esagerazioni, come se quella settimana fosse l’unica ragione del mio lavoro annuale, della mia felicità, del mio benessere e della mia famiglia. Ciò denoterebbe un’esistenza triste! Gli eccessi sono sempre ingiustificati, per ragioni morali e di stile. Inoltre, chi esagera si priva della possibilità di fare, con quel denaro, qualche opera di bene per la Chiesa e per i poveri.
6. Attenzione ai figli
Vacanza non vuol dire per figli andare con chi vogliono, quando vogliono, dove vogliono e come vogliono. Tutto giustificato oggi dall’adagio: sono giovani e devono divertirsi! Dei genitori cattolici non possono non chiedersi :da cosa devo difenderli perché non siano istigati al peccato: eccessiva promiscuità, tutti maschi e femmine dormire insieme, stesse stanze, e prima o poi stessi letti…! Signora, dissi un giorno, ma dormiranno tutti insieme…!!! Ma tanto, Padre, sono amici…! Seeeeeee…lo dicevano anche i santi…la paglia vicino al fuoco…..bruciaaaaaaaa….Peggio ancora se tutto viene giustificato da genitori cattolici nel nome “dell’oggi le cose sono cambiate”…Bisogna farsene una ragione…!!
Altro che ragione, cari miei! Organizzare le vacanze vuol dire anche “far ragionare” i propri figli! Quante volte genitori che vengono a piangere o non sanno più cosa fare: “… padre quell’amico o quell’amica o quei compagni me lo stanno rovinando”..ecc..! Allora, iniziamo a ridire loro la necessità o meno di certe comitive o amicizie, e comunque esercitiamo quell’autorità che la famiglia merita-almeno fino ad una certa età- anche in materia di vacanze! Ci si lamenta: “padre non si ha mai il tempo di guardarsi in faccia con marito figli…!” Ma se poi arrivano le vacanze e invece di stare un po’ più insieme i figli vanno da una parte e i genitori sistematicamente dall’altra???!!! E chi l'ha detto che ognuno deve andare in vacanza solo dove ci sono i divertimenti adatti alla sua età, sennò "che vacanza è?". E dai mamme e papaà quante volte avrete sentite in chiesa il richiamo dell’apostolo Paolo: “Non conformatevi alla mentalità del tempo”…! Non sarebbe un po’ tempo di metterlo in pratica?! Magari iniziando a buttar via quei luoghi comuni di pensare della serie…” ma così oggi si usa o fan tutti” e reimparare a stare insieme nel tempo delle ferie?!
7. Sane letture edificanti
Adatto nelle vacanze è anche una sano svago attraverso la lettura. Naturale. Libri riviste giornali. Ma credo proprio che un cattolico non può ridursi sotto l’ombrellone alle prese con cruciverba o peggio ancora gossip vari o limitarsi al corriere dello sport!!! Bisogna approfittarne per qualche lettura edificante che ci aiuta ad approfondire e conoscere meglio la nostra fede: la vita di un santo, il saggio di un autore cattolico affidabile, un testo sulla preghiera o sulla dottrina, il Vangelo. Insomma: c'è molta scelta, basta volerlo. Magari prima di partire chiedete qualche consiglio ala vostro parroco!!!
8. Visite edificanti
Si può anche inserire sapientemente in ogni vacanza-ove sia possibile- la visita ai luoghi della fede più vicini al nostro soggiorno estivo: un santuario, una cattedrale, la città di un grande santo. Un modo semplice per insegnare anche ai propri figli che il nostro cuore è con Cristo anche quando ci stiamo rilassando e divertendo.
9. Ricordati del prossimo
La vacanza è mia e basta…tutto purchè io stia bene…. Ma il cristiano non può dimettersi durante le vacanze. La santità è la nostra meta e il cammino per raggiungerla non conosce soste!
Allora, non dimentichiamoci della carità fraterna. Si può esercitare in molti modi, basta tenere lo sguardo vigile e attento sugli altri. Non limitiamoci alle chiacchiere, cerchiamo anche di tirare fuori un serio confronto con i nostri bisogni più veri! Chiediamoci cosa possiamo fare per loro. Insomma non dimentichiamoci che daremo conto di ogni parola vana….pertanto tutto deve essere finalizzato al bene sommo anche saper dire una sana barzelletta per tirar su un amico che è un po’ con le gomme a terra!
10. Non abbandoniamo i sacramenti
Quante volte durante l’anno diciamo non ho tempo non riesco ad andare a messa a volte neanche tutte le domeniche; ho poco tempo per pregare, non riesco a trovare il tempo per la confessione…! Ora in vacanza tutte queste scuse cadono! Allora non perdiamo tempo! Non c è vacanza peggiore che quella concepita e vissuta come una perdita di tempo. E il tempo perso non ci verrà mai restituito. Allora forza non c’è fede cattolica senza sacramenti e non c’è vacanza cattolica senza la Grazia di Dio!
Buone e sante vacanze a tutti !

ECCOCI MADRE, GUIDACI!


Mentre invitiamo a mantenere gli impegni quotidiani personali già presi, esortiamo per diventare “un cuor solo e un'anima sola” a mettersi in unione spirituale col Movimento in uno o più appuntamenti in modo costante.

Ore 7.30 Santo Rosario
Ore 12.00 Angelus (da Pasqua a Pentecoste Regina Coeli)
Ore 15.00 Coroncina della Divina Misericordia
Ore 17.20 Santo Rosario
Ore 17.40 * 18.40 (ora solare-ora legale) Apparizione della Vergine Santissima a Medjugorje
Ore 20.30 Santo Rosario
Ore 24.00 Santo Rosario
Ore 3.00 Coroncina della Divina Misericordia

Mercoledì e Venerdì: Digiuno a pane ed acqua. Per chi non può non un fioretto ma un "fiorone"... e comunque sempre digiuno dal peccato!

Terminiamo ripetendo sempre:
Maria, Regina della Pace e del Movimento, Madre mia: totus tuus!