Torniamo al nostro cammino di preparazione alla Consacrazione.
Dopo la festa dei Santi e dei Defunti e l'ennesimo massacro di cattolici in Iraq, siamo ancora più coscienti di essere nel mondo ma non del mondo.
Con l'occasione ringraziamo subito S. Ecc. Mons. Negri per la sua lettera e riflessione che appoggiamo e condividiamo senza se e senza ma.
Una domanda sorge spontanea: siamo pronti a dare la vita per Cristo? Siamo pronti ora?... Consacrarsi a Maria significa questo.
Leggiamo con attenzione il Vangelo di Matteo, capitolo 6 versetti dal 19 al 33.
Da questo brano comprendiamo come soltanto quando mettiamo Gesù al posto della nostra volontà e del nostro giudizio, ci apriamo alla vita interiore, alla vita della grazia.
Per leggere e capire “i segni dei tempi”, per essere profeti in virtù del nostro Battesimo per la salvezza della nostra anima e delle anime abbiamo bisogno della sapienza. Il salmo dice che l'inizio della sapienza è il timor di Dio.
Timor di Dio non significa aver paura di Dio, Padre di Gesù, Padre mio, Padre nostro ma riconoscerlo come PADRE e quindi rispettare la sua volontà.
Per accettare la sua volontà occorre l'umiltà.
A volte, a dire il vero troppo spesso, ci comportiamo come bambini che vogliono sapere più del papà, che rispondono e vogliono fare di testa loro...
Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio” (Rm 8,8). I desideri della carne sono rivolta contro Dio (Rm 8,7). Lo Spirito del Signore non resterà sempre nell'uomo, perchè egli è carne (Gn 6,3).
Quelli che sono di Cristo Gesù, Sapienza incarnata, hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri (Gal 5,24), portano sempre e dovunque nel corpo la morte di Gesù (2 Cor 4,10); si fanno continua violenza (Mt 11,12); portano la croce tutti i giorni (Lc 9,23).
Per ottenere la Sapienza, occorre praticare la mortificazione, la rinuncia al mondo e a se stessi.
Ora, dato che non tutti di noi sono preti o suore o frati... ma lavoratori, padri e madri.... come è possibile rinunciare al mondo e distaccarsi?
Ce lo ricorda Sant'Agostino: occorre il cuore.
La nostra testa deve pensare e porre attenzione, le mani sono per lavorare ma il cuore è di Dio e quindi distaccato da tutto il resto: la rinuncia al mondo... la sapienza... diventare uomini e donne di Dio... essere in Lui, per Lui, con Lui. Davvero capiremo meglio San Francesco e vivremo anche noi le sue parole: “Ogni pena mi è diletto, tanto è grande il bene che mi aspetto”.
Pensate che cosa grande e fantastica se anche a noi fosse dato l'onore di morire per amore e per amore del nostro Dio! Bruciare d'amore e bruciare tutto il mondo: Vieni Signore Gesù!
Occorre non conformarsi alla mentalità di questo mondo (cfr Rm 12,2): non conformarsi alle maniere esteriori, agli abiti, ai mobili, alle abitazioni, ai pasti... è una pratica più necessaria di quanto si creda.
Bisogna non credere né seguire le false massime del mondo.
Guardatevi attorno: in troppi pensano e parlano male di tutte le più grandi verità. È vero che non mentono apertamente, ma mascherano la menzogna sotto le apparenze della verità; non credono di mentire, tuttavia mentono.
Oggi più che mai “il mondo giace sotto il potere del maligno” (1 Gv 5,19).
Imitazione di Cristo: Libro 3 par 31
Preghiamo: Salmo 63
Studiamo il Catechismo della Chiesa Cattolica: Art. 2002
Maria, Regina della Pace, Avvocata – Corredentrice – Mediatrice di tutte le grazie, Madre mia: TOTUS TUUS
Dopo la festa dei Santi e dei Defunti e l'ennesimo massacro di cattolici in Iraq, siamo ancora più coscienti di essere nel mondo ma non del mondo.
Con l'occasione ringraziamo subito S. Ecc. Mons. Negri per la sua lettera e riflessione che appoggiamo e condividiamo senza se e senza ma.
Una domanda sorge spontanea: siamo pronti a dare la vita per Cristo? Siamo pronti ora?... Consacrarsi a Maria significa questo.
QUARTA TAPPA:
LA SAPIENZA
Leggiamo con attenzione il Vangelo di Matteo, capitolo 6 versetti dal 19 al 33.
Da questo brano comprendiamo come soltanto quando mettiamo Gesù al posto della nostra volontà e del nostro giudizio, ci apriamo alla vita interiore, alla vita della grazia.
Per leggere e capire “i segni dei tempi”, per essere profeti in virtù del nostro Battesimo per la salvezza della nostra anima e delle anime abbiamo bisogno della sapienza. Il salmo dice che l'inizio della sapienza è il timor di Dio.
Timor di Dio non significa aver paura di Dio, Padre di Gesù, Padre mio, Padre nostro ma riconoscerlo come PADRE e quindi rispettare la sua volontà.
Per accettare la sua volontà occorre l'umiltà.
A volte, a dire il vero troppo spesso, ci comportiamo come bambini che vogliono sapere più del papà, che rispondono e vogliono fare di testa loro...
Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio” (Rm 8,8). I desideri della carne sono rivolta contro Dio (Rm 8,7). Lo Spirito del Signore non resterà sempre nell'uomo, perchè egli è carne (Gn 6,3).
Quelli che sono di Cristo Gesù, Sapienza incarnata, hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri (Gal 5,24), portano sempre e dovunque nel corpo la morte di Gesù (2 Cor 4,10); si fanno continua violenza (Mt 11,12); portano la croce tutti i giorni (Lc 9,23).
Per ottenere la Sapienza, occorre praticare la mortificazione, la rinuncia al mondo e a se stessi.
Ora, dato che non tutti di noi sono preti o suore o frati... ma lavoratori, padri e madri.... come è possibile rinunciare al mondo e distaccarsi?
Ce lo ricorda Sant'Agostino: occorre il cuore.
La nostra testa deve pensare e porre attenzione, le mani sono per lavorare ma il cuore è di Dio e quindi distaccato da tutto il resto: la rinuncia al mondo... la sapienza... diventare uomini e donne di Dio... essere in Lui, per Lui, con Lui. Davvero capiremo meglio San Francesco e vivremo anche noi le sue parole: “Ogni pena mi è diletto, tanto è grande il bene che mi aspetto”.
Pensate che cosa grande e fantastica se anche a noi fosse dato l'onore di morire per amore e per amore del nostro Dio! Bruciare d'amore e bruciare tutto il mondo: Vieni Signore Gesù!
Occorre non conformarsi alla mentalità di questo mondo (cfr Rm 12,2): non conformarsi alle maniere esteriori, agli abiti, ai mobili, alle abitazioni, ai pasti... è una pratica più necessaria di quanto si creda.
Bisogna non credere né seguire le false massime del mondo.
Guardatevi attorno: in troppi pensano e parlano male di tutte le più grandi verità. È vero che non mentono apertamente, ma mascherano la menzogna sotto le apparenze della verità; non credono di mentire, tuttavia mentono.
Oggi più che mai “il mondo giace sotto il potere del maligno” (1 Gv 5,19).
Imitazione di Cristo: Libro 3 par 31
Preghiamo: Salmo 63
Studiamo il Catechismo della Chiesa Cattolica: Art. 2002
Maria, Regina della Pace, Avvocata – Corredentrice – Mediatrice di tutte le grazie, Madre mia: TOTUS TUUS
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