martedì 16 novembre 2010

21 Novembre: PREPARIAMOCI A FESTEGGIARE CRISTO RE!

Quella di Cristo Re è una festività introdotta l'11 dicembre 1925 dal Santo Padre, Pio XI, con l'enciclica "Quas primas", con il precipuo obiettivo di consolidare "...un rimedio efficacissimo a quella peste, che pervade l'umana società. La peste dell'età nostra è il così detto laicismo, coi suoi errori e i suoi empi incentivi...". Si tratta, in ogni caso, di una solennità che dovrebbe indurci a sviluppare una seria riflessione sul Mistero che celebreremo il 21 novembre: il Mistero della regalità di Cristo.


Sarà un giorno di festa, in cui ci ritroveremo a riconoscere e a proclamare Gesù Re dell'universo, Re di tutto e di tutti...Eppure il brano di Vangelo che la Chiesa ci proporrà (Lc 23, 35-43) sembrerebbe portarci in tutt'altra direzione, in un contesto assolutamente inaspettato ed inconsueto per un re: quello della Sua Passione e Crocifissione.
Ci troveremo ad osannare un Re profondamente diverso dai classici stereotipi, da quello che i canoni del mondo ci hanno sempre proposto: Egli non si trova su un trono maestoso, ma su una croce; non indossa lussuosi abiti di pregevole fattura, ma viene pubblicamente spogliato delle Sue vesti; non porta una corona aurea con le pietre più preziose incastonate, ma sul Suo capo è stata impietosamente conficcata una corona di spine; tra le mani non tiene uno scettro perché le Sue mani sono state barbaramente inchiodate sul legno di una croce; non è circondato da uno stuolo di cortigiani e servitori, ma da persone inferocite, che Lo umiliano, Lo flagellano, Lo insultano, Lo scherniscono, Gli sputano addosso.
Ma allora che razza di re è mai questo? Certamente non è uno dei tanti re che la storia ci ha fatto conoscere, non è "un re": Lui è il Re, il Re dei re, è il Redentore del mondo, il Re dell'umanità nuova. Se è vero che il Vangelo ci porta a guardare un Re sui generis, che ha scelto la croce come trono, è altrettanto vero che esistono due modi diversi di guardare il Re Crocifisso: c'è quello dei soldati, dei capi del popolo e di uno dei malfattori appeso alla croce, ma c'è anche quello dell'altro malfattore, il buon ladrone.
I primi, infatti, seguono pienamente la logica del mondo: per loro un re, per essere tale, deve dominare, deve prevalere, deve farsi valere schiacciando l'avversario, e lo provocano: "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso! Se tu sei il Figlio di Dio, scendi dalla croce e ti crederemo!" Per loro, se Gesù non dimostra di manifestare in maniera portentosa e clamorosa il proprio potere, altro non è che un fallito, un millantatore, un impotente dai vacui propositi.
E Gesù, in quanto Dio e Seconda Persona della Ss.Trinità, avrebbe potuto farlo: avrebbe potuto manifestare la Sua divinità con modalità sbalorditive, ma sceglie di portare a compimento il disegno del Padre, decide di mostrare quanto è grande la misericordia di Dio, quanto il Suo amore sia senza limiti! L'evangelista Luca, però, ci mostra anche un altro modo di guardare il Crocifisso, ed è quello del buon ladrone: "Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!".
Egli è così sicuro che Colui che sta morendo accanto a sé sia un vero Re e presto entrerà nel Suo Regno, da chiedere di poter essere accolto anche lui, dimostrando una fede grande, cristallina. Il buon ladrone parla come se fosse stato presente al colloquio intercorso precedentemente tra Gesù e Pilato, in cui alla domanda "Tu sei il re dei Giudei?" Gesù risponde: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei, ma il mio regno non è di quaggiù".
E all'implorazione del buon ladrone, Gesù risponde: "In verità ti dico, oggi sarai con me in Paradiso"; quale altro re è in grado di offrire ciò? Solo il Re dei re ha il potere di promettere il Paradiso! Gli altri, al massimo, possono elargire onorificenze, ricchezze terrene e soddisfazioni effimere; Lui dà la vita eterna! Attraverso la croce, l'uomo scopre Dio: Egli è misericordia, è amore puro, è grazia, Egli muore perché io possa vivere.

Che la Madonna ci aiuti a comprendere ciò e a capire che il vero programma di ogni cristiano è proprio quello di seguire Gesù, unica Via, Verità e Vita, per possedere il Regno da Lui promesso e dato.




GESU' CRISTO
il Leone di Giuda
l'Agnello di Dio
nostro Signore
IL RE DEI RE

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