martedì 19 maggio 2009

Sacerdote arrestato per aver protestato contro l'aborto

AVE,AVE,AVE MARIA...
FINO ALL'ULTIMO AVE,AVE,AVE MARIA:
SIAMO CHIAMATI A VIVERE LA FEDE E A TESTIMONIARLA FINO IN FONDO.
CHI SEGUE GESU' E IL PAPA NON PUO' SCENDERE A COMPROMESSI!!!

sabato 16 maggio 2009

MANIFESTAZIONI STRAORDINARIE A MEDJUGORJE E DINTORNI

RADIO MARIA HA CONFERMATO LE NOTIZIE DATE DA PAOLO BROSIO, HA AGGIUNTO CHE IL 15 MAGGIO MOLTI HANNO VISTO LA MADONNA E DI NUOVO IL MIRACOLO DEL SOLE A MEDJUGORJE. S'INVITANO TUTTI,PROPRIO TUTTI A UNIRSI IN PREGHIERA ALLE H.20,30 CON IL S.ROSARIO SEGUITO DALLA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA E L'OFFERTA DI UN FIORETTO QUOTIDIANO A PARTIRE DA OGGI 16 MAGGIO.
NESSUNO MANCHI!!!
REGINA DELLA PACE PREGA PER NOI14

IL MIRACOLO DEL SOLE RIPRESO DUE ANNI FA DURANTE UNO DEI PELLEGRINAGGI DEL MOVIMENTO GOSPA:RINGRAZIAMO INSIEME IL SIGNORE E LA

venerdì 15 maggio 2009

Domenica 17 maggio: INCONTRO DI PREGHIERA A POSILLIPO - NAPOLI


DOMENICA 17


GIORNATA DEDICATA ALLA REGINA DELLA PACE:

CON MARIA CONTEMPLIAMO IL RISORTO.

POMERIGGIO
16,00 ADORAZIONE EUCARISTICA,VESPRI.
18,30 ROSARIO
19,30 S.MESSA

In conclusione BENEDIZIONE EUCARISTICA con BENEDIZIONE AMMALATI.

PARROCCHIA MARIA SS.DEL BUONCONSGLIO A POSILLIPO.
TEL.0817691435

Il Movimento Gospa ringrazia di cuore Padre Vincenzo Berlingieri

La preghiera che il Papa Benedetto XVI ha "imbucato" nel muro del pianto di Gerusalemme

Dio di tutti i tempi
nella mia visita a Gerusalemme, la Città della pace,
casa spirituale di ebrei, cristiani e musulmani,
porto di fronte a te le gioie, le speranze e le aspirazioni, le prove, le sofferenze e i disagi di tutti i tuoi popoli dovunque nel mondo.
Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, ascolta il grido degli afflitti, dei timorosi, dei diseredati.
Manda la pace sulla Terrasanta, sul Medio Oriente e su tutta la famiglia umana.
Smuovi i cuori di tutti coloro che invocano il tuo nome affinché camminino umilmente nel sentiero di giustizia e compassione

Contributo di Matteo Orlando

Famiglia: Primo mattone della Società, Prima cellula e primo seminario della Chiesa

15 maggio: MARIA MADRE DEI SACERDOTI

Il titolo di «Madre dei Sacerdoti» lo troviamo per la prima volta - per quanto mi consta - nel proprio del celebre Seminario di S. Sulpizio di Parigi, fondato dal Ven. Olier.
Nell'antifona al «Magnificat» della «festa del Sacerdozio di N.S.G.C.», la Vergine SS., oltreché «Regina», viene appellata anche «Madre dei Sacerdoti», «Mater Sacerdotum» (cfr. Van den Berghe, Marie et le Sacerdoce, p. 105),Ai nostri giorni poi par che sia sbocciato, fra i membri dei Clero, un vero culto, una particolare venerazione verso la maternità sacerdotale di Maria SS.: Madre del Sommo Sacerdote e Madre di tutti i Sacerdoti.
Questa particolare venerazione - ha osservato giustamente il Laurentin (Nouv. Rev., Théologique, 71 [1949], 42) - sembra che sia portata attualmente da un movimento di grazia. Essa ha profonde radici nella tradizione e risponde ad un atteggiamento d'anima semplicissimo, ricchissimo e concretissimo. V'è, da questo lato, un vero avvenire».
Che Maria SS., per un titolo speciale, sia «Madre dei Sacerdoti» è innegabile. Lo rilevava il S. P. Pio XII nella «Adhortatio Apostolica» a tutto il clero «Menti nostrae»: «Siccome i Sacerdoti per un titolo speciale possono chiamarsi figli di Maria, non potranno fare a meno di amarla con ardentissimo affetto, di invocarla con animo fiducioso, e di implorare frequentemente il suo valido aiuto» (AAS, 42 [1950], 673). E più oltre prosegue: «Allorché poi sperimentate in modo particolare quanto sia cosa ardua battere il sentiero della santità e adempiere gli uffici a voi affidati, sollevate gli occhi fiduciosi e l'animo fidente a Colei che, essendo Madre dell'Eterno Sacerdote, è anche Madre amantissima del Clero cattolico. Non solo voi conoscete benissimo la benignità di questa ottima Madre verso di voi, ma assai spesso, voi stessi, in molti luoghi, predicando la misericordia di quel Cuore Immacolato, avete eccitato in modo meraviglioso la fede e la devozione verso di Lei. Se la Vergine Madre di Dio ama tutti ardentemente, ama in modo tutto particolare i sacerdoti i quali esprimono in se stessi l'immagine viva di Gesù Cristo. Considerando perciò con somma gioia dell'animo vostro questo singolare patrocinio della Beatissima Vergine verso di voi, sentirete più leggeri i vostri sforzi per la santità e per esercitare i vostri uffici sacerdotali» Ibid., p. 701). La ragione di questa speciale relazione di maternità mariana verso i sacerdoti va ricercata nella posizione speciale che hanno i Sacerdoti nel mistico corpo di Cristo, di cui Maria SS. è la madre spirituale. Non senza un arcano disegno della Provvidenza divina, il Salvatore morente, nell'ora più solenne della storia, nell'atto di proclamare la spirituale ed universale maternità di Maria, scelse come prototipo della correlativa spirituale figliolanza non già un semplice fedele ma un Sacerdote, S. Giovanni, rivolgendogli quelle parole testamentarie: «Ecce Mater tua» (Giov., 18, 27). Con queste parole il divin Salvatore, se proclamò la Vergine SS. Madre di tutti - secondo il ripetuto insegnamento del Magistero ecclesiastico - intese proclamarla, in modo tutto particolare, Madre dei suoi Sacerdoti. Ogni Sacerdote perciò, come Giovanni, più che altri, prende con sé Maria SS., dolce compagna e singolare sollievo, aiuto potentissimo di tutta la sua vita: «Et accepit eam discipulus in sua» (Ibid.).Questo peculiare titolo di maternità verso i Sacerdoti costituisce la fonte primaria e il motivo fondamentale della predilezione di questa Madre divina per i suoi Sacerdoti. Li predilige infatti per due ragioni: perché sono più simili, fra tutti, a Cristo, amore supremo del suo Cuore, ossia, perché sono altri Cristi («Sacerdos alter Christus»), e perché li trova tanto simili a se stessa, sia nella sua vita che nella sua missione, e si sa bene che «ciascuno ama il suo simile», e quanto più gli è simile tanto più lo ama (*).

Maria, Madre dei Sacerdoti, prega per noi e per il mondo intero

I m p e g n o :
Pensa ai sacerdoti che conosci. Affidali a Maria. Se invece hai ricevuto un cattivo esempio da loro chiediti non "perchè" ma cosa hai fatto tu per loro. Entro domenica dona anche un gesto d'affetto a un sacerdote che conosci o che non vedi da tempo.

(*) Contributo di Padre Michele Varone

Pane fatto in casa

OGGI,VENERDI',
LA REGINA DELLA PACE
CI INVITA PRANZO
CON UN OTTIMO MENU'
PER DISINTOSSICARCI:
PANE E ACQUA
E PER CHI NON PUO' NON UN FIORETTO,
MA UN FIORONE
E SEMPRE DIGIUNO DAL PECCATO!!!

mercoledì 13 maggio 2009

13 maggio: la prima apparizione della nostra Mamma a Fatima e a Ghiaie di Bonate

In questo giorno speciale che ci fa rivivere la prima apparizione della nostra Mamma a Fatima e a Ghiaie di Bonate intercediamo col cuore gli uni per gli altri.
La preghiera ci faccia sentire uniti, sia la nostra forza e ci apra senza riserve a fare una cosa: la Volontà di Dio.
Cerchiamo di andare ogni giorno alla Santa Messa e ricordiamoci della Santa Confessione.
Con Gesù tutto è possibile.
Sono cose che sappiamo bene, vero? Ma si dice anche che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare...
Aiutiamoci, sproniamoci, vogliamoci bene e saremo i piedi, la voce, le braccia, il cuore di Gesù per chi incontreremo.
Prima di ogni cosa siamo cristiani, di Cristo.
Un grazie speciale ai sacerdoti che nelle loro intenzioni mettono nel Calice anche i membri del Movimento.
Un grazie speciale agli amministratori del Gruppo, appena nato, del Movimento presente su Facebook per ogni loro prezioso contributo.
Un grazie a chi condivide le proprie fatiche e intenzioni di preghiera.
Un grazie col cuore va anche a chi ci ha voluto del male perchè inconsapevolemente è stato strumento di Dio nel fortificare e nel purificare il Movimento Gospa: il piccolo esercito di Maria magari ancora poco organizzato ma fedelissimo!
Forse ciascuno di noi non ha ancora la fede grande come un granello di senape... ma tutti insieme sicuramente sì!
Tutti insieme spostiamo le montagne e possiamo far piovere dal Cielo grazie e miracoli in abbondanza.
Tutto nel nome di Gesù.
Nel nome di Gesù: GRAZIE

MARIA REGINA DELLA PACE PREGA PER NOI

Diretta con la cappellina di Fatima:
http://www.santuario-fatima.pt/portal/index.php?id=14924

13 MAGGIO: la madonna delle Ghiaie, la Fatima Italiana

Parliamo della Madonna o ci decidiamo sul serio a lavorare per Lei?!?

Miracolo del sole visto da Papa Pio XII a Roma in Vaticano

lunedì 11 maggio 2009

11 maggio: MARIA MADRE DELLA CHIESA

Il Papa Paolo VI, nel 1964, ha proclamato Maria “Madre della Chiesa”: “A gloria della Vergine e a nostro conforto noi proclamiamo Maria SS. Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo di Dio, tanto dei fedeli come dei pastori che la chiamano Madre amorosissima, e vogliamo che con tale e soave titolo d'ora innanzi la Vergine venga ancor più onorata e invocata da tutto il popolo cristiano.
Come infatti la divina maternità è fondamento della speciale relazione con Cristo e della sua presenza nella economia della salvezza operata da Gesù Cristo, così pure essa costituisce il fondamento principale dei rapporti di Maria con la Chiesa, essendo Madre di Colui che fin dal primo istante dell'Incarnazione, nel suo seno verginale, ha unito a sé come Capo il suo Corpo Mistico che è la Chiesa.
Maria dunque, come Madre di Cristo, è Madre anche dei fedeli e dei Pastori tutti, cioè della Chiesa”.
Maria, proprio perchè Madre, vuole vivere in noi e per mezzo di noi, come Madre vive nei suoi figli e continua per mezzo loro la sua vita, affinchè in tutti sia onorato e glorificato Dio.
E tutto questo Maria può compierlo bene solo in quelle anime che si affidano a lei senza riserve, per vivere come suoi veri figli, come Chiesa viva di Gesù.

Maria Madre della Chiesa, rendici fedeli e docili all'insegnamento di Gesù; facci testimoniare con la vita il suo messaggio di salvezza e fa di tutta la Chiesa, popolo di Dio in cammino, il segno della presenza di Dio nel mondo.

Maria Madre della Chiesa prega per noi e per tutto il mondo.

I m p e g n o:
dedica alla preghiera per la Chiesa un tempo particolare e affida tutto a Maria. Affida a lei anche il Santo Padre che oggi ha visitato lo Yad Vashem, affida a lei gli ebrei “nostri fratelli maggiori” (cfr. Giovanni Paolo II, il Grande). Lascia tutto nelle mani di Maria dicendo il tuo grazie perchè sei figlio della Chiesa.

... Il nostro stile di vita...

CLICCA QUI PER SEGUIRE IL VIAGGIO DEL SANTO PADRE IN DIRETTA VIDEO:



sabato 9 maggio 2009

9 maggio: NOSTRA SIGNORA DELLA VITTORIA

E' vero o no che spesso diciamo che la vita è una lotta, una battaglia contro il nostro io, principalmente, e poi contro gli ostacoli, le difficoltà di ogni giorno?

Anche le preoccupazioni ci costringono a lottare perchè la pace è sempre frutto di una conquista, di una vittoria.
Le cose belle, le cose grandi, non si trovano così, per strada, ma si ricercano, si acquistano ad un prezzo che ci costa e che ci fa capire il valore della conquista.
Noi siamo gli amici di Gesù, il Vincitore: accanto a Lui anche noi possiamo vincere tutto ciò che ci pesa. Egli è il vincitore della morte, del male, del peccato e vuol rendere anche noi partecipi della sua vittoria.
Ma abbiamo anche una Madre, Nostra Signora della Vittoria, che ci insegna a vincere, come ha vinto lei, in tutte quelle battaglie quotidiane che richiedono forza, costanza, perseveranza e soprattutto speranza, fiducia e certezza della vittoria del bene sul male, sempre.
Maria nella sua vita ha dovuto lottare; ha visto il male crocifiggere suo Figlio Gesù e una lancia trafiggere il suo Cuore, ma ha creduto sempre nella vittoria di Dio e ha vinto perchè ha sperato e perseverato fino a vedere il trionfo del Signore.
E proprio perchè ci ama, la Madre vuole condurre anche noi alla vittoria additandoci la vittoria di Gesù, facendoci avvicinare alla meta, dove, come vincitori, Dio ci attende per farci godere di sé e ricompensarci di ogni fatica spesa per il Regno.

Nostra Signora della Vittoria tu che hai vinto perchè sei sempre rimasta unita a Gesù Vincitore, aiutaci a superare i momenti difficili che ci fanno disperare della vittoria e ricordaci che con te e con Gesù nulla sarà mai perduto e noi sperimenteremo la vittoria nel tempo che Dio ha già stabilito.

Nostra Signora della Vittoria, prega per noi e per tutto il mondo.

I m p e g n o :
su cosa devi vincere nella tua vita? Quali battaglie hai fatto finora? Conta sulla vittoria conquistata per te dal Sangue di Gesù e dal dolore di Maria

venerdì 8 maggio 2009

8 maggio: SUPPLICA ALLA VERGINE DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI



OGGI
TUTTI UNITI ALLE ORE 12
PREGHIAMO:




Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.O Augusta Regina delle Vittorie, * o Sovrana del Cielo e della Terra, * al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, * o Regina gloriosa del Rosario, * noi devoti figli tuoi, * raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne (1) effondiamo gli affetti del nostro cuore * e con confidenza di figli * ti esprimiamo le nostre miserie. Dal Trono di clemenza, * dove siedi Regina, * volgi, o Maria, * il tuo sguardo pietoso * su di noi, sulle nostre famiglie, * sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. * Ti prenda compassione * degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. * Vedi, o Madre, * quanti pericoli nell’anima e nel corpo, * quante calamità ed afflizioni ci costringono.O Madre, * implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino * e vinci con la clemenza * il cuore dei peccatori. * Sono nostri fratelli e figli tuoi * che costano sangue al dolce Gesù * e contristano il tuo sensibilissimo cuore. * Mostrati a tutti quale sei, * Regina di pace e di perdono.

Ave, o Maria

È vero * che noi, per primi, benché tuoi figli, * con i peccati * torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù * e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.Lo confessiamo: * siamo meritevoli dei più aspri castighi, * ma Tu ricordati * che, sul Golgota, * raccogliesti, col Sangue divino, * il testamento del Redentore moribondo, * che ti dichiarava Madre nostra, * Madre dei peccatori. Tu dunque, * come Madre nostra, * sei la nostra Avvocata, * la nostra speranza. * E noi, gementi, * stendiamo a te le mani supplichevoli, * gridando: Misericordia!O Madre buona, * abbi pietà di noi, * delle anime nostre, * delle nostre famiglie, * dei nostri parenti, * dei nostri amici, * dei nostri defunti, * soprattutto dei nostri nemici * e di tanti che si dicono cristiani, * eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliuolo. * Pietà oggi imploriamo * per le Nazioni traviate, * per tutta l’Europa, * per tutto il mondo, * perché pentito ritorni al tuo Cuore.Misericordia per tutti, * o Madre di Misericordia!

Ave, o Maria

Degnati benevolmente, o Maria, * di esaudirci! * Gesù ha riposto nelle tue mani * tutti i tesori delle Sue grazie * e delle Sue misericordie.Tu siedi, * coronata Regina, * alla destra del tuo Figlio, * splendente di gloria immortale * su tutti i Cori degli Angeli. * Tu distendi il tuo dominio * per quanto sono distesi i cieli, * e a te la terra e le creature tutte * sono soggette.*Tu sei l’onnipotente per grazia, * Tu dunque puoi aiutarci. * Se Tu non volessi aiutarci, * perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, * non sapremmo a chi rivolgerci. * Il tuo cuore di Madre, * non permetterà di vedere noi, * tuoi figli, perduti. * Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia * e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, * ci ispirano fiducia che saremo esauditi. * E noi confidiamo pienamente in te, * ci abbandoniamo come deboli figli * tra le braccia della più tenera fra le madri, * e, oggi stesso, * da te aspettiamo le sospirate grazie.

Ave, o Maria

Chiediamo la benedizione a MariaUn’ultima grazia * noi ora ti chiediamo, o Regina, * che non puoi negarci in questo giorno solennissimo (1). * Concedi a tutti noi * l’amore tuo costante * e in modo speciale la materna benedizione.Non ci staccheremo da te * finché non ci avrai benedetti. * Benedici, o Maria, in questo momento * il Sommo Pontefice. * Agli antichi splendori della tua Corona, * ai trionfi del tuo Rosario, * onde sei chiamata Regina delle Vittorie, * aggiungi ancor questo, o Madre: * concedi il trionfo alla Religione * e la pace alla umana Società. * Benedici i nostri Vescovi, * i Sacerdoti * e particolarmente tutti coloro * che zelano l’onore del tuo Santuario. * Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei * e quanti coltivano e promuovono * la devozione al Santo Rosario.

O Rosario benedetto di Maria, * Catena dolce che ci rannodi a Dio, * vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, * torre di salvezza negli assalti dell’inferno, * porto sicuro nel comune naufragio, * noi non ti lasceremo mai più.Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, * a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.E l’ultimo accento delle nostre labbra * sarà il nome tuo soave, * o Regina del Rosario di Pompei, * o Madre nostra cara, * o Rifugio dei peccatori, * o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, * oggi e sempre, * in terra e in cielo. *
Amen.
Salve, Regina.

(1) Solo l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
Ave Maria!

VIVIAMO L'INVITO DELLA REGINA DELLA PACE:OGGI,VENERDI' 8 MAGGIO DIGIUNIAMO E OFFRIAMO QUESTO PER IL SANTO PADRE!

Preghiamo e seguiamo il viaggio del SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN TERRASANTA

Signore, Re dell'Universo che hai fatto nascere, morire e risorgere al mondoTuo Figlio Gesù Cristo, proteggi Papa Benedetto XVI durante i giorni di questo pellegrinaggionei luogi del Risorto,ed apri il cuore a ciascuno di noi rempendolo del Tuo Amore, della Tua Pace, della Tua Gioia
Amen!

PER SEGUIRE IL VIAGGIO DEL PAPA IN TERRASANTA, TUTTI GLI ORARI:
Venerdi’ 8 maggio: Arrivo del Papa all’aeroporto di Amman. Diretta su Raidue, a cura del TG2, a partire dalle 13,30
Sabato 9 maggio: Visita al Monte Nebo o Monte di Mose’. Diretta su Raidue, a cura del TG2 e di Rai Vaticano, a partire dalle 8,15.Visita alla Moschea di Amman. Diretta su Raiuno, a cura del TG1, a partire dalle 10,25
Domenica 10 maggio: Messa dallo Stadio di Amman e recita del “Regina Coeli. Diretta su Raiuno, a cura del TG1 e Rai Vaticano, a partire dalle 8,55.
Lunedi’ 11 maggio: Arrivo del Papa all’aeroporto di Tel Aviv. Diretta su Raiuno, a cura del Tg1, a partire dalle 10,00.Visita al Memoriale di Yad Vaschem, diretta su Raiuno, a cura del TG1, a partire dalle 16,40
Martedì 12 maggio: Visita alla Cupola della Roccia e al Muro Occidentale a “Muro del Pianto”. Diretta su Raiuno, a cura del TG1 e Rai Vaticano, a partire dalle ore 08,00. Regina Coeli “al Cenacolo di Gerusalemme”, a cura di Rai News 24 e Rai Vaticano, a partire dalle ore 10,45. Messa nella Valle di Josafat, a cura di Rai News 24 e Rai Vaticano a partire dalle 15,30.
Mercoledi’ 13 maggio: Papa nei territori palestinesi. Betlemme e Messa nella Piazza della Mangiatoia. Diretta su Raiuno, a cura del Tg1 e Rai Vaticano, a partire dalle ore 8,55. Visita ad un campo profughi, dirette su Raiuno, a cura del Tg1, a partire dalle 15,45
Giovedi’ 14 maggio: Messa dal Monte del Precipizio di Nazaret per i cristiani di Terra Santa. Diretta su Raidue, a cura del TG2 e Rai Vaticano, a partire dalle 8,50
Venerdi’ 15 maggio: Papa al Santo Sepolcro.Diretta su Raiuno, a cura del Tg1 e Rai Vaticano, a partire dalle ore 9,00.

giovedì 7 maggio 2009

7 maggio: NOSTRA SIGNORA DELLA FEDE

Di cosa, più che della fede, abbiamo bisogno per vivere?
La fede ci fa andare al di là delle cose, delle situazioni, dei problemi, ci apre alla speranza e dà un senso più vero a tutto ciò che viviamo.
La fede nell'amore paterno di Dio ci fa riscoprire la nostra vocazione a figli, ci rende eredi del Cielo e della Terra e ci dà occhi nuovi capaci di guardare ogni cosa con gli occhi di Dio.
Senza la fede anche le cose più belle della vita si ridimensionano, hanno un termine e non possono soddisfare fino in fondo il nostro animo assetato d'infinito.
E' l'infinito, infatti, che la fede ci fa intravvedere fin da ora.

Con la fede l'eterno entra nel tempo, lo trasforma e lo illumina.
“Signore aumenta la nostra fede”: Maria ci invita a ripeterlo sempre, lei che per fede ha detto tutti i suoi sì, in ogni momento della vita, fino a quando ha potuto vedere ciò che nell'oscurità aveva creduto.
Nostra Signora della Fede ci aiuta a credere anche quando tutto è buio, certi che verrà il Sole e allora ogni lacrima sarà asciugata dai nostri occhi e noi vedremo il volto di Dio e tutto ciò che è stato il contenuto della nostra fede.
Vedremo ciò che ora crediamo, spesso solo con la volontà.
Ma è questo che conta per dar gioia al Signore e a Maria.
Saremo così capaci di vivere intimamente uniti a loro e ogni nostra giornata sarà un passo avanti nel nostro cammino di fede, verso la “visione beatifica” (la teologia usa questo termine, a me basta abbracciare forte Gesù e voglio vedere se Lui riesce a liberarsi ... eheheh!!! ....).

Nostra Signora della Fede, aumenta la nostra fede, facci crescere nella fiducia e nella certezza che tutto viene dal Padre che vuole solo il bene per noi; facci aderire totalmente alle verità della nostra fede, ringraziando e lodando Dio perchè c'è, ed è la fonte della nostra eterna felicità.

Nostra Signora della Fede, prega per noi e per tutto il mondo.

I m p e g n o :
con parole tue o leggendo la formula comune, rinnova il tuo atto di fede a Dio per le mani di Maria.

mercoledì 6 maggio 2009

La campagna elettorale di Gesù di Nazareth

Un politico,
se vuole rappresentare noi cattolici,
deve vivere e promuovere tutti i valori della nostra fede, nessuno escluso.
Informiamoci sulla vita di TUTTI!!!

6 maggio: MADRE DEL GENERE UMANO


Maria non è la Madre di cristiani soltanto, ma è la Madre del genere umano, di tutti gli uomini di ogni tempo, di ogni razza e di ogni religione: così come Dio è il Padre di tutti, anche di quelli che non lo riconoscono.
Questa certezza ci spinge ad avere un cuore grande e orizzonti sempre più vasti nella nostra preghiera.
Non ci è possibile pensare solo a noi, alle nostre famiglie, alle cose che ci stanno intorno, che conosciamo e che vediamo. La nostra famiglia deve allargarsi a tutto il mondo e ogni uomo dobbiamo sentirlo nostro fratello.
A questo punto vuol portarci Maria, Madre del Genere Umano.
Lei ci fa uscire dai nostri ambiti ristretti, dalle nostre meschinità e ci proietta verso spazi infiniti di comunione e di intesa. Con lei siamo chiamati a cambiare ottica e a guardare con gli stessi occhi di Dio, ogni uomo.
E ad agire con onestà e giustizia, a lavorare per il bene di tutti, a rispettare le idee, i modi di vivere degli altri, portando a tutti il messaggio di Cristo, perchè tutti possano riconoscerlo o riscoprirlo, amarlo ed essere felici.
Maria ci guida in questi andare verso tutti, vicini e lontani, conosciuti o sconosciuti, di ogni credenza e di ogni nazionalità. Con la Madre del Genere Umano nessuno ci sarà più estraneo e noi saremo gli amici di Dio.

Madre del Genere Umano, tu che ti prendi cura di ogni uomo, che non fai distinzioni, ma che tutti accogli e tutti vuoi portare al Signore, facci simili a te, dacci un cuore come il tuo, capace di amare senza frontiere.

Madre del Genere Umano, prega per noi e per tutto il mondo.

I m p e g n o :
prendi un atlante o un globo e fermati a guardare con amore ogni continente, ogni nazione. Immagina coloro che vi abitano, i loro problemi, i loro bisogni e, nella preghiera, presentali tutti a Maria perchè li benedica e faccia entrare Gesù nella loro vita

martedì 5 maggio 2009

La Vergine Maria e il mese di maggio

5 maggio: NOSTRA SIGNORA DELLA LIBERAZIONE

Se Gesù, con la sua morte e resurrezione, non ci avesse liberato dal potere del peccato e della morte, noi saremmo schiavi del male, lontani da Dio, incapaci di alzare lo sguardo verso il Cielo.
Ma Gesù è venuto ed ora noi siamo liberi.

Certo, ma solo se lo vogliamo.

Se rinunciamo, cioè, a tutto ciò che ci tiene prigionieri delle nostre passioni, dell'egoismo, dell'orgoglio, della sete di potere, di denaro, di false libertà che ci illudono e ci allontanano dal Liberatore.
Per quanti è ancora inutile il sacrificio di Cristo!
Noi possiamo dire sì o no alla Via, alla Verità, alla Vita.
Nostra Signora della Liberazione viene a dirci qual è la vera libertà, viene a mostrarci la strada che ci libera da tutto ciò che ci allontana di Dio.
Ecco la liberazione che opera in noi: ci libera dal nostro io, dalle sue pretese, dai suoi presunti diritti e ci apre ai desideri, ai progetti del Padre
.
Nostra Signora della Liberazione è la nostra alleata, ci riscatta da ogni genere di schiavitù e ci ridona la dignità di figli di Dio.


Nostra Signora della Liberazione, tu sai che cosa ci imprigiona, tu conosci di cosa e di chi siamo ancora schiavi, nel cuore. Liberaci, ridonaci la gioia di essere ciò per cui Dio ci ha creati.

Nostra Signora della Liberazione, prega per noi e per tutto il mondo

I m p e g n o :
con l'aiuto di Maria cerca di capire in che cosa non sei ancora libero. Chiedi poi alla tua Mamma Celeste di sciogliere ogni legame in te e ringraziala perchè puoi contare sempre su di Lei.

lunedì 4 maggio 2009

Mirjana Apparizione a Medjugorje il 2 Maggio 2009 (Croce Blu)

4 maggio: NOSTRA SIGNORA DEL FUTURO

Il futuro lo guardiamo in modi diversi, spesso in base allo stato d'animo che ci condiziona e dipinge di grigio o di rosa il tempo che immaginiamo ci stia davanti.
Certo, crediamo che il futuro è solo nelle mani di Dio, ma a volte ci spaventa, ci preoccupa, ci fa paura. E' quando la nostra fede diminuisce e la preghiera diventa più debole, meno frequente, con poco cuore.
Allora tutto diventa difficile; se contiamo solo su di noi ci accorgiamo di non farcela e lo scoraggiamento prende il sopravvento tingendo di scuro i nostri pensieri e togliendo spazio alla speranza.
Maria, nostra Signora del Futuro, viene in nostro aiuto.
Mettiamo nelle sue mani tutto ciò che ci turba, affidiamole i nostri pensieri, i nostri progetti e fidiamoci di Lei che conosce fino in fondo il Cuore di Dio pieno d'amore.
Con Lei, sotto la Sua protezione, nulla potrà farci del male, non avremo più nulla da temere perchè tutto troverà il suo compimento nell'amore, nell'aiuto potente e misericordioso di Colui che non si dimentica mai di noi.
Gesù pensa a tutto, fin nei minimi particolari; noi dobbiamo pensare solo ad amarlo.
Qui sta la nostra forza.

Nostra Signora del Futuro, noi ti offriamo i nostri programmi, le nostre speranze e anche i nostri timori per l'avvenire. Rendici sempre più certi che nulla può accaderci se non per il nostro vero bene, perchè Dio è nostro Padre e tu sei nostra Madre.

Nostra Signora del Futuro, prega per noi e per tutto il mondo.

I m p e g n o :
fermati a guardare a ciò che costituisce la tua principale preoccupazione per l'avvenire e, con fiducia, metti tutto nel cuore di Maria chiedendole la serenità e una fiducia sempre più profonda in Lei

domenica 3 maggio 2009

3 maggio: BEATA VERGINE DELLA PAZIENZA

Capiterà anche a voi di accorgersi di non avere pazienza... solo quando la si perde!
Da qui nascono incomprensioni, disagi, comportamenti violenti, reazioni capaci di ferire, di far male a noi stessi e agli altri.

La pazienza deriva dall'autocontrollo, da una vita orientata a Dio che fa di ogni cosa un mezzo per vivere la sua Presenza; nasce dalla volontà di essere migliori, di non lasciarsi andare a ciò che di meno nobile si ha nel cuore.
Ci si educa alla pazienza pian piano, cogliendo tutte le occasioni per esercitarla e questo non per una sterile ascesi, ma per vivere in sintonia con Gesù e Maria.
La Beata Vergine della Pazienza ci è maestra nella trasformazione del nostro modo di fare e di reagire.
Lei non l'ha persa mai la pazienza perchè ha fissato il suo sguardo non sulle cose e sulle circostanze, ma sempre sul Signore.
Da Lui ha attinto la forza per rimanere calma, paziente, nella gioia e nel dolore, in Lui ha trovato la capacità di non rispondere al male col male.
Con pazienza ha preso su di sé il peso di ciò che non riusciva a comprendere, di ciò che seguiva vie diverse e misteriose, per dire anche così la sua fiducia e il suo abbandono in Dio.
La Beata Vergine della Pazienza ci insegni ad assomigliarle anche in questo, per la gioia nostra e di Dio.

Beata Vergine della Pazienza, facci comprendere la grandezza e l'importanza di questa virtù e non farci trascurare nulla di quanto ci può aiutare a viverla con più intensità, ad ogni livello, ogni giorno, con chiunque.
Beata Vergine della Pazienza, prega per noi e per tutto il mondo

I m p e g n o :
esercita la pazienza in qualcosa in cui spesso la perdi e prega Maria di aiutarti a trasformare ogni impazienza in un'occasione per chiedere perdono e nuovo aiuto sulla strada di questa virtù.

sabato 2 maggio 2009

Ave Maria

2 maggio: REGINA DELLA PACE

Mentre siamo in attesa del messaggio di Mirjana da Medjugorje, continuiamo a vivere con speciale intensità questo mese di maggio.
Abbiamo bisogno di pace.
Siete d'accordo?
Il mondo intero, le nazioni, le famiglie, il cuore di ognuno di noi ha sempre più bisogno di pace vera, con Dio e con gli uomini. E mentre assistiamo al susseguirsi di trattative di pace, di conferenze, di manifestazioni, di cortei per la pace, sempre meglio comprendiamo che questa è un dono di Dio agli uomini di buona volontà.
Maria, la Regina della Pace, viene ancora a ricordarci che questo dono può venire a noi con la preghiera.
"Pregate, pregate, pregate!" lei continua a ripeterci con insistenza perchè dall'unione sempre più profonda con il Signore il nostro cuore possa ricevere la "sua" pace, quella che il mondo non conosce.
Con la preghiera cambiano le cose, le circostanze: con la preghiera si trasformano i cuori e allora la pace può tornare ad abitare la nostra terra. Chiediamo la pace alla Regina della Pace, a colei che ha sperimentato cosa vuol dire essere in pace pur in mezzo ai più grandi dolori e alle più dure prove. Quando l'ansia, il turbamento, la paura vogliono toglierci la fiducia e la voglia di vivere, allora fissiamo gli occhi in quelli della nostra Mamma Celeste: lei comprende tutto, sa trovare una soluzione per tutto, una via d'uscita, quando sembra che non ce ne sia alcuna, perchè la pace ritorni in noi e da qui si irradi tutt'intorno, nella nostra casa e nel nostro ambiente.
La pace non siamo capaci di costruirla da soli, ma con lei la pace è possibile e sarà il dono prezioso che Dio metterà nella nostra vita.
O Maria, Regina della Pace, riporta la pace nel nostro cuore e el cuore di ogni uomo della terra perchè possiamo vivere come veri figli tuoi, uomini e donne di buona volontà.
Regina della Pace, prega per noi!

I M P E G N O :
vivi la pace, riconciliati, offri la tua amicizia, il tuo aiuto, il tuo perdono, fà tu il primo passo

venerdì 1 maggio 2009

MAGGIO: il mese di MARIA perchè...

Come la maggior parte delle grandi tradizioni popolari, la "marianità" del mese di maggio non ha un "inventore" ma è piuttosto il risultato di una armoniosa fusione di tradizioni svariate.
A questo proposito potremmo dire che l'abbinamento maggio-Maria è una felicissima forma di inculturazione, intesa nel suo significato più bello e più pieno: e cioè come incontro fra le più profonde e naturali intuizioni dei popoli e la Verità rivelata che porta a compimento quelle verità parziali che gli uomini - nei quali è pur sempre presente lo Spirito Santo - avevano abbozzato, come in una inconsapevole nostalgia di Gesù e di Maria.
Vediamo quali elementi si sono fusi per far sì che maggio diventasse universalmente il “mese della Madonna”!


Maggio è il mese dell'amore. Lo è fin dall’antichità. Non solo perché la bellezza della stagione suggerisce pensieri "romantici", ma anche per un motivo molto più concreto e pratico: dopo i rigori dell'inverno (ai quali, con la diffusione del Cristianesimo si aggiunsero i rigori della Quaresima) lo sbocciare della bella stagione (e, sempre con il diffondersi del Cristianesimo, del tempo pasquale) diventava l'occasione per organizzare feste popolari: occasione privilegiata per gli incontri fra giovani e quindi per il nascere di affetti e di progetti matrimoniali. La letteratura colta e popolare poi insisté molto su questo abbinamento fra maggio e amore, contribuendo così a rafforzarlo e a radicarlo nell'immaginario collettivo.

Maggio è anche il mese delle rose. Per la verità adesso non lo è più, da quando l'innesto con una varietà di piccole rose orientali (sec. XIX) ha dato alle nostre rose la caratteristica che mancava, e cioè la rifiorenza. Adesso abbiamo rose da aprile a novembre, ma un tempo le rose erano proprie del solo mese di maggio, il che accentuava la loro preziosità e anche la particolare bellezza di questo mese: e anche questo è un elemento che predispone il terreno alla marianità di maggio.

Ma ecco subentrare un fatto importantissimo, e cioè la grande "svolta medievale" della devozione mariana.
La esaminiamo in tre passaggi:
Nei primi secoli del Cristianesimo la Madonna era stata oggetto di grandi riflessioni teologiche: e fu giusto, perché la cristianità doveva avere ben chiaro il ruolo della Madonna, il suo legame unico e irripetibile con il Salvatore, la sua reale maternità e la sua perpetua verginità.
Il Medio Evo, che pure fu epoca di grandi crudeltà, fu anche epoca di meravigliose intuizioni e di eccezionale passione religiosa. Fra le grandi intuizioni del Medio Evo ricordiamo (anche se questo non avveniva sempre, ovviamente...!) la straordinaria valutazione della donna. Pensiamo alla cavalleria, pensiamo al nostro Dolce Stil Novo: la donna era vista come creatura angelica, come tramite fra l'uomo e Dio, come "Signora" alla quale consacrare la propria vita in un rapporto d'amore che spesso era tutto ideale e spirituale. Ripeto, questo non era la norma, ma era un elemento molto presente, se non nella prassi, almeno a livello di convinzione.
Per uno stupendo disegno della Provvidenza gli animi imbevuti di questa mentalità (magari anche solo a livello superficiale) finirono per orientare verso Maria questo concetto altissimo della donna, e così Maria divenne oggetto non più soltanto di riflessione teologica, ma di appassionato e delicato amore. I Santi (che sono sempre i grandi profeti di ogni secolo) cominciarono a rivolgersi alla Madonna come innamorati, fiorivano le cattedrali e le opere d'arte ispirate alla Madonna, per non parlare delle feste e del folklore... Sì, la Madonna fu veramente la regina del Medio Evo! Anzi, lo stesso appellativo Madonna nasce proprio in quest'epoca: Mea domina, Signora mia. Non per niente nelle altre lingue diventerà Notre Dame, Our Lady, Nuestra Señora...
A questo punto fiorisce spontaneo l’abbinamento: maggio è il mese dell'amore, Maria è la donna amata per eccellenza: dunque Maggio è il mese di Maria! Dal Medio Evo in poi il fiorire progressivo di tradizioni in questo senso è stato insieme conseguenza e causa di questa bella equivalenza. E’ vero che ci sono voluti dei secoli per arrivare alle forme di devozione odierne. Ma le radici profonde sono qui, in questo abbinare Maria e amore.
E' meraviglioso vedere questa armoniosa confluenza fra elementi naturali, sociali, teologici, affettivi... davvero ogni volta che avviene questo felice sposalizio fra cielo e terra, fra umano e divino, si ha un piccolo, scintillante corollario del mistero dei misteri, il mistero fondante della nostra fede e cioè l'Incarnazione.
Come siamo andati lontano... partendo da una semplice domanda! In realtà, ogni volta che parliamo di qualcosa di bello è inevitabile che l'approfondimento porti a Dio, Bellezza infinita.
Ma a questo punto sta bene anche qualche data!
La prima documentazione scritta della marianità di maggio compare in una composizione del re-poeta Alfonso di Castiglia (morto nel 1284) e in uno scritto del beato Susone (morto nel 1336). Nel secolo XIV a Parigi il primo maggio si celebrava una paraliturgia mariana. Possiamo però supporre che nell’animo popolare la marianità di maggio fosse già ben presente: è con il Medio Evo tra l’altro che nasce il Rosario: siccome alla donna amata si offrono ghirlande di rose, ecco che a Maria si offrono ghirlande di Ave Maria. Il legame del Rosario con maggio (anche se non è l’unico che caratterizza questa preghiera mariana) è evidente, se non altro nella denominazione.
Nel ‘500, forse per arginare il carattere pagano delle feste primaverili, i predicatori e i pastori d’anime incoraggiarono con forza il maggio mariano: tra essi spicca San Filippo Neri.
Nel ‘600 fioriscono pubblicazioni specifiche sul mese di maggio, che nel ‘700 ha trovato una stabile caratterizzazione e una prassi comune fatta di preghiere, canti, pratiche devote da distribuire lungo il mese, testi di meditazione abbinati ai vari giorni. I Mesi di Maggio si moltiplicano ovunque, nelle stamperie come nella pratica della vita quotidiana !
Il secolo XIX accentua la marianità di maggio e così pure la prima metà del ‘900.
Oggi, dopo alcuni decenni di doloroso oscuramente della marianità di maggio e della devozione mariana in generale, sembra di assistere a un bel rifiorire dell’amore per la Madonna, con le debite conseguenze, maggio compreso. Una piccola curiosità: per verificare il rifiorire del mese mariano, basta fare quattro passi virtuali nel mondo sconfinato e variegato del web, dove le iniziative mariane si stanno moltiplicando all’infinito. E qui ritorna alla mente, come all’inizio di questa riflessione, la parola inculturazione, ancora in un senso bellissimo e valido.
E concludendo ci accorgiamo di non avere risposto con precisione alla domanda: Quando è nato il maggio mariano?
Ma non è possibile farlo con esattezza, ed è bello che sia così: perché abbinare maggio alla Madonna, non fu l'intuizione di un singolo, ma un'esigenza del cuore di tutto un popolo semplice e innamorato.

venerdì 24 aprile 2009

Deus ti Salvet Maria... Vergine Santissima gloria della Sardegna e di tutti i cuori dei tuoi figli!!!

Vergine Santissima di Bonaria - Sardegna


Sul colle di Bonaria, nel 1324, si insediarono gli Aragonesi, che vi fondarono una cittadella fortificata. Nel 1335 la chiesa della cittadella, intitolata alla Trinità e alla Madonna, venne affidata ai frati mercedari.La leggenda narra che il 25 marzo del 1370 una nave, che dalla Spagna dirigeva verso l'Italia, si imbattè in una improvvisa e violenta tempesta. Nell'estremo tentativo di salvare l'equipaggio, il capitano della nave diede ordine di gettare in mare tutto il carico. Questa fu la sorte anche di una pesante e grande cassa, di cui si ignorava il contenuto, che fu gettata per ultima. Appena questa toccò acqua, la tempesta si placò. Successivamente la cassa approdò nella spiaggia situata alla base del colle di Bonaria, vicino a Cagliari, dove suscitò la curiosità dei presenti. Nessuno però riuscì ad aprirla o a sollevarla se non i frati mercedari, chiamati dal vicino convento, situato sulla cima del colle. I frati portarono la cassa al convento, la aprirono e verificarono che il contenuto era un'imponente statua lignea della Madonna col Bambino, la quale teneva nella mano destra una candela accesa. La Madonna, raffigurata nella statua, prese quindi il nome di Nostra Signora di Bonaria, dal luogo in cui venne rinvenuta.La chiesa del convento ospitò il simulacro, divenendo da allora il santuario della Madonna di Bonaria.
Un ringraziamento particolare alla nostra cara Anna Rita Erbì

mercoledì 22 aprile 2009

Associazione Meter e il caro Don Fortunato Di Noto www.associazionemeter.org



Dal 25 aprile alla prima domenica di maggio l'Associazione Meter onlus, del caro amico don Fortunato Di Noto, celebra la Giornata dei Bambini vittime della violenza dello sfruttamento e dell’indifferenza (GBV).

La tua adesione sarebbe il filo comune che ci lega nel servizio, nella Chiesa e nella Società all'infanzia.

Tutti potete organizzare nelle parrocchie, nelle scuole, nelle associazioni, negli enti pubblici e privati questo evento in unione con don Fortunato.

La GBV è un evento nazionale e internazionale, giunto al 13° anno.

Aderisci, diffondi e invia un messaggio.

Per maggiori dettagli e informazioni e richiesta materiale, scrivi a: gbv@associazionemeter.org
oppure Numero Verde nazionale 800 455270

venerdì 10 aprile 2009

CORONCINA delle SANTE PIAGHE di GESU' CRISTO

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Dio vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto!


Gloria
Credo


1 O Gesù, divin Redentore, abbi misericordia di noi e del mondo intero. Amen
2 Dio Santo, Dio forte, Dio immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero. Amen
3 O Gesù per mezzo del tuo sangue preziosissimo, donaci grazia e misericordia nei pericoli presenti. Amen
4 O Padre Eterno, per il Sangue di Gesù Cristo, tuo unico Figlio, ti scongiuriamo di usarci misericordia. Amen. Amen. Amen

Sui grani del Padre nostro si prega:
Eterno Padre ti offro le piaghe di nostro Signore Gesù Cristo per guarire quelle delle anime nostre.

Sui grani dell'Ave Maria si prega:
Gesù mio, perdono e misericordia per i meriti delle tue sante piaghe.

Alla fine della coroncina si reciti 3 volte:
Eterno Padre ti offro le piaghe di nostro Signore Gesù Cristo per guarire quelle delle anime nostre

Venerdì Santo e 1° giorno della Novena alla DIVINA MISERICORDIA

"Osservate le sue piaghe, per imparare ad amare"
Osservare e contemplare la croce significa imparare:
Dio mi perdona, non temo.
Dio mi perdona, non ho paura.
Il mio Padre è buono.
(Padre Jozo, settembre 1998)

Omelia del Santo Padre ai sacerdoti per la Santa Messa Crismale


Cari fratelli e sorelle,

lo scrittore russo Leone Tolstoi narra in un piccolo racconto di un sovrano severo che chiese ai suoi sacerdoti e sapienti di mostrargli Dio affinché egli potesse vederlo.

I sapienti non furono in grado di appagare questo suo desiderio. Allora un pastore, che stava giusto tornando dai campi, si offrì di assumere il compito dei sacerdoti e dei sapienti.

Il re apprese da lui che i suoi occhi non erano sufficienti per vedere Dio. Allora, però, egli volle almeno sapere che cosa Dio faceva.

"Per poter rispondere a questa tua domanda – disse il pastore al sovrano – dobbiamo scambiare i vestiti". Con esitazione, spinto tuttavia dalla curiosità per l’informazione attesa, il sovrano acconsentì; consegnò i suoi vestiti regali al pastore e si fece rivestire del semplice abito dell’uomo povero.

Ed ecco allora arrivare la risposta: "Questo è ciò che Dio fa". Di fatto, il Figlio di Dio – Dio vero da Dio vero – ha lasciato il suo splendore divino: "…spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso … fino alla morte di croce" (cfr Fil 2,6ss).

Dio ha – come dicono i Padri – compiuto il sacrum commercium, il sacro scambio: ha assunto ciò che era nostro, affinché noi potessimo ricevere ciò che era suo, divenire simili a Dio.

San Paolo, per quanto accade nel Battesimo, usa esplicitamente l’immagine del vestito: "Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo" (Gal 3,27).

Ecco ciò che si compie nel Battesimo: noi ci rivestiamo di Cristo, Egli ci dona i suoi vestiti e questi non sono una cosa esterna. Significa che entriamo in una comunione esistenziale con Lui, che il suo e il nostro essere confluiscono, si compenetrano a vicenda.

"Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" – così Paolo stesso nella Lettera ai Galati (2,2) descrive l’avvenimento del suo battesimo. Cristo ha indossato i nostri vestiti: il dolore e la gioia dell’essere uomo, la fame, la sete, la stanchezza, le speranze e le delusioni, la paura della morte, tutte le nostre angustie fino alla morte. E ha dato a noi i suoi "vestiti". Ciò che nella Lettera ai Galati espone come semplice "fatto" del battesimo – il dono del nuovo essere – Paolo ce lo presenta nella Lettera agli Efesini come un compito permanente: "Dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima! … [Dovete] rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membri gli uni degli altri. Nell’ira, non peccate…" (Ef 4,22-26).

Questa teologia del Battesimo ritorna in modo nuovo e con una nuova insistenza nell’Ordinazione sacerdotale.

Come nel Battesimo viene donato uno "scambio dei vestiti", uno scambio del destino, una nuova comunione esistenziale con Cristo, così anche nel sacerdozio si ha uno scambio: nell’amministrazione dei Sacramenti, il sacerdote agisce e parla ora "in persona Christi". Nei sacri misteri egli non rappresenta se stesso e non parla esprimendo se stesso, ma parla per l’Altro – per Cristo. Così nei Sacramenti si rende visibile in modo drammatico ciò che l’essere sacerdote significa in generale; ciò che abbiamo espresso con il nostro "Adsum – sono pronto" durante la consacrazione sacerdotale: io sono qui perché tu possa disporre di me. Ci mettiamo a disposizione di Colui "che è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi…" (2Cor 5,15). Metterci a disposizione di Cristo significa che ci lasciamo attirare dentro il suo "per tutti": essendo con Lui possiamo esserci davvero "per tutti".

In persona Christi – nel momento dell’Ordinazione sacerdotale, la Chiesa ci ha reso visibile ed afferrabile questa realtà dei "vestiti nuovi" anche esternamente mediante l’essere stati rivestiti con i paramenti liturgici. In questo gesto esterno essa vuole renderci evidente l’evento interiore e il compito che da esso ci viene: rivestire Cristo; donarsi a Lui come Egli si è donato a noi. Questo evento, il "rivestirsi di Cristo", viene rappresentato sempre di nuovo in ogni Santa Messa mediante il rivestirci dei paramenti liturgici. Indossarli deve essere più di un fatto esterno: è l’entrare sempre di nuovo nel "sì" del nostro incarico – in quel "non più io" del battesimo che l’Ordinazione sacerdotale ci dona in modo nuovo e al contempo ci chiede. Il fatto che stiamo all’altare, vestiti con i paramenti liturgici, deve rendere chiaramente visibile ai presenti che stiamo lì "in persona di un Altro". Gli indumenti sacerdotali, così come nel corso del tempo si sono sviluppati, sono una profonda espressione simbolica di ciò che il sacerdozio significa. Vorrei pertanto, cari confratelli, spiegare in questo Giovedì Santo l'essenza del ministero sacerdotale interpretando i paramenti liturgici che, appunto, da parte loro vogliono illustrare che cosa significhi "rivestirsi di Cristo", parlare ed agire in persona Christi.

L’indossare le vesti sacerdotali era una volta accompagnato da preghiere che ci aiutano a capire meglio i singoli elementi del ministero sacerdotale. Cominciamo con l’amitto. In passato – e negli ordini monastici ancora oggi – esso veniva posto prima sulla testa, come una specie di cappuccio, diventando così un simbolo della disciplina dei sensi e del pensiero necessaria per una giusta celebrazione della Santa Messa. I pensieri non devono vagare qua e là dietro le preoccupazioni e le attese del mio quotidiano; i sensi non devono essere attirati da ciò che lì, all’interno della chiesa, casualmente vorrebbe sequestrare gli occhi e gli orecchi. Il mio cuore deve docilmente aprirsi alla parola di Dio ed essere raccolto nella preghiera della Chiesa, affinché il mio pensiero riceva il suo orientamento dalle parole dell’annuncio e della preghiera. E lo sguardo del mio cuore deve essere rivolto verso il Signore che è in mezzo a noi: ecco cosa significa ars celebrandi – il giusto modo del celebrare. Se io sono col Signore, allora con il mio ascoltare, parlare ed agire attiro anche la gente dentro la comunione con Lui.I testi della preghiera che interpretano il camice e la stola vanno ambedue nella stessa direzione. Evocano il vestito festivo che il padre donò al figlio prodigo tornato a casa cencioso e sporco.

Quando ci accostiamo alla liturgia per agire nella persona di Cristo ci accorgiamo tutti quanto siamo lontani da Lui; quanta sporcizia esiste nella nostra vita. Egli solo può donarci il vestito festivo, renderci degni di presiedere alla sua mensa, di stare al suo servizio. Così le preghiere ricordano anche la parola dell’Apocalisse secondo cui i vestiti dei 144.000 eletti non per merito loro erano degni di Dio. L’Apocalisse commenta che essi avevano lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello e che in questo modo esse erano diventate candide come la luce (cfr Ap 7,14). Già da piccolo mi sono chiesto: Ma quando si lava una cosa nel sangue, non diventa certo bianca! La risposta è: il "sangue dell’Agnello" è l’amore del Cristo crocifisso. È questo amore che rende candide le nostre vesti sporche; che rende verace ed illuminato il nostro spirito oscurato; che, nonostante tutte le nostre tenebre, trasforma noi stessi in "luce nel Signore". Indossando il camice dovremmo ricordarci: Egli ha sofferto anche per me. E soltanto perché il suo amore è più grande di tutti i miei peccati, posso rappresentarlo ed essere testimone della sua luce.Ma con il vestito di luce che il Signore ci ha donato nel Battesimo e, in modo nuovo, nell’Ordinazione sacerdotale, possiamo pensare anche al vestito nuziale, di cui Egli ci parla nella parabola del banchetto di Dio. Nelle omelie di san Gregorio Magno ho trovato a questo riguardo una riflessione degna di nota. Gregorio distingue tra la versione di Luca della parabola e quella di Matteo. Egli è convinto che la parabola lucana parli del banchetto nuziale escatologico, mentre – secondo lui – la versione tramandata da Matteo tratterebbe dall’anticipazione di questo banchetto nuziale nella liturgia e nella vita della Chiesa. In Matteo – e solo in Matteo – infatti il re viene nella sala affollata per vedere i suoi ospiti. Ed ecco che in questa moltitudine trova anche un ospite senza abito nuziale, che viene poi buttato fuori nelle tenebre. Allora Gregorio si domanda: "Ma che specie di abito è quello che gli mancava? Tutti coloro che sono riuniti nella Chiesa hanno ricevuto l’abito nuovo del battesimo e della fede; altrimenti non sarebbero nella Chiesa. Che cosa, dunque, manca ancora? Quale abito nuziale deve ancora essere aggiunto?" Il Papa risponde: "Il vestito dell’amore". E purtroppo, tra i suoi ospiti ai quali aveva donato l’abito nuovo, la veste candida della rinascita, il re trova alcuni che non portano il vestito color porpora del duplice amore verso Dio e verso il prossimo. "In quale condizione vogliamo accostarci alla festa del cielo, se non indossiamo l’abito nuziale – cioè l’amore, che solo può renderci belli?", domanda il Papa. Una persona senza l’amore è buia dentro. Le tenebre esterne, di cui parla il Vangelo, sono solo il riflesso della cecità interna del cuore (cfr Hom. 38, 8-13).Ora che ci apprestiamo alla celebrazione della Santa Messa, dovremmo domandarci se portiamo questo abito dell’amore. Chiediamo al Signore di allontanare ogni ostilità dal nostro intimo, di toglierci ogni senso di autosufficienza e di rivestirci veramente con la veste dell’amore, affinché siamo persone luminose e non appartenenti alle tenebre.Infine ancora una breve parola riguardo alla casula. La preghiera tradizionale quando si riveste la casula vede rappresentato in essa il giogo del Signore che a noi come sacerdoti è stato imposto. E ricorda la parola di Gesù che ci invita a portare il suo giogo e a imparare da Lui, che è "mite e umile di cuore" (Mt 11,29). Portare il giogo del Signore significa innanzitutto: imparare da Lui. Essere sempre disposti ad andare a scuola da Lui. Da Lui dobbiamo imparare la mitezza e l’umiltà – l’umiltà di Dio che si mostra nel suo essere uomo. San Gregorio Nazianzeno una volta si è chiesto perché Dio abbia voluto farsi uomo. La parte più importante e per me più toccante della sua risposta è: "Dio voleva rendersi conto di che cosa significa per noi l’obbedienza e voleva misurare il tutto in base alla propria sofferenza, all’invenzione del suo amore per noi. In questo modo, Egli può conoscere direttamente su se stesso ciò che noi sperimentiamo – quanto è richiesto da noi, quanta indulgenza meritiamo – calcolando in base alla sua sofferenza la nostra debolezza" (Discorso 30; Disc. teol. IV,6). A volte vorremmo dire a Gesù: Signore, il tuo giogo non è per niente leggero. È anzi tremendamente pesante in questo mondo. Ma guardando poi a Lui che ha portato tutto – che su di sé ha provato l’obbedienza, la debolezza, il dolore, tutto il buio, allora questi nostri lamenti si spengono. Il suo giogo è quello di amare con Lui. E più amiamo Lui, e con Lui diventiamo persone che amano, più leggero diventa per noi il suo giogo apparentemente pesante.Preghiamolo di aiutarci a diventare insieme con Lui persone che amano, per sperimentare così sempre di più quanto è bello portare il suo giogo. Amen.

giovedì 2 aprile 2009

GIOVANNI PAOLO II - NON LASCIARCI MAI

GIOVANNI PAOLO II

TESTIMONIANZA di un RESPONSABILE del MOVIMENTO:
Non ci sono parole adatte per parlare di Giovanni Paolo II. E' difficile scrivere di lui evitando che la commozione stringa forte il cuore. La prima volta lo incontrai ad Assisi per la Preghiera per la Pace e letteralmente sfondando le guardie mi gettai su di lui per dargli un abbraccio. Ricordo le sue mani che afferrarono tutto il mio volto. Credetemi: ricordo il calore delle sue mani. La frase che mi pronunciò: “dai la vita al Papa? Tu darai la vita per Cristo”. A quel tempo non ero ancora adolescente. Giovanni Paolo II ha insegnato molto a tutti ma ha fatto di più: è stato PADRE per tutti gli uomini e non solo per i cristiani. Non si è mai risparmiato: ha dato tutto per annunciare, senza badare alla fatica e ai rischi, il messaggio di pace e di amore che è Gesù... la VIA, la VERITA', la VITA!!! Il suo segreto è stato un affidamento radicale alla Vergine Madre di Dio e Madre nostra: TOTUS TUUS! Il Signore gli ha dato la forza di cambiare la storia del secolo appena concluso con conseguenze epocali. Come dimenticare le sue parole per un'umanità nuova, contro l'aborto, contro ogni sfruttamento e discriminazione, contro il cattivo uso della natura, contro il consumismo della globalizzazione capitalistica, contro ogni ideologia totalitaria e ogni relativismo? Come dimenticare le sue omelie, i suoi scritti...Come dimenticare le sue preghiere... Vi ricordate l'ultima Via Crucis come stringeva il Crocifisso con amore, con passione, con fede, con forza?... Vi ricordate come davanti al mondo intero nel suo ultimo Regina Coeli ha dato la Benedizione? Ci rendiamo conto di quanto ha sofferto, di quante cose ha portato nel cuore? Siamo consapevoli che ciascuno di noi era nei suoi pensieri?Siamo coscienti che in questo momento gli possiamo parlare, gli possiamo chiedere preghiere e di intercedere presso il Padre? Lo facciamo? Guardiamo la bellezza di Giovanni Paolo II.
Cosa non sa fare Dio a chi si mette umilmente come figlio nelle mani di Maria sua e nostra tenera Mamma! E' incredibile!!! Giovanni Paolo II ci è vicino. Ci è d'esempio. Ci indica una strada percorribile: TOTUS TUUS EGO SUM ... MAMMA SIAMO TUTTI TUOI. FACCI COME GESU'.
Che nessuno si tiri indietro.
Sappiamo anche come Giovanni Paolo II era affezionato a Medjugorje: sono moltissime le sue dichiarazioni a proposito. Lui ci insegna ad essere pellegrini con il cuore. Ricordiamoci poi come sono stati i suoi ultimi giorni. Chi era con me ha nel cuore quei tre giorni in sacco a pelo in Piazza San Pietro. Le preghiere insistenti... la gente: “NON LASCIARCI MAI!”.
Il Rosario di S. Em Comastri, caro amico, che terminando con Salve Regina dava l'annuncio del passaggio al Cielo del Papa. Le ore di cammino per vedere la salma per l'ultimo saluto terreno: la prima visita dopo 8 ore di fila per chiedere Grazie straordinarie, la seconda visita dopo quasi 13 ore di fila per pregare per il futuro Santo Padre affinchè fosse tutto di Maria.
Io ho avuto un dono grande: quello di incontrare Giovanni Paolo II poco prima che incominciasse il suo triduo.
Gli dissi: “col cuore, Padre mio, ti porto a Medjugorje. Prega per me e per quello che il Signore mi chiede”. Lui mi fissò e mie diede tre pacchette sulla testa.

“La Regina della Pace interceda per l'umanità intera affinchè l'odio e la morte non abbiano mai l'ultima parola” (Giovanni Paolo II, 30 ottobre 2001)

GIOVANNI PAOLO II PREGA PER NOI!

martedì 31 marzo 2009

LA CHIESA E I CRISTIANI: una riflessione intelligente

“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”
Mt. 16,18


Come la comunione dell’amore esiste sin dall'inizio e vi sarà fino alla fine (cfr 1 Gv 1,1ss), così purtroppo fin dall'inizio subentra anche la divisione.
Non dobbiamo meravigliarci che essa esista anche oggi: “Sono usciti di mezzo a noi – dice la Prima Lettera di Giovanni -, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri” (2,19). Quindi c’è sempre il pericolo, nelle vicende del mondo e anche nelle debolezze della Chiesa, di perdere la fede, e così anche di perdere l’amore e la fraternità. E’ quindi un preciso dovere di chi crede alla Chiesa dell'amore e vuol vivere in essa, riconoscere anche questo pericolo e accettare che non è possibile poi la comunione con chi si è allontanato dalla dottrina della salvezza (cfr 2 Gv 9-11).
Giovanni Paolo II http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2006/documents/hf_ben-xvi_aud_20060405_it.html

Altro aspetto di tale criterio di giudizio è la fedeltà alla dottrina consegnata a Israele da Dio, nella resistenza alle seduzioni dell’idolatria. Si spiega così l’ostilità contro i falsi profeti. Compito del profeta, come uomo della parola di Dio, è di combattere lo “spirito di menzogna” che si trova sulla bocca dei falsi profeti, per tutelare il popolo dalla loro influenza. È una missione ricevuta da Dio, come proclama Ezechiele (Ez 13, 2-3): “Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: Figlio dell’uomo, profetizza contro i profeti di Israele, e di’ a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza aver avuto visioni”.
Giovanni Paolo II http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1990/documents/hf_jp-ii_aud_19900214_it.html


Il Signore ha voluto istituire la sua Chiesa http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P25.HTM ed è quindi necessario che chi si professa cristiano appartenga alla medesima. Ovviamente è opportuno effettuare un doveroso discernimento tra la Chiesa come istituzione voluta da Dio, quindi santa, e l’operato dei suoi singoli membri. Distinzione che riguarda ad esempio altre istituzioni prettamente umane: ad esempio il Parlamento e l’operato dei suoi membri, la magistratura e l’azione dei giudici ecc.
Nessuno quindi si sognerebbe di confondere il Parlamento con l’indegnità di singoli appartenenti al medesimo. Purtroppo questo semplice ragionamento, accettato tranquillamente anche dai laicisti più radicali, cede nei confronti della Chiesa. In questo caso la confusione, alimentata da una capillare disinformazione, regna sovrana ed è facile udire critiche lanciate nei confronti dell’istituzione Chiesa a causa del comportamento di alcuni suoi membri, naturalmente sempre in negativo.
Che la Chiesa, santa come istituzione, sia composta da peccatori è fuor di dubbio. La storia e la cronaca, purtroppo, riportano esempi di cristiani (sacerdoti e laici) che hanno destato scandalo ma, sempre la storia e la cronaca (molto parca in questi casi) ci mostrano esempi di fulgida santità. La Chiesa può infatti vantare un calendario di santi che ha resistito al vaglio storico critico, diversamente dal “calendario” dei santi laicisti le cui “virtù” sponsorizzate ai quattro venti per un certo periodo sono state sgretolate dall’analisi storica non censurata. Nessuna persona di buon senso e dotata di un minimo equilibrio critico metterà in discussione ad esempio S. Francesco d’Assisi, S. Giovanni Bosco, S. Vincenzo de Paoli, S. Pio da Pietrelcina, Santa Chiara, Santa Rita da Cascia ecc. la cui opera in sintonia con il Vangelo ha superato qualsiasi critica. Non si può dire altrettanto invece dei santi laici tipo “san” Mao Tse Tung, “san” Marx, “san” Stalin, “san” Freud ecc.
La confusione regna sovrana anche nel caso di opinioni espresse da singoli membri della Chiesa che vengono spacciate per l’opinione del Vaticano o addirittura come magistero della Chiesa. Capita quindi di leggere sui giornali espressioni tipo “la Chiesa afferma…” scoprendo poi, dopo un’attenta verifica della fonte, che si trattava di una semplice opinione di qualche porporato, spesso in disaccordo con la Parola di Dio e con il magistero della Chiesa.
Se lo Spirito Santo insegna ed ammonisce “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! (Gal. 1,8)”, non dobbiamo sorprenderci se spesso ci vengono propinate omelie eretiche o teorie mondane antitetiche all’eterna Parola di Dio.

Per contrastare quindi tale andazzo è doveroso principalmente:
1) leggere e vivere ogni giorno la Bibbia (dopo la preghiera) come raccomandato dalla Regina dei profeti;
2) invitare i “confusi” ad effettuare il dovuto discernimento tra la Santa Chiesa e l’operato dei suoi membri per il quale anche Giovanni Paolo II chiese a suo tempo perdono, mentre noi siamo ancora in attesa della richiesta di perdono da parte di tutti quelli che hanno perseguitato i cristiani e continuano a perseguitarli;
3) vivere incorporati nella Santa Chiesa, usufruendo dei mezzi che mediante la stessa il Signore ci ha donato (Sacramenti e sacramentali);
4) contrastare il male mediante l’incessante preghiera, l’utilizzo della correzione fraterna, la testimonianza evangelica (sull’esempio dei numerosissimi santi) e l’evangelizzazione;
5) stare lontani da chi è fazioso;
6) Non temere le critiche degli empi.
7) Ricrdare che "chi abbandona la cattedra di Pietro, su cui è fondata la Chiesa, si illude di restare nella Chiesa" (San Cipriano)

MARIA REGINA DELLA PACE, AMATA GOSPA, PREGA PER NOI!

venerdì 27 marzo 2009

mercoledì 25 marzo 2009

Consacrazione personale alla Vergine Santissima attraverso il Movimento Gospa

Nel nome della Santissima Trinità che è Padre, che è Figlio, che è Spirito Santo,


il Movimento Gospa si consacra a te, Regina della Pace, attraverso me.


Io ... (dire il nome di Battesimo ad alta voce)... rinuncio a satana e alle sue seduzioni e sono grato/a a Te Maria, Regina della Pace, che con amore hai visitato la mia vita, che mi hai fatto incontrare vivo nella Chiesa Dio e che mi hai invitato a far parte del Movimento Gospa per realizzare pienamente la mia vocazione battesimale per raggiungere la santità, pienezza della Pace.


Consacro a Te tutto il mio corpo con i suoi sensi, la mia psiche con le sue attività, la mia anima con le sue potenze, tutto ciò che sono, che ho e che possiedo, il valore e i meriti delle mie opere buone con totale abbandono.


Vergine Santissima, mia amata Gospa, aiutami in ogni istante a fare ogni cosa "in Te" come mia Mamma, "con Te" come mio modello, "per mezzo di Te" come mio aiuto, "per Te" come mio amore affinchè possa innalzare mani sante a Dio e intercedere per tutti i fratelli e le sorelle che ancora non Lo conoscono con la certezza di contemplare un giorno insieme con Te il Suo Volto nella gioia senza fine.


Come figlio/a e come servo/a inutile depongo nel Tuo Cuore o Vergine Santissima, Madre nostra e Regina della Pace, questa consacrazione mia e del Movimento Gospa perchè tu la possa presentare a Tuo Figlio e Tuo Figlio al Padre nello Spirito Santo e disporne come vuoi Tu.


O Maria, Regina della Pace e del Movimento, Madre mia e madre nostra, TOTUS TUUS!


Amen

mercoledì 18 marzo 2009

Messaggio della Regina della Pace dato a tutti noi attraverso Mirjana - Medjugorje 18 marzo 2009

Cari figli!
Oggi vi invito a guardare in modo sincero e a lungo nei vostri cuori.
Che cosa vedrete in essi?
Dov'è in essi mio Figlio e il desiderio di seguirmi verso Lui?
Figli miei, questo tempo di rinuncia sia un tempo nel quale domandarvi: che cosa Dio vuole da me personalmente? Che cosa devo fare?
Pregate, digiunate e abbiate il cuore pieno di misericordia.
Non dimenticate i vostri pastori.
Pregate che non si perdano e che restino in mio Figlio, affinchè siano buoni pastori per il loro gregge.

La Madonna ha guardato tutti i presenti e ha continuato:

Di nuovo vi dico: se sapeste quanto vi amo piangereste di felicità.
Grazie.

Medjugorje e il Card. Tonini: "Solo chi è ateo non ci crede..."


Che cosa pensa del fenomeno Medjugorje?
“Penso che quel posto sia benedetto ed una grazia di Dio, chi va a Medjugorje torna trasformato, plasmato, si specchia in quella sorgente di grazia che è Cristo. Cristo al tempo stesso è rubinetto e fonte. Se a Medjugorje, come ormai evidente, avvengono tante conversioni, significa certamente che vi è la mano di Dio. Insomma credo che bisogna guardare a Medjugorje con serenità e fiducia apprezzando quel che di buono e santo avviene in quel posto.”

Che cosa accade a coloro i quali vanno a Medjugorje?
“Semplice, scoprono la sorgente della fede e si abbeverano a Cristo per mezzo di Maria, dunque vadano con fiducia a Medjugorje.”

Un Vescovo Emerito ha parlato di Medjugorje come di inganno satanico.
“Stento a crederci. In ogni caso, se lo ha detto, ritengo la frase insensata ed esagerata, assolutamente fuori tema. Solo chi è ateo non crede alla Madonna e a Medjugorje. Del resto nessuno impone di crederci, ma almeno la rispettino.”

Bruno Volpe

Noi dobbiamo essere annunciatori del Vangelo, testimoni dell'Amore di Cristo

... “La Chiesa non persegue dunque obiettivi economici, sociali e politici; la Chiesa annuncia Cristo, certa che il Vangelo può toccare i cuori di tutti e trasformarli, rinnovando in tal modo dal di dentro la persona e la società”
(Benedetto XVI)


“Mi raccomando, poi, fratelli, di ben guardarvi da coloro che provocano divisioni e ostacoli contro la dottrina che avete appreso: tenetevi lontano da loro. Costoro, infatti, non servono Cristo nostro Signore, ma il proprio ventre e con un parlare solenne e lusinghiero ingannano il cuore dei semplici”
(Rm 16, 17-18)

giovedì 12 marzo 2009

mercoledì 4 marzo 2009

Rispetto per chi è cattolico e tutela dei valori: lettera aperta al Ministro Gelmini, al Ministro Bondi

In data 27/2/2009 numerosi quotidiani hanno pubblicato la notizia di un crocifisso bruciato nell'aula di una scuola da parte di alcuni ragazzi che volevano manifestare il loro odio per dei valori universalmente riconosciuti.

Ciò premesso chiediamo al Ministro dell'Istruzione e al Ministro della Cultura, in base alle rispettive competenze, di:

1. valutare il comportamento dei ragazzi alla luce della normativa penale posta a tutela della religione e di intervenire ai sensi di legge qualora fossero stati commessi dei reati;
2. esaminare l’educazione impartita dai genitori di tali ragazzi non nuovi, secondo il quotidiano “Il Giornale” di tale data, ad imprese simili. Qualora tali ragazzi (probabilmente ancora minorenni) fossero stati allevati senza alcuna educazione al rispetto dei valori basilari per una sana convivenza civile (caposaldi per una vera democrazia, garantita da un vero Stato di diritto) chiediamo s’intervenga sulla patria potestà dei genitori;
3. valutare, per gli eventuali interventi, il comportamento delle Autorità scolastiche responsabili dell’istituto in cui i ragazzi hanno agito, onde accertare in quale clima scolastico gli alunni in oggetto (sempre secondo il Giornale che cita video pubblicati su Youtube al riguardo) “…si prendono a colpi di cartella in faccia, sbattono i banchi a terra e lanciano sedie dalle finestre…”;
4. provvedere affinché le convinzioni religiose di milioni di italiani vengano rispettate come garantito dalla Costituzione, soprattutto in ambito scolastico. Ad una Scuola (intesa in senso lato), fucina di tali aberranti comportamenti che sono stati pubblicizzati su Youtube anche ad opera di alunni “modello” di altri istituti, va certamente preferita l’educazione scolastica e civile impartita in qualche remota regione del terzo mondo!

Distinti saluti
Movimento Gospa

MARIA REGINA DELLA PACE PREGA PER NOI

IL VALORE DEL CROCIFISSO per credenti e non!

“Contemplando il volto di Cristo si possono '' sperimentare i frutti della sua Passione e della sua Resurrezione e ci si puo' mostrare ''capaci di accogliere quanti soffrono a causa della malattia, della violenza, dell'odio e dell'ingiustizia''.
Giovanni Paolo II

"A mio giudizio il crocifisso nelle scuole è sempre stato considerato non solo come segno distintivo di un determinato credo religioso, ma soprattutto come simbolo di valori che stanno alla base della nostra identità. Non a caso il filosofo laico Benedetto Croce intitolò un suo saggio Perché non possiamo non dirci cristiani".
Ciampi

Il Crocifisso, emblema della cristianità, non è soltanto il simbolo di Gesù, vero uomo e vero Dio, che ha donato la Sua vita in riscatto dei peccati del mondo; fondamento della fede di oltre un miliardo di cristiani. A tal proposito, per quanto concerne l’importanza biblica del Crocifisso (anche per ottenere grazie di conversione, di guarigione, di liberazione e di protezione), rinviamo alle preghiere che pubblicheremo in seguito.
Gesù Crocifisso ha anche una valenza simbolica condivisa da molti non credenti.
Per questo valore simbolico universale il Crocifisso viene esposto in molti luoghi pubblici frequentati anche da non cristiani i quali, ben difficilmente, contestano tali valori universali!


NELLE SCUOLE

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Mt. 7,12 ss

Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Mt. 5,43 ss

Il compito precipuo della scuola è certamente l’educazione ai valori necessari per la pacifica convivenza delle persone. Infatti, la mera conoscenza culturale servirebbe a poco o potrebbe addirittura essere controproducente se non fosse subordinata ai superiori valori etici. Ad esempio una scoperta scientifica, se usata male, arrecherebbe al genere umano dei danni enormi anziché dei benefici. La stessa scienza medica, sganciata dai valori etici, servirebbe soltanto ad incrementare il mercato degli esseri umani, considerati clienti e non pazienti (come purtroppo spesso succede!) con deleteri risultati ecc.
Il Crocifisso, a prescindere dal prioritario simbolismo teologico, sintetizza la fusione dell’amore verso Dio Padre (concetto valido per i credenti) e verso il prossimo (valore universale).
Gesù ha predicato la necessità di amare il prossimo, di desiderare il suo bene al pari del nostro e di essere al servizio dei fratelli. Concetti che possono essere rifiutati soltanto da quanti non li condividono!
Di conseguenza la valenza simbolica del Crocifisso nelle scuole di tutto il mondo è incomparabile. Nessuno infatti (tranne alcuni Santi, ad imitazione di Cristo) ha mai donato la vita per amore di Dio e del prossimo!


NEGLI OSPEDALI

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.
Lc. 10,8 ss

Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Mt. 10,8 ss

Gesù disse loro: <Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,
prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno>>.
Mc. 16,15 ss

Gesù ha concesso innumerevoli guarigioni ed ha raccomandato ai suoi discepoli di chiedere guarigioni e prodigi nel Suo Nome. Anche ai nostri giorni Gesù continua a donare numerose grazie soprattutto mediante l’intercessione dei suoi Santi (in particolare della Madonna) e dei credenti. San padre Pio, uno dei più grandi taumaturghi di tutti i tempi, ha voluto la costruzione della “Casa sollievo della sofferenza” (uno dei migliori ospedali del mondo).
La presenza del Crocifisso negli ospedali simboleggia certamente questo incomparabile amore verso l’umanità sofferente e costituisce un invito alla conversione ed uno stimolo a ricorrere alla Sua infinita misericordia.


NEI TRIBUNALI

Allora Pilato rispose loro: <>.
Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia.
Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba.
Pilato replicò: <>.
Ed essi di nuovo gridarono: <>.
Ma Pilato diceva loro: <>. Allora essi gridarono più forte: <>.
E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Mc. 15,9 ss

Gesù riassume la perfetta giustizia e l'infinita misericordia. Non solo, ma la sua Crocifissione da un lato rappresenta l’ingiusta condanna subita e dall’altro lato costituisce un monito per tutti i giudici di ogni tribunale affinché si prodighino per una giustizia equa.

NEGLI EDIFICI PUBBLICI

Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo,
e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti.
Mt. 20,26 ss

Gesù si è sempre prodigato per il prossimo ed ha invitato tutti i suoi discepoli a fare altrettanto. L’esposizione del Crocifisso negli edifici pubblici in cui normalmente operano persone preposte al servizio pubblico rappresenta un incomparabile emblema di servizio al prossimo, chiamato “pubblico” ai nostri giorni.

Queste sintetiche considerazioni relative all’importanza del Crocifisso anche come valenza al di fuori di un preciso contesto di fede fanno del Crocifisso un esempio ineguagliabile di amore universale che non trova riscontro in nessun’altra figura storica. Nessuno, infatti, ha mai dato materialmente la vita per ciascuno di noi; e tra questi “noi” vi sono anche coloro che perseguitano ed avversano il Crocifisso, dimostrando un’abissale differenza con l’amore universale, salvifico e redentivo di Cristo: per noi cristiani vero Dio e vero uomo. Ma non solo per i cristiani, bensì anche per gli increduli in quanto questi ultimi lo scopriranno a loro spese, se rimarranno impenitenti fino alla fine della vita, nel giorno del Giudizio “E` proprio della giustizia di Dio rendere afflizione a quelli che vi affliggono e a voi, che ora siete afflitti, sollievo insieme a noi, quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non conoscono Dio e non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù. Costoro saranno castigati con una rovina eterna, lontano dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, quando egli verrà per esser glorificato nei suoi santi ed esser riconosciuto mirabile in tutti quelli che avranno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi. Questo accadrà, in quel giorno” (2 Tes. 1,6 seg.)

ECCOCI MADRE, GUIDACI!


Mentre invitiamo a mantenere gli impegni quotidiani personali già presi, esortiamo per diventare “un cuor solo e un'anima sola” a mettersi in unione spirituale col Movimento in uno o più appuntamenti in modo costante.

Ore 7.30 Santo Rosario
Ore 12.00 Angelus (da Pasqua a Pentecoste Regina Coeli)
Ore 15.00 Coroncina della Divina Misericordia
Ore 17.20 Santo Rosario
Ore 17.40 * 18.40 (ora solare-ora legale) Apparizione della Vergine Santissima a Medjugorje
Ore 20.30 Santo Rosario
Ore 24.00 Santo Rosario
Ore 3.00 Coroncina della Divina Misericordia

Mercoledì e Venerdì: Digiuno a pane ed acqua. Per chi non può non un fioretto ma un "fiorone"... e comunque sempre digiuno dal peccato!

Terminiamo ripetendo sempre:
Maria, Regina della Pace e del Movimento, Madre mia: totus tuus!