giovedì 5 novembre 2015

Misericordia e Verità: uno scisma nella Chiesa?

Nella Chiesa Cattolica è reale la possibilità di uno scisma: molti in ambito teologico, patristico, dogmatico e canonico stanno affermando questo.

Un proverbio dice che “colui che avvisa non è un traditore”

Il “Nuovo Testamento” e la Rivelazione di Cristo si completano.
Dio è amore, ma prima ci ha insegnato che è Onnipotente, che è il Signore, che è un Giudice.
Un Giudice amorevole, padre, misericordioso ma un giudice.

Siamo arrivati a disprezzare il concetto di Dio come Giudice o a trattare un giudice al pari di un criminale.
Gesù assume i Dieci Comandamenti come qualcosa che non si può sopprimere: nessuno può farlo.

Oggi la situazione è grave: si disprezza la morale e molti cristiani dicono che il Cristianesimo non è un moralismo ma per giustificarsi dal proprio comportamento etico al limite tra lecito e illecito.

Si muta il cristianesimo in sentimentalismo e la relazione con Dio in qualcosa di unicamente sentimentale. Di conseguenza si pensa di poter fare quello che si vuole nella propria vita e si pretende che Dio sia contento.

Si dice: “Dio è Misericordia” per giustificare tutto.

Si mette la Misericordia contro la Verità perche la verità è relativa, non è assoluta o non è oggettiva. Si negano così 2.000 anni di pensiero cristiano in nome del “mio” pensiero oltre che per i concetti e definizioni di questa contrapposizione retrocedere culturalmente a un’epoca anteriore a Socrate.

Gesù dice: “sono la Via, la Verità, la Vita”. Non si può arrivare alla Vita se non attraverso la Verità e percorrendo una Via. La Misericordia di Dio, essendo infinita, è limitata dall’uomo.

L’uomo non condiziona il perdono di Dio, ma la restrizione del Suo perdono.
La Misericordia è un regalo, non un diritto.

La Santa Comunione non è un diritto: è un dono. Essere sacerdote è un dono.
Davanti a Dio non abbiamo diritti ma solo gratitudine.

La Misericordia di Dio è sempre a un millimetro dalla nostra pelle e per togliere quella minuscola misura occorre pentirsi e chiedere perdono. Fare ammenda e impegnarsi a non commettere più il peccato. Solo così la Misericordia, che già è uscita dal cuore di Dio, ci inonda e la possiamo sperimentare come qualcosa di meraviglioso e un regalo al quale non abbiamo diritto.

Il ringraziamento che si deve è in opere concrete e non solo in sentimento.

Il primo atto di misericordia che Dio ha avuto per noi è stato dirci la Verità.

Siamo arrivati a considerare Misericordia la menzogna e l’inganno: pensiamo di essere misericordiosi quando inganniamo e mentiamo. Se una persona è malata non possiamo dirle che è sana.

Si può ricevere il Corpo e il Sangue del Signore se si è eticamente preparati (“sono la Via”), se si è dogmaticamente preparati (“sono la Verità”), se si accettano gli insegnamenti della Chiesa e se si è in Grazia di Dio (“sono la Vita”): questa è la Tradizione di 2.000 anni e per questo la Chiesa non può accettare alla Comunione i protestanti.

I divorziati risposati che non abbiano ottenuto la nullità del matrimonio non possono, quindi, accedere all’Eucaristia proprio per una questione di “Via”, “Verità” e “Vita”.

Aprire una porta a chi non è nelle condizioni, non è atto misericordioso ma menzogna e inganno.
Chi siamo noi, quando è Cristo che ha stabilito le condizioni? Chi è più di Cristo?

Occultare 2.000 anni di Tradizione della Chiesa e la Parola di Dio, far mangiare indegnamente il Suo Corpo e il Suo Sangue è condannare una persona, come ricordano le Scritture.
A chi è in peccato mortale, concedere la comunione non è fargli del bene e si danneggia gravemente pure la comunità che va verso una divisione, a uno scisma.

Non si può andare contro gli insegnamenti di Gesù Cristo.

Nessuno. Assolutamente nessuno può nella Chiesa Cattolica dire: “avete udito che Gesù disse, ma io vi dico”, perché solo Gesù è il Figlio di Dio e nessuno nella Chiesa Cattolica è dio al di sopra di Dio, al di sopra di Gesù Cristo.
Se qualcuno pretendesse di esserlo è automaticamente fuori dalla Chiesa stessa.


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