sabato 1 agosto 2015

SI CADE IN TERRA PER RIMBALZARE IN CIELO: TERESA FEDI DALL'ASEN


In questi giorni giorni 30 anni fa veniva a mancare una parte di me.
Da allora il mio cuore è scomposto. Gli manca un pezzo. Nonostante questo continua a battere forte con passione... ma quel pezzo mancante non si è mai riformato. Ero un bambino, ora che sono grande la sensazione di dolore è la medesima. Eppure ho fatto molte esperienze forti e bellissime, ho sempre amato molto e intensamente. Ho sofferto e offerto. Ma il cuore è rotto.
Anche quest'anno voglio ricordare Teresa. Non posso non farlo. Mi manca e ho bisogno di scrivere di lei. Teresa Fedi dell'Asen, una bambina boliviana bellissima, di un'intelligenza sopra la media, adottata che viveva tra il collegio e la zia dopo che vennero a mancare pure i genitori in modo cruento. Mia mamma che era catechista la prese a cuore e insieme al mio papà vedeva con tenerezza l'affetto che legava me e Teresa. Con le lacrime, anche ora, ricordo quando ci nascondevamo da tutti e ci abbracciavamo forte di nascosto e rimanevamo così per attimi o minuti... il tempo che si poteva e abbracciati ci parlavamo. Ci tenevamo stretti, parlavamo piano io al suo orecchio e lei al mio con le guance appiccicate. Ci siamo promesse cose per me importanti anche oggi. Quando ci vedevamo all'oratorio andavamo sempre di nascosto anche in Cappella per pregare insieme: ci piaceva farlo. Eravamo bambini di 10/11 anni... l'esame della V elementare... Mi ricordo ancora come i miei genitori ebbero difficoltà di dirmi della sua morte e a stento trovarono le parole. All'inizio io non ci volli nemmeno credere... poi mi rassegnai. Nel mio cuore una sensazione terribile... sofferenza e rabbia. Una rabbia che no saprei descrivere. Io so come stava Teresa. Io so perchè non voleva stare dalla zia e non voleva tornare in collegio. Io so e non dimentico. Non devo dimenticare. Così Teresa fu conosciuta da tutti come la bambina suicida che si buttò dalla finestra del bagno... Zia avvocato, tutore della minore e del patrimonio dei genitori adottivi morti ancor prima, caso chiuso. A Teresa piacevano le coccole, Teresa voleva parlare e quando chiamava a casa mia anche di sera tardi, perfino mia mamma si preoccupava per lei e si metteva a disposizione. Il giorno della sua morte mi lasciò senza fiato. A volte mi chiedo perchè non avesse aspettato il mio ritorno... eravamo d'accordo di vederci e i miei genitori favorevoli a fare una bella gita tutti insieme. Come può una bambina di 10 anni suicidarsi volontariamente, arrampicarsi per raggiungere la finestrella del bagno e spingersi nel vuoto. Dov'era la zia? So cosa dice la Dottrina ma so anche che io Teresa la sento vicino, le parlo, le chiedo aiuto e prego per lei e il suo abbraccio mi manca... tutto questo oggi... dopo trentanni. Dopo la morte di Teresa che venne dopo quella di mio nonno raggiunsi precocemente la convinzione che mi accompagna ora: siamo qui, ma di passaggio. Questa non è casa nostra. No, questa terra non è casa nostra e per quanto ci amiamo sarà sempre un amore incompleto e mancante di qualcosa perchè il tempo logora, le fatiche a volte pesano, le incomprensioni - diciamoci la verità - feriscono. Vogliamo l'Amore, quello con la "A" maiuscola che è anche libertà, pienezza, gioia, semplicità con l'ardore che ti fa spogliare di tutto senza vergogna, senza preoccupazione di cosa possano pensare gli altri... nudo, totalmente nudo con il corpo e l'anima... L'amore che non ha misura e non si misura,,,
Le prove della vita qui hanno un grande valore e merito: ti fanno capire che solo in un caso tutto questo è realmente possibile e tu puoi essere appagato e avere piena soddisfazione: Dio. Dio rende eterno anche l'amore umano. A Dio piace che ci vogliamo bene. Dobbiamo tutti volerci bene. Un cristiano laico, sposato, consacrato, sacerdote non può non essere innamorato. Ognuno ha la sua strada ma per i cristiani proprio perchè sono di Cristo tutto è solo per Amore. Senza Amore non c'è Dio. Ne basta anche una briciola.
L'anima mia ha sete del Dio vivente, quando verrò e vedrò il suo volto? A me Teresa ha insegnato questo e non è all'inferno. Ne sono certo. Anzi... il suo abbraccio ogni tanto e in alcuni momenti particolari lo sento. La preghiera unisce il Cielo con la Terra. Più preghi e più si aprono le orecchie dell'anima e cominci a sentire. A sentire sul serio. "Dario a me Dio non dice niente, non sento niente"... "Tu lo stai ascoltando?". Dio parla. E parla anche a te. Credimi. Dio parla. Comincia a essere assiduo nelle 1.000 ave Maria... esercita l'anima e la mente con la preghiera, con la vita santa. Dio parla ma parla sul serio... si dona a te completamente, ti cerca, si mette a tua disposizione e vuoi che non ti parli come se fossi con qualcuno al telefono?!? Non sarebbe un tantino un contro senso?!? Occorre fare silenzio. Mettersi in adorazione. Diventare preghiera vivente, anche quando non si sente niente o non si hanno emozioni che aiutino... sii cosciente di essere cristiano, uno strumento reale di Dio e con il qual Dio opera. Se succede che Dio non parla a te, fà che Lui attraverso te parli ad altri. Questo suvcccederà solo se tu sei fedele. Questo fu il grande segreto di Madre Teresa di Calcutta. Esempio di cosa significhi essere coscienti di essere cristiani. I miracoli si fanno ancor oggi e la Madonnina ci sostiene sempre per essere in Dio, con Dio e per Dio.
Prepariamo che il centenario di Fatima è alle porte e non sarà uno scherzo.

Dario Maria Minotta

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