LA VEGGENTE DEL LAUS
Nel piccolo paese di Saint Etienne, situato nella valle dell'Avance (Delfinato - Francia), è nata nel 1647, Benedetta Rencurel, la veggente del Laus.
Insieme ai suoi genitori, viveva in uno stato prossimo all'indigenza. Per vivere non avevano che un piccolo pezzo di terra e il lavoro delle proprie mani. Ma erano cristiani ferventi e la fede era per loro la più grande ricchezza, consolandoli nella loro povertà.
Benedetta passò la sua infanzia nella sua povera capanna e ricevette sulle ginocchia della mamma tutta la sua educazione che fu di una estrema semplicità. Star buona e pregar bene il Signore era tutto quello che la buona donna poteva raccomandare alla sua Benedetta. Per pregare non ebbe che il Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo da insegnarle. Fu la Santa Vergine che, poi, le insegnò le Litanie e una preghiera al SS.mo Sacramento.
Benedetta non sapeva né leggere né scrivere. Aveva sette anni quando il padre la lasciò orfana con due sorelle, di cui una maggiore di lei. La madre, spogliata dei pochi beni ereditati da avidi creditori, non potè far studiare le figlie che furono ben presto messe al lavoro. A Benedetta fu affidato un piccolo gregge.
Ma se la buona bambina ignorava le regole della grammatica, aveva però la mente e il cuore ricchi di verità religiose. Frequentava con assiduità il catechismo, ascoltava con avidità le prediche e la sua attenzione raddoppiava specialmente quando il parroco parlava della Madonna.
A dodici anni, obbediente e rassegnata, lascia la sua povera casa per andare a servizio, chiedendo alla mamma per unico favore di comprarle una corona del rosario, sapendo di poter trovare solo nella preghiera la consolazione alle sue pene.
2. PROTEZIONE CELESTE
Agli atti di fervore, la buona pastorella sapeva pure aggiungere le esortazioni: parlava così bene di Dio, del Paradiso, dell'inferno, che anche i più ostinati ne rimanevano colpiti.
Uno dei suoi due padroni era un uomo violento, spesso diventava furibondo e comandava più con i pugni che con le parole. Benedetta dolcemente gli rimproverava i suoi atti di collera, ricordandogli i doveri della carità. Gli faceva conoscere il giudizio divino e gli presentava le sofferenze che aspettano coloro che non vogliono migliorarsi. Quell'uomo, vinto dalle sue ispirate parole, finisce per rientrare in sé, convertendosi seriamente.
E la vera carità si accompagna sempre alla purezza. Non molto lontano da S. Etienne si trova una limpida sorgente chiamata "Fonte chiara" che ha dato il nome a tutta quella regione.
Un giorno, mentre Benedetta si trovava là col gregge, due uomini ebbero il malvagio pensiero di approfittare di quella solitudine per tentare la virtù della pastorella, pensando che una ragazza della sua età non avrebbe opposto una seria resistenza.
Ma Benedetta, accortasi delle loro intenzioni, per fuggire, corse verso la palude, mettendosi così in trappola. Le acque però si solidificarono sotto i suoi piedi, mentre gli uomini che la inseguivano già avevano l'acqua oltre il ginocchio. Capirono così che Benedetta era particolarmente protetta dal Cielo e, pentendosi, tornarono indietro. Così Benedetta, a quindici anni, era pronta a morire annegata, pur di difendere la sua purezza.
Ma era giunto il momento in cui doveva entrare in una relazione sempre più intima con il mondo soprannaturale.
3. PREDILEZIONE MATERNA
La valle del Laus è il teatro delle meraviglie della Madonna. Tutto è silenzioso e solitario. Un lago, oggi scomparso, le ha dato il nome. Da quelle parti la gente era molto devota e aveva una grande pena per la lontananza dalla parrocchia!
É per questo motivo che pensarono di far costruire una cappella sotto il titolo di Nostra Signora del Buon Incontro: un nome ispirato dal Cielo perché proprio là Benedetta incontrerà la Vergine Maria.
La cappella non era che una cameretta quadrata coperta di stoppie, con un altare di gesso, due candelieri di legno, un tabernacolo di stagno e qualche quadretto malandato.
Ecco il luogo scelto da Maria SS.ma per farne il teatro delle sue meraviglie, per tutto l'arco di 54 anni, e ancor oggi! Per quattro mesi vi apparve ogni giorno e per l'altro tempo almeno una volta al mese.
Dopo la morte di Benedetta la Buona Madre non apparve più, ma aveva già promesso che non avrebbe mai cessato di provare la sua presenza in quel luogo, con le sue grazie.
Vicino a quel luogo, un giorno, mentre Benedetta pregava il Rosario, la sua preghiera preferita perché sapeva che la preferiva a tutte anche Maria, presso una cappella dedicata a San Maurizio, il santo le apparve dicendole: "Figlia mia, va nella valle che si trova sotto Saint Etienne: là vedrai la buona Madre di Dio".
"Che dite? La S. Vergine è in Cielo, come potrò vederla in quel luogo?".
" Sì - rispose il messaggero celeste - Ella è in Cielo, ma è anche in terra, quando vuole".
4. IL PRIMO INCONTRO CON LA MAMMA DEL CIELO
Benedetta si affretta verso la valle indicatale da San Maurizio.
Al fondo, fra i due bracci del torrente, si trova nella roccia una cava di gesso. Quel luogo si chiamava 'Torni"; là Benedetta già altre volte aveva recitato il Rosario!
Appena giunta davanti alla grotta, Benedetta è colpita dalla vista di una bella Signora che tiene per mano un bambino di straordinaria bellezza. Questo spettacolo la rapisce. Dagli occhi della Signora escono raggi di luce che rischiarano la valle, la sua veste emana un profumo soave da far credere che tutta la valle sia piena di fiori.
Ma Benedetta, nonostante tutto questo, nonostante le parole del santo, nonostante il suo grande desiderio di contemplare il volto della Madre di Dio, non immagina neppure chi essa sia. Anzi, le chiede: "Cosa siete venuta a fare qui, bella Signora? Volete comprare del gesso?". Poi, senza attendere la risposta: "Volete lasciare a noi il bambino? Lo terremmo con gioia...".
A tanta semplicità la Signora sorride, ma non dice una parola. La visione durò a lungo e solo a metà del pomeriggio Benedetta sentì di aver fame. Così, rivolgendosi alla Signora: "Volete mangiare con me? Ho del buon pane! Lo bagneremo all'acqua della fontana...".
La Signora sorrise nuovamente, continuando a passeggiare vicino alla grotta.
A sera, prese in braccio il bambino, entrò nella grotta e scomparve.
Il giorno dopo lo stesso spettacolo, la stessa meraviglia, la stessa consolazione. Per circa quattro mesi, ogni giorno, le è dato di contemplare Colei la cui vista fa della terra un Paradiso. E Benedetta, attratta da Lei, dimentica tutto: i giorni sono troppo corti e le notti troppo lunghe.
Così, dopo averle incantato il cuore con la sua bellezza celeste, la Madre di Dio rompe finalmente il silenzio. Non possiamo sapere tutto ciò che Maria disse a Benedetta, ma, quel poco che sappiamo basta per farci capire che la Madonna ha voluto consolare e nello stesso tempo istruire l'umile pastorella.
5. ALLA SCUOLA DI MARIA
Vuole poi che la sua allieva inviti le sue amiche, tutti gli altri a pregare, ad adorare, a recitare il Rosario. E tutti dicevano volentieri di sì, con slancio.
Maria insegna a Benedetta, che non le sapeva, le Litanie, ripetendole parola per parola, come fanno le mamme con i bambini. E Benedetta ripete, senza esitare e in brevissimo tempo le impara.
Ma la Madonna la guida anche a distaccarsi dalle cose, ad essere generosa e a rinunciare per amore anche a ciò che è buono. Un giorno, dopo averla mandata a Messa, la Signora condusse il gregge in un'altra valle assai lontana. Al ritorno Benedetta si mise a piangere e a cercare, ma senza perdere la pazienza.
Poi la Signora torna e le dice: "Hai fatto bene a non impazientirti. Ho voluto provare la tua pazienza". Dopo la prova, le carezze.
Un'altra volta la Regina del Cielo, vedendo la sua cara figlia sfinita per la fatica, l'invita a riposarsi accanto a lei. Benedetta obbedisce e si addormenta dolcemente appoggiata a lei.
6. LA FAMA DELLE APPARIZIONI SI DIFFONDE
Tutti vogliono vedere e sentire Benedetta: essa parla a tutti di ciò che la riempie di gioia, anche se non sa ancora chi sia la bella Signora. "Che sia la Vergine quella che vede?" dice la gente. Ma Benedetta non lo suppone né cerca di saperlo: vede, ama, è felice, questo le basta. La sua padrona, stupita, vuole rendersi conto di ciò che succede alla valle dei Forni e un giorno esce di casa di nascosto raggiungendo la grotta prima di Benedetta. Quando questa arriva, la Signora le dice che la padrona è nascosta dietro una roccia. “E’ qui. Avvertila di non bestemmiare più perché se continua così non ci sarà il Paradiso per lei: la sua coscienza è in cattivissimo stato, faccia penitenza, distribuisca ai poveri il cibo e il vino che prenderebbe nei giorni di Pasqua, di Pentecoste e di Natale ed essa non si cibi che di pane e acqua in quelle tre festività".
La peccatrice, dal suo nascondiglio sente tutto, si pente, convertendosi ad una vita migliore. Questo fatto convinse la gente che Benedetta vedeva davvero qualcosa di straordinario!
La fama di tante meraviglie però non poteva fermarsi a Saint Etienne, sorpassò le montagne e anche nella città di Gap non si parlava altro che degli avvenimenti di Laus.
Così il giudice della vallata ordinò a Benedetta di chiedere alla Signora chi fosse, accompagnandola sul posto insieme ad una processione di Figlie di Maria. La bella Signora disse di non costruire una chiesa in quel luogo perché ne aveva scelto un altro e aggiunse: "Io sono Maria, la Madre di Gesù. Tu non mi vedrai più in questo luogo, né mi vedrai più per un po"'.
7. "MI VEDRAI AL LAUS"
La bella Signora era dunque Maria.
Questo nome così dolce dovette far trasalire Benedetta, ma non la stupì: la dolcezza che fino a quel momento aveva gustato era troppo grande per poter essere aumentata da una parola che non aveva neppure sentito il bisogno di sapere. Né alcun cambiamento si notò in lei: Benedetta continuerà a trattare con la Madre di Dio con la stessa familiarità e confidenza con cui trattava la Signora col bambino.
La grotta dove la Vergine con suo Figlio ha, in un certo senso, abitato per circa quattro mesi manifestandosi all'umile pastorella divenne il luogo in cui si costruì prima un oratorio e poi una piccola cappella che porta ancora oggi il nome di Nostra Signora dei Forni.
Le ultime parole di Maria ai Forni furono per Benedetta come una spada di dolore che le trapassò il cuore. Desolata e piangente vagava per la valle cercando sempre Colei che era la fonte della sua gioia.
Ma un segreto richiamo l'attira altrove. Dopo un mese, al di là di un piccolo monte dove si cela il Laus, vede una luce splendente più del sole e, in quell'abbagliante aureola, la sua Signora. Più veloce del lampo vola verso quella miracolosa visione. Ansimando per la fatica e per l'emozione, sale il pendio e in pochi istanti si trova ai piedi della Madre!
La saluta, ma subito si lamenta con lei per quella lunga assenza. La Vergine sorride e le dice: "Recati al Laus. Là troverai una piccola cappella dalla quale sentirai provenire un gradito profumo: là mi vedrai e mi parlerai molte volte".
Il luogo di questa apparizione si chiama Pindreau e attualmente vi si vede un suggestivo monumento. Benedetta corse subito verso il luogo indicatole dalla Vergine, ma i boschi coprivano la valle e nulla sembrava distinguere il futuro palazzo della Regina del Cielo dalle povere capanne dei semplici contadini. Ma ecco che dalla porta semiaperta di una casupola ella sente un profumo che non assomiglia a nessuno di quelli terreni.
"É qui !" esclama Benedetta. E infatti, ritta su un altare spoglio e polveroso, vede la sua buona Mamma che l'accoglie con materna tenerezza.
8. LA MISSIONE DI BENEDETTA
Alla vista della bella Signora, Benedetta si inginocchia e poi, alzando gli occhi su quel nudo altare, le offre il suo grembiule bianco perché possa poggiarvi i piedi. La Vergine glielo lascia, ma la pastorella continua a lamentarsi della povertà della cappella.
Maria però desidera ora manifestarle i suoi progetti. "Non stare in pena per questo - le dice - non passerà molto tempo che qui non mancherà più nulla, né tovaglie, né ceri, né ornamenti. Voglio edificare in questo luogo una grande chiesa e una casa per la residenza di qualche sacerdote. Questa chiesa sarà costruita in onore del mio carissimo Figlio e in mio onore: sarà della lunghezza e della larghezza che io voglio. Molti peccatori vi si convertiranno e tu mi vedrai qui spessissimo".
"Edificare una chiesa? ma non c'è denaro! Bisognerà stare in questa cappella così come si trova!".
"Non preoccuparti insiste la Vergine - quando sarà tempo si troverà tutto ciò che è necessario. Il denaro dei poveri fornirà tutto: vedrai che non mancherà niente".
Durante quei deliziosi discorsi la Santa Vergine continuava con dolcezza e pazienza a formare Benedetta alla sua futura missione, facendo nascere in lei, sempre più, un grande zelo per la conversione dei peccatori. Questo infatti era il grande fine che la Madre di Dio voleva ottenere.
Si trattava di condurre in questo luogo le anime perdute nelle vie del mondo: si doveva risvegliare quelle coscienze addormentate, far loro vedere l'abisso che si scavavano sotto i piedi, infondere loro il coraggio di confessarsi per camminare definitivamente sulla via della giustizia e della santità.
Per questo le risorse umane non erano sufficienti, ma la Vergine ha altri mezzi: inizia con le guarigioni, attirando così i peccatori, rendendo loro, con la vita del corpo, anche quella dell'anima. Il gran numero di prodigi attirava un gran numero di pellegrini, provenienti sia dalla Francia che dall'estero.
La Madonna aveva anche detto a Benedetta che l'olio della lampada della Cappella avrebbe avuto una virtù miracolosa per guarire ogni infermità.
Ma il prodigio più straordinario è quello che la Vergine operò in favore dei bambini morti senza Battesimo, proprio per ricordare la grande importanza di questo sacramento. I bambini deposti sul suo altare, almeno per un momento, tornavano in vita e subito l'acqua del Battesimo veniva fatta scendere sulla loro fronte. Di solito si riaddormentavano poco dopo, volando dal Laus al Paradiso!
9. VITTIMA PER I PECCATORI
Intanto l'Autorità ecclesiastica andava indagando per assicurarsi sull'origine divina di tutti quei fatti meravigliosi.
E la Vergine diceva a Benedetta: "La devozione di Laus sarà molto contrastata, ma tu non perderti di coraggio, piuttosto prega con più insistenza il mio caro Figlio: i nemici di Laus saranno confusi e la devozione sarà più grande che mai". Così le inchieste terminarono e tutte in mezzo a miracoli e prodigi: questo confermò l'origine divina delle apparizioni del Laus.
Ma il moltiplicarsi dei pellegrinaggi imponeva la costruzione di una cappella più vasta. Del resto questo era anche il desiderio di Maria che aveva promesso di vincere ogni ostacolo alla sua realizzazione. E infatti, in quattro anni il Santuario fu completato. Era il 1670. Nel marzo del 1892 il Papa Leone XIII accordava al Santuario il titolo di Basilica Minore.
Ma non si può tacere una meraviglia che è tipica di Laus: la presenza di profumi celesti di cui la Vergine riempiva il santuario e la valle ogni volta che appariva. E il miracolo dei celesti profumi, ancor oggi, non è ancora cessato. Ma il più grande prodigio del Laus è quello operato da Maria nell'anima della sua Benedetta. Ella la arricchì delle grazie più grandi, la ornò delle virtù più rare, comunicandole anche i doni più straordinari, come quello dei miracoli e dell'intuizione delle coscienze.
Benedetta, dopo aver facilitato ai peccatori il perdono delle loro colpe con una confessione sincera, con le sue parole ispirava la loro volontà a camminare fermamente sulla via della virtù. Ma come fare ad inclinare verso Dio i cuori più duri? Ci voleva un'abbondanza straordinaria di grazia, quella che si ottiene solo con la preghiera e il sacrificio.
Così Benedetta si offre vittima per loro: pregherà e soffrirà per i peccatori, digiunerà per loro, farà penitenze severe.
A tutto questo si aggiunsero i dolori delle stigmate e le vessazioni del demonio. Ecco il segreto di tante e durature conversioni.
Impegno: Voglio fare un sacrificio perché tanti riscoprano com'è bello amare ed essere amati da Gesù e Maria.
10. NELLA LUCE DEL PARADISO
Perché Benedetta compisse bene la sua missione, anche santi, angeli e Gesù stesso apparvero al Laus.
Un giorno del 1678 Maria SS. apparve alla pastorella in mezzo a due sante. Una di esse portava una corona di spine e l'altra una corona di fiori. La Madonna le disse: "Figlia mia, se vuoi una corona di gloria in Cielo, devi portarne una di spine sulla terra". Benedetta disse di sì e il suo angelo le rivelò che le sante erano S. Barbara e santa Caterina da Siena.
Più volte fu rallegrata dalla visione di San Giuseppe e Benedetta si affidava a lui con la confidenza e l'abbandono di una figlia. La raccomandazione che spesso il santo le faceva era di aver cura del suo gregge, dandole così il grande insegnamento che non si sale alla santità se non con l'umile e il costante adempimento dei doveri del proprio stato.
Ma il 15 agosto del 1698, verso sera, Benedetta visse il momento più straordinario della sua vita. Ad un tratto le apparve la Vergine Maria che le disse: "Figlia mia, seguimi, voglio farti vedere cose che non hai mai visto e che ti daranno tanta gioia".
Benedetta si sente alzare in aria, dietro la Vergine, accompagnata da due angeli, mentre ode un coro angelico cantare le Litanie della Passione.
Quelle invocazioni riempirono l'anima di Benedetta di compassione e di intima consolazione, mentre veniva aperta la porta della Gerusalemme Celeste. Una folla immensa si presenta alla sua vista. "É il popolo eletto del Figlio mio" - dice Maria. "Se siete contenta, mia buona Madre, vorrei restare anch'io per sempre, qui". "Non è ancora tempo, figlia mia". E intanto a Benedetta sembrava nuotare in mezzo a fasci di luce, fra dolcissime melodie. Gli eletti erano come tanti soli, seduti su troni splendenti di gloria, erano tutti giovani e cantavano le lodi di Dio. Vede tre ordini di troni splendenti di luce e Maria le spiega: "Nell'ordine più alto si trovano i martiri, vestiti di rosso, nel secondo i vergini, vestiti di bianco, nel terzo la grande moltitudine dei credenti, vestiti di diversi colori. Più lontano, al centro del Paradiso, vede il trono più alto, avvolto di splendore. Una grande schiera di angeli lo attorniano. Passando davanti a quel trono Maria si prostra in adorazione: era il trono di Dio.
Poi Benedetta, sorretta da due angeli, ridiscese sulla terra. Rapita da quanto aveva visto e udito, piena di una incontenibile gioia e consolazione, passò quindici giorni in una specie di estasi, senza prendere cibo, tutta immersa nella luce del Paradiso.
Lei stessa poi, per ordine del confessore che aveva notato il grande suo cambiamento, raccontò dettagliatamente tutto quanto qui abbiamo narrato in breve.
11. IN COMPAGNIA DEGLI ANGELI
Se Benedetta passa quasi tutta la sua vita nella comunicazione intima col mondo soprannaturale, si può dire che la familiarità con gli angeli era continua. Essi la custodirono fin da bambina e poi furono i suoi protettori contro le insidie del diavolo.
Ebbe la grazia di partecipare più volte alle loro cerimonie celesti. Nel Natale del 1700, dopo la Messa di mezzanotte, vide la chiesa riempirsi di una moltitudine di angeli, disposti in processione, ognuno con una candela in mano. Benedetta prese una candela dell'altare e si unì a loro. Compirono tre giri all'interno del Santuario, fra canti di una meravigliosa armonia. Cantavano il Gloria in excelsis e questo particolare canto: "Sia benedetto il Padre Celeste che ha scelto questo luogo per la conversione dei peccatori. Che il Signore benedica tutti quelli che qui vengono ad adorarlo".
Benedetta non capiva il Gloria e un angelo glielo tradusse in francese. E mentre lei ripeteva ad intervalli: "Mio Dio, usatemi misericordia", un angelo le rispondeva: "Dio sarà misericordioso con te!".
Ma il più grande favore che ricevette dagli angeli fu la S. Comunione ricevuta dalle loro mani quando non c'era il sacerdote e Benedetta ardeva dal desiderio di unirsi al suo Gesù.
Gli angeli si presero cura anche del suo corpo, vegliando sulla sua salute.
Quando per il suo zelo per la conversione dei peccatori eccedeva con gli strumenti di penitenza, gli angeli stessi glieli sottraevano! Ma è soprattutto durante le lotte che dovette sostenere col demonio che gli angeli si mostrarono particolarmente vicini a lei difendendola, consolandola, incoraggiandola e, perché Benedetta non dimenticasse che i suoi dolori avevano una mistica relazione con la Passione di Gesù, gli angeli cantavano a due cori, accompagnandola, le litanie della Passione o quelle del Nome di Gesù.
Perciò possiamo proprio dire che Benedetta viveva quasi in continua compagnia di questi spiriti celesti e aveva con loro la stessa semplicità, lo stesso candore, la stessa confidenza e fiducia di una bambina con i suoi famigliari.
12. CROCIFISSA CON GESÙ
Tutto quello che si verificava nella valle privilegiata di Laus aveva per fine non solo la conversione dei peccatori, ma soprattutto la maggior gloria di Gesù.
Ogni apparizione riempiva l'anima di Benedetta di una gioia inesprimibile e l'accendeva di un amore sempre crescente per il Salvatore. Come consumata da un fuoco divino, cercava tutti i mezzi per essere gradita al suo amato. Perciò pregava, digiunava e faceva sacrifici. Arrivò al punto di non essere più felice se non nella crocifissione perfetta e completa del suo io.
Spesso pregava il Signore di farle provare qualche tormento della sua Passione. E questo desiderio fu soddisfatto con l'impressione delle Stimmate e con la partecipazione ai dolori di Gesù Crocifisso. Per uno speciale privilegio, però, solo le piaghe dei piedi erano visibili.
All'ingresso della valle di Laus era stata innalzata una croce. Benedetta provava una attrattiva particolare nell'andare a pregare ai piedi di quella croce. Là si commuoveva al ricordo delle sofferenze di Gesù e piangeva tanto. E Gesù volle ricompensare un amore così grande. Si fece vedere crocifisso, agonizzante e coperto di sangue, così com'era stato un giorno sul Calvario.
Intanto un angelo diceva a Benedetta: "Vedi quanto ha sofferto il tuo e il mio Signore? Vorresti soffrire anche tu per amor suo?". Questo fa crescere ancora di più il suo amore al Crocifisso e l'unione del suo spirito a Lui.
Un'altra volta, nel 1673, mentre stava ai piedi della croce, Gesù le disse: "Figlia mia, io mi faccio vedere in questo stato per renderti partecipe dei dolori della mia Passione". E la parola divina si realizzò subito: da quel giorno, ogni settimana, dal giovedì sera fino a verso le quattro del sabato mattina, Benedetta riviveva sul suo letto la crocifissione.
Questo durò per circa quindici anni e proprio in quell'epoca cominciò la persecuzione che l'inferno le fece subire per lo spazio di trent'anni.
13. IN LOTTA CON IL DEMONIO
Il demonio ci odia perché ci sa infinitamente amati da Dio e da Maria e se sembra che lasci in pace gli uomini, non tormentandoli tanto come ha fatto con Benedetta, è perché Dio conosce la debolezza della maggior parte dei suoi figli e non permette che egli possa recar loro danno. Ma se il demonio ha avuto a volte un grande potere da Dio sulle anime a Lui più care è certo per accrescere il loro merito, per la loro maggior gloria in Cielo.
Inoltre questa è una prova dell'esistenza del diavolo e dell'inferno, su cui però Dio sempre trionfa e dal quale salva chi crede in lui, chi lo ama e chi si affida a Maria, la Donna che ha schiacciato il capo al serpente.
Per vincere le insidie del diavolo dobbiamo ricorrere più spesso a Lei e a quell'angelo che Dio ci ha dato come nostro custode. Così faceva anche Benedetta.
La guerra che il demonio fece al santuario del Laus non ha riscontro nella storia degli altri santuari. Egli, non contento di tormentare in tutti i modi la povera Benedetta, fallito il tentativo di mettere in ridicolo e diffamare quel luogo, escogitò un altro piano: mandare dei sacerdoti indegni a reggere il Santuario.
A quel tempo erano tanti i sacerdoti e anche i vescovi che seguivano una pericolosa eresia: il Giansenismo. Esso propagava una morale severa, piena di rigore e austerità, che non presentava Dio come Padre, così come ce lo ha rivelato Gesù, ma come un Padrone severo che esige sacrifici per placare la sua ira. Così, i sacerdoti inviati a Laus, cercarono di seminare questi errori, proprio là dove la Madonna aveva seminato il vero spirito di Gesù, la carità, la dolcezza, la misericordia.
Benedetta viene sorvegliata, trattata da visionaria e il popolo viene dissuaso dal prestarle fede. La Vergine Maria le diceva: "I tuoi nemici vorrebbero che tu fossi folle, per la rovina del Santuario".
Pensano a metterla in prigione, a chiuderla in un monastero, ma ogni piano svanisce. Le proibiscono però di parlare con i sacerdoti e i pellegrini e Benedetta con umiltà non si ribella. Non può più entrare in chiesa che alla domenica e solo per la Messa. Alla fine la ritengono pure indegna di ricevere i sacramenti e si rifiutano di confessarla.
14. AMORE ALLE ANIME PURGANTI
I miracoli però continuano a verificarsi anche se non vengono più segnalati dai sacerdoti. La Vergine non abbandona la sua valle e dice a Benedetta, nel 1697: "Questi preti vogliono distruggere il santuario, ma si danno da fare per niente perché non potranno mai impedire ai popoli di venire qui".
E nel 1700 l'angelo le dice: "Questa è un'opera divina che sempre sussisterà. Questi preti se ne andranno un giorno e Laus cambierà faccia, esisterà fino alla fine del mondo". Infatti, non molto dopo, i giansenisti furono sconfessati e il santuario fu di nuovo affidato a degni e santi sacerdoti.
Ma non solo il Cielo e l'inferno si manifestarono a Laus. Benedetta aveva una grande devozione per le anime del Purgatorio. Non dimenticava le loro sofferenze e offriva penitenze e preghiere perchè fossero liberate al più presto. Non escludeva nessuno dai suoi suffragi, neppure quelle persone che le avevano fatto tanto male. E accadeva spesso che le anime tornavano a ringraziarla.
Una sera, mentre recitava il Rosario, vide un'anima che la guardava ansiosa e sembrava che aspettasse la fine delle sue preghiere per essere liberata! E nella festa dei Santi e durante una veglia per i morti, mentre si trovava vicino alla croce, vide una nuvola densa e lunga composta da una moltitudine di anime, sotto forma umana, ciascuna con una candela in mano. Avanzavano verso Laus e facevano sentire dei canti sacri. Poi un'anima si staccò dal gruppo dicendole: "Noi siamo peccatori e peccatrici usciti proprio ora dal Purgatorio. Durante la nostra vita siamo venuti qui a pregare con confidenza e ora la Madre di Dio ci libera in questo bel giorno. I Suoi meriti e anche le tue preghiere e sacrifici, hanno abbreviato il nostro tempo. Prima di aprirci le porte del Paradiso, Maria ci porta a ringraziare nel suo Santuario".
Intanto quella moltitudine di anime passò davanti a Benedetta, entrò in chiesa, pregando e ringraziando Gesù e Sua Madre. Poi tutte uscirono e salirono in Cielo, mentre Benedetta le seguiva con lo sguardo.
15. ZELO PER I PECCATORI
La Vergine Maria, sosteneva Benedetta in ogni prova ed era piena di sollecitudine materna verso di lei. Non solo la metteva a parte dei suoi progetti, ma le comunicava i suoi pensieri, le rivelava la causa di tante miserie, private e pubbliche, le annunciava fortune e disgrazie e soprattutto, come una buona mamma, si preoccupava della sua anima e del suo corpo.
Una sera, mentre aggiustava le tovaglie della chiesa, Benedetta sente un soave profumo e subito le appare la Vergine che le dice: "Coraggio, figlia mia, hai tanto desiderato vedermi ed io ho voluto provare la tua confidenza in Gesù e in me. Quando i peccatori non ascoltano ciò che dici loro da parte mia, non prendertela fino al punto di ammalarti. Fa tutto quello che puoi, ma poi... Mio Figlio è venuto al mondo per salvare tutti, ma non tutti vogliono approfittare delle sue grazie..." .
Benedetta, assolvendo il suo compito di condurre i peccatori alla conversione, suggerisce loro anche i rimedi contro le passioni e offre consigli per non ricadere nell'errore. In generale invita alla preghiera, alla mortificazione, ad avvicinarsi frequentemente alla Confessione e alla Comunione, alla fuga delle occasioni.
A volte però la passione resiste e allora, dopo aver pregato, pianto, digiunato, Benedetta finisce per ottenere da Maria la grazia che la vittoria finale dipenda anche da qualche oggetto di pietà tenuto con fede e considerato come un richiamo del Cielo: una medaglia, una corona del Rosario, una croce, una reliquia. Benedetta prega e soffre però non solo per i singoli peccatori, ma anche per i popoli, per allontanare da loro le calamità causate dal rifiuto di Dio e delle sue leggi d'amore.
Inoltre Maria infonde in Benedetta la sua stessa grande predilezione per i sacerdoti: per essi la veggente di Laus pregherà sempre in modo particolare.
16. L'ULTIMA PURIFICAZIONE
A misura che gli anni avanzavano, Benedetta sentiva sempre più il desiderio di appartenere totalmente a Dio, di vivere ancor più profondamente la sua consacrazione a Lui, per le mani di Maria.
Ma in questo ultimo periodo della vita un altro dolore si fece più acuto in lei: non vedeva più la sua tenera Madre come prima e le sembrava di essere ormai stata abbandonata. Satana la tentava: "Ti ha abbandonata! Non puoi più ricorrere a lei!". Ma Benedetta lottava e rispondeva con fede: "Piuttosto morire mille volte abbandonata da Maria, che abbandonarla io anche per un solo istante!".
Poi, pian piano, non lascia più il letto e gli angeli le rivelarono che sarebbe morta nella festa dei Santi Innocenti di quell'anno 1718. Così, nel giorno di Natale, Benedetta chiese di fare la Comunione dopo aver domandato a tutti perdono per le sue mancanze. Dopo la S. Comunione Maria SS. le apparve ancora una volta per consolarla e riempì la sua povera cameretta con i profumi del Cielo.
Al mattino dell'ultimo giorno ricevette l'Unzione degli infermi e subito dopo una gioia, ben visibile a tutti, non la lascia più. Chiese che le venissero recitate le Litanie di Gesù Bambino e, serenamente, morì, mentre Maria veniva a prenderla, gli angeli le facevano corona, Gesù, con tutto il Paradiso, le apriva finalmente le porte dell'eternità.
Benedetta morì così, nella pace e nella gioia, come muoiono i santi. La sua tomba si trova nel santuario di Laus e l'iscrizione dice: "Morta in odore di santità". Benedetta è infatti il capolavoro modellato pazientemente dalla santa Vergine apparsa a Laus.
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